Formula 1

Ing. Mazzola esclusivo a FUnoAT/Pt.1: “Ferrari deve migliorare nel gestire la discontinuità”

F1. Ospite d’eccezione ai microfoni di Marco Santini e di Beatrice Zamuner per la tredicesima puntata di Spit Stop, la video-rubrica del lunedì di FormulaUnoAnalisiTecnica. L’ingegner Luigi Mazzola, che di certo non ha bisogno di ulteriori presentazioni, si è espresso sui temi caldi scaturiti da un rocambolesco Gran Premio di Monaco in cui la Ferrari ha sprecato l’occasione di contenere l’emorragia di punti nei confronti di una Red Bull arrivata alla quarta vittoria consecutiva. La quinta nel campionato 2022.

Ecco la prima parte della chiacchierata che non poteva non iniziare dalla controverse decisioni prese dal muretto del Cavallino Rampante in momenti di gara particolarmente concitati a causa di una pista che andava rapidamente asciugandosi dopo l’intenso scroscio di pioggia verificatosi poco prima della 15:00.

Dopo un sabato glorioso con una prima fila monopolizzata da Charles Leclerc e Carlos Sainz la pioggia torrenziale ha mandato in tilt i programmi della Ferrari che ha perso una gara che sembrava avere in pugno. “Partiamo dal fatto che, nonostante le condizioni avverse, Leclerc era andato via al gruppoha così esordito il tecnico ex di Maranello– Il succo del discorso è che sono cose che purtroppo accadono. Nelle situazioni di cambiamento c’è chi ci prende e chi no. Quello che trovo una costante – ed è lì che secondo me la Ferrari pecca – è la gestione del cambiamento“.

primissime fasi sul bagnato quando Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) comandava agevolmente la gara

F1. Ferrari incapace ad adattarsi a condizioni impreviste.

“La gara parte in condizioni uguali per tutti: gomme full wet dietro safety car. In quella situazione di uguaglianza la Ferrari esprime ciò che deve esprimere: la macchina, infatti, va veloce. Nel momento in cui c’è un cambiamento ecco che arrivano i problemi. E’ la gestione dei momenti che cambiano durante le gare… Quello è il punto in cui la Ferrari deve migliorare: avere la capacità di essere sempre lucidi e di tirare fuori il coniglio dal cilindro”.

Con full wet e circuito che si sta asciugando puoi fare quello che vuoi. La discriminante è Perez che entra. Si crea una discontinuità che fa scattare il panico. Se entra Perez devi coprire con Sainz e non con Leclerc”.

Girare con le full wet su asfalto asciutto è la cosa peggiore che si possa fare a livello di prestazioni. A Monaco non sorpassi in condizioni simili. Ma se sei là davanti hai fatto il conto che fermandoti non entri nel traffico. Non entri nel caos insomma. Un’intermedia va dieci secondi più veloce di una full wet che lavora su una pista che si sta asciugando. Con una gomma inter un Sainz, un Verstappen o un Leclerc avrebbero superato facilmente chi aveva heavy rain su pista asciutta”.

Se sei in testa – ha proseguito l’ingegnere – non entri nel traffico poderoso come poteva succedere a chi seguiva. Con quella gomma sei dieci secondi più veloce e ti guadagni un secondo pit stop safe in due giri e mezzo. E’ chiaro che a questo punto hai creato la discontinuità ed hai generato casini. E’ in questo frangente che la Ferrari deve crescere, nel gestire meglio la discontinuità”.

pit stop Scuderia Ferrari – Gp Monaco 2022

F1. Ferrari: manca un animale da pista

Chiamare Leclerc un giro più tardi l’ha messo indietro. Poi è stato richiamato per un altro stop. La Ferrari se l’è cercata. E’ chiaro che c’è un errore da parte del muretto. Quello che non ci sta è che non ci sia un gruppo di persone capace di capire subito la situazioni. Se non c’è questa gente è sempre un colpo di fortuna fare bene. Metterei l’accento non sull’errore, ma sulla mancanza di un gruppo di esperti o di un animale da pista che riseca ad annusare le situazioni.

Mazzola ritiene che già negli Stati Uniti c’erano state le avvisaglie di una gestione non ottimale che prima o poi avrebbe creato danni più seri: “A Miami è successa la stessa cosa. Perché non sei entrato con la safety car? Ed è quello che ha fatto Verstappen contro Hamilton ad Abu Dhabi. Metti gomme fresche e morbide e per l’avversario è difficile tenere testa. Quando c’è una discontinuità non si riesce a tirar fuori ciò che è necessario. A Monaco, dopo una prima fila intera, per l’incapacità di gestire la discontinuità, si è persa la gara”.

Cosa può determinare il cambiamento organizzativo? Mazzola è perentorio su questo frangente: “Binotto dice sempre che hanno aggiunto un tassello, che hanno imparato. Ma questo processo è lungo. Serve qualcuno che abbia capacità nei riguardi dei piloti e degli ingegneri e che sappia “sniffare” la pista. Non è qualcuno che viene fuori dagli uffici tecnici né dai simulatori. E’ uno che deve venire fuori dalla pista. Uno personaggio che possa dare input in situazioni anomale“.

Si chiude così la prima parte dell’intervento di una delle colonne portanti della gestione sportiva della Ferrari dei tempi d’oro. Parole dirette e mai banali quelle del tecnico che ha lavorato a stretto contatto con piloti del calibro di Michael Schumacher ed Alain Prost. Vi rimandiamo al secondo estratto che potrete trovare a domani su FormulaUnoAnalisiTecnica.


F1 – Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari F1

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Pubblicato da
Diego Catalano