Formula 1

Red Bull attacca: battaglia “pressoria” contro la Ferrari

F1 – Il tema della pressione psicologica è sempre stato un gran classico in Formula Uno. E non lo è a caso perché parliamo di uno sport altamente competitivo che si svolge controllando un mezzo capace di offrire prestazione elevatissime e che sfida le leggi della fisica nel suo andamento dinamico. Controllare e gestire la sfera emotiva durante un esercizio così complesso fa la differenza. Da sempre.

I grandi campioni del motorsport sono quelli che nelle fasi di grandissimo stress hanno saputo mantenere la calma prendendo decisioni vincenti. Quando la situazione sfugge di mano l’errore è dietro l’angolo. E quando questi si manifestano le conseguenze possono essere serie. Ne sa qualcosa Carlos Sainz che, secondo Mattia Binotto, sconta un avvio di stagione sotto tono proprio a causa dell’ondata emotiva non perfettamente amministrata (leggi per approfondire).

Max Verstappen precede di un soffio Charles Leclerc durante il GP di Imola 2022

Mettere pressione è anche una strategia usata quando il duello inizia ad accendersi. Dopo quattro gare dall’inizio del campionato del mondo è chiaro che la pratica si disbrigherà tra due protagonisti: Ferrari e Red Bull. Per ora il rapporto tra le due compagini è improntato al rispetto ed al fair play. Un duello cavalleresco che si smarca totalmente da quello che è andato in scena l’anno passato quando, tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, non mancarono le azioni torbide e la tenzone lessicale superò abbondantemente i limiti del buon senso. E del buon gusto.

F1: Red Bull provoca Maranello

Nonostante il clima di reciproco rispetto, qualche frecciatina, invero unidirezionale perché partono dall’Inghilterra, inizia a volare. Stavolta non sono stati Chirs Horner ed Helmut Marko, uno che ha la lingua lunga e tagliente, a lasciarsi andare alla provocazione. No, è toccato ad un esponente solitamente pacato ed abituato a stare lontano dai riflettori lanciare la stilettata mediatica.

Siamo vicinissimi alla Ferrari, ma i margini sono risicati. In ogni caso – ha riferito Adrian Newey al podcast F1 Nation – Noi sappiamo di avere la vettura più veloce, anche se di poco. Il Gran Premio di Imola? La pressione di correre in casa ed essere leader del campionato non credo abbia fatto bene a Leclerc“.

Che quello di Charles sia stato un errore non forzato è un dato di fatto incontrovertibile. Che sia arrivato perché il monegasco fosse sotto pressione è una versione meno convincete e sicuramente sprezzante del vero. Uno dei punti di forza del talento frutto dell’Academy Ferrari è proprio la tenuta mentale, la capacità di risultare concentrato anche quando la situazione si fa bollente.

il ferrarista Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante ii Gran Premi di Imola 2022

F1: l’errore di Imola causato anche dalle caratteristiche della F1-75

La creatura di David Sanchez ha rasentato la perfezione nelle prime tre tappe del campionato 2022. Anche a Imola alcune caratteristiche vincenti si sono continuate a manifestare con una certa evidenza. L’auto, difatti, ha continuato a primeggiare in trazione come i focus telemetrici presenti su FormulaUnoAnalisiTecnica dimostrano. E’ un altro l’elemento che ha giocato a sfavore di Maranello: la presenza di cordoli più alti. Un qualcosa che ha inciso sul comportamento di un F1 che non ha del tutto risolto il pompaggio aerodinamico per limitare il quale gira con altezze da terra ancora importanti e soprattutto con sospensioni particolarmente rigide.

Questa caratteristica ha pesato sulla performance dei due piloti. L’errore di Leclerc alla Variante Alta è arrivato proprio su un cordolo di dimensioni generose. Quando il pilota l’ha toccato con troppa irruenza la vettura è risultata incontrollabile ed è partita, per fortuna senza conseguenze irrimediabili, verso la barriera di protezione. Quindi Maranello ha dovuto pagare un prezzo salato per un problema che altrove è apparso marginale.

Questa fotografia non intende sollevare Leclerc dalle sue responsabilità, intende semplicemente spiegare come la topica sia dipesa non da un momento pressorio mal amministrato, ma dalla foga e dalla speranza di agguantare una seconda piazza che poteva essere a portata di mano sopravanzando un Sergio Perez che non era in possesso dello stesso passo sciorinato dal suo caposquadra.

Il momento in cui Charles Leclerc impatta con le barriere nel tentativo di tenere il passo di Sergio Perez, Gp Imola 2022

F1 – Red Bull: la RB18 è l’auto da battere?

Adrian Newey ha rotto gli indugi ed ha ammesso, ebbro della doppietta emiliano-romagnola, che al momento la sua creatura è l’auto più performante del lotto. In effetti il pacchetto di update presentato due settimane fa ha risolto i problemi palesati nelle prime gare. Innanzitutto la vettura sembra aver ritrovato l’affidabilità. In seconda analisi, il dimagrimento imposto nell’area del fondo e dei freni ha offerto un’accresciuta maneggevolezza che Sergio Perez e soprattutto Max Verstappen hanno messo a frutto superando le difficoltà nel driving che si erano viste nel primo settore di Jeddah e del T3 dell’Albert Park.

Ma lo scatto in avanti è stato fatto soprattutto sulla gestione termica delle gomme, quello che in Australia è stato il vero e proprio tallone d’Achille. A Imola, in tutte le condizioni (asciutto, umido, bagnato), la RB18 ha primeggiato senza problemi sulla F1-75 e su ogni altra concorrente. Un cambio di passo che secondo il direttore tecnico di Stratford-upon-Avon sarebbe alla base di una piccola crisi psicologica che avrebbe colpito Charles Leclerc.

Una singola defaillance in una stagione da lode sembra oggettivamente troppo poco per produrre verdetti senza inappellabili. Ecco perché le parole di Newey hanno di più il sapore della provocazione mirata a destabilizzare che della fotografia dei fatti. In un duello così serrato, si sa, vale ogni genere di strumento. La battaglia in pista segue quella tecnica. Le bordate mediatiche sono un corollario ad un contesto che, lentamente, si fa più caldo.


F1 – Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1TV, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Diego Catalano