F1. Il padrone di casa Sainz? Il poleman Leclerc? L’ambizioso Verstappen? I “risalenti” Russell ed Hamilton? No, nessuno di questi è il vero protagonista del Gp di Spagna che scatterà alle 15:00. Il primattore dell’appuntamento catalano sarà il caldo. Un antipasto climatico agostano che potrebbe giocare un ruolo decisivo sugli esiti della gara.
Il turno di qualifiche del sabato ha mostrato una Ferrari con un ritrovato smalto ma questo potrebbe non bastare per imporsi alla concorrenza. La chiave della gara sarà la gestione termica delle gomme. Un qualcosa che agita i pensieri dei tecnici che sono alle prese con la definizione delle più efficaci strategie di gara.
Un rebus di non semplice soluzione dopo che venerdì è emersa un’evidenza: non potrà essere una gara a singola sosta. Durante le FP2, tenutesi dalla 17:00 alle 18:00, le temperature erano meno elevate di quelle che oggi sono annunciate alle 15:00, orario della partenza.
Mario Isola, n°1 di Pirelli Motorsport, ha spiegato che, leggendo i numeri, il piano tattico più adeguato è quello che conduce alle due soste. La prima scelta ostica da operare è quella della definizione del compound per il primo stint di gara in cui troveremo le temperature più alte con vetture a pieno carico di carburante. Le indicazioni portano alla media, il compound col quale, venerdì, la Ferrari ha sofferto.
La soft dovrebbe essere rinviata ad un momento successivo perché, pur offrendo un vantaggio prestazionale, soffre quando il peso del corpo vettura è troppo elevato. C’è il rischio che nel T3 le cose possano andare molto male dopo pochi passaggi. La partenza su questa mescola potrebbe essere un’opzione percorribile da chi intende sparigliare le carte e magari attendere gli eventi – leggasi safety car – per rimuoverle quanto prima.
Il fattore degrado non coglie di sorpresa il gommista italiano. Il mix caratteristiche della pista e temperature alte è alla base di una tendenza che andrà controllata nell’arco dei 66 giri di gara. Con degrado elevato e delta di tempo tra media-hard e soft-media superiore al secondo, le due soste sembrano la base strategica dalla quale partire.
La sequenza migliore, stando alle previsioni della Pirelli, dovrebbe essere medie -medie – soft o media – soft – soft. Soluzione, questa, che favorirebbe Charles Leclerc abile a passare la tagliola della Q2 con rosse usate. Cosa che gli ha permesso di preservarne una treno. Condizione analoga a quella di Verstappen che non ha fatto il tentativo push in Q3 “salvando” un treno.
L’opzione che qualcuno, specie dalla retrovie, potrebbe “accendere” è quella di partire con la hard. Chiaramente non per fare un solo pit stop. Cosa che significherebbe affrontare quasi quaranta tornate sulla hard e 30 sulla medium: una follia con temperature dell’asfalto che sfioreranno i 50°C.
In Spagna, da sempre, è necessario puntare ad un equilibrio di non semplice individuazione: se si tutela l’asse posteriore per mirare ad avere maggiore trazione nel T3 si rischia di mettere in crisi l’anteriore col sottosterzo che si manifesta a bassa velocità. Dinamica acuita dalle monoposto “next gen“. Se, viceversa, si tende a “proteggere” l’avantreno bisogna farlo senza scongiurare la facoltà di produrre trazione.
Chi troverà questo equilibrio avrà la gara in pugno. Su questo frangente Red Bull, sia nel freddo di Imola che nel caldo torrido di Miami, ha fatto lavorare meglio la RB18. Cosa riuscita alla Ferrari in Australia quando Charles Leclerc aveva aperto un comodo gap sfruttando le difficoltà della rivale anglo-austriaca.
La sensazione è che anche oggi la partita tra Ferrari e Red Bull si giocherà sullo scacchiere della Pirelli. Attenzione agli outsider che potrebbero arrivare da dietro. Mercedes, nelle simulazioni del venerdì, aveva mostrato di essere sui tempi della Rossa. La W13, nonostante i problemi di inizio campionato, è una vettura che he mediamente gestito bene i compound. Hamilton e soprattutto Russell potrebbe essere una spina nel fianco per i top four.
F1 – Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari F1, Mercedes AMG F1