F1. Charles Leclerc si conferma il re della velocità sul giro secco anche nelle stradine del Principato di Monaco. L’idolo di casa è stato protagonista di una sessione di qualifiche perfetta, assecondato da una monoposto altrettanto eccellente come dimostrato dal secondo tempo fatto segnare dal team mate che consente al team Ferrari di monopolizzare la prima fila.
Analogamente alla scorsa edizione, le qualifiche si sono chiuse anzitempo a causa di un testacoda di Sergio Perez in uscita dal Portier e dal successivo impatto della F1-75 di Carlos Sainz che non è riuscito a schiavare la RB18 del pilota messicano.
Si è creata una sorta di posto di blocco, che ha impedito il passaggio dei piloti che seguivano il pilota spagnolo della Ferrari.
Max Verstappen si è trovato nella posizione di spettatore (furente) del patatrac innescato dal suo compagno di squadra che lo ha privato di migliorare il quarto tempo in griglia.
L’errore di guida di Checo è stato un enorme assist per la storica scuderia italiana che ha potuto festeggiare in maniera alquanto inusuale una doppietta che in ottica gara ha un grande peso specifico al netto delle condizioni metereologiche di domani.
Leclerc, che precedeva in pista il pilota messicano della Red Bull, stava migliorando il suo crono con un primo settore mostruoso e microsettori del segmento centrale della pista attraverso i quali stava migliorando il suo tempo di oltre tre decimi. Con ogni probabilità, se avesse avuto la possibilità di chiudere il giro avrebbe infranto il muro del minuto e undici secondi.
Per comprendere la portata della prestazione del pilota monegasco è sufficiente comparare la prestazione odierna con il record assoluto del circuito realizzato da Lewis Hamilton nel 2019 in 1:10.166.
Charles nell’unico tentativo della Q3 ha realizzato il tempo 1:11.376, superiore di appena un secondo e due decimi rispetto al record della pista ma siamo certi che nel secondo tentativo avrebbe ridotto notevolmente la forbice prestazionale delle nuove e ancora acerbe wing car rispetto ai bolidi della precedente generazione.
In un sabato dai contorni trionfali l’unica preoccupazione degli uomini Ferrari riguarda lo stato della monoposto numero 55 che ha colpito violentemente la Red Bull intraversata al Portier con il retrotreno.
La principale preoccupazione riguarda l’integrità della scatola del cambio della monoposto di Sainz, in un circuito in cui proprio il gearbox rappresenta la componente della monoposto più sollecitata. Sulla distanza dei 78 giri della gara saranno effettuati oltre 4000 cambi di marcia, valore che rende l’idea di quanto sarà sollecitata in gara la trasmissione delle monoposto.
Rispetto allo scorso anno, non dovrebbero esserci sorprese in merito ad eventuali sostituzioni del cambio in quanto da questa stagione è possibile attingere da trasmissioni già utilizzate nel corso della stagione senza incorrere nella penalità di cinque posizioni in griglia.
Nelle rituali interviste a caldo, Charles Leclerc ha espresso tutta la sua soddisfazione, consapevole del valore della posizione in griglia nel toboga del Principato non senza un pizzico di delusione per non aver potuto completare il secondo tentativo che dai riscontri parziali poteva essere un giro leggendario:
“La pole qui è molto speciale. Sono veramente felice. Il weekend è andato liscio fino a questo momento. Sapevo di avere il passo, dovevo solo portare a termine il lavoro. L’ultimo giro prima della bandiera rossa è stato davvero molto buono. Non cambiava nulla per noi. Ero al limite, avevo parecchio sovrasterzo. Ho faticato a mettere le gomme in temperatura nell’ultimo settore perché c’era traffico”. “
Alla fine il posteriore ha chiuso un po’, ma il tempo è arrivato. Alla fine stavo migliorando parecchio, ero 4 decimi più veloce di fermarmi. Era un gran bel giro. La macchina dava sensazioni fantastiche. Avere anche Carlos al mio fianco è fantastico. Con l’asciutto la situazione domani sarà più prevedibile, ma noi saremo competitivi in qualunque situazione“.
Anche in questa edizione del gran premio di Monaco, Carlos Sainz ha dovuto abortire il secondo giro in Q3 a causa di fattori esterni, anche se oggettivamente la prestazione di Charles appariva di un’altra dimensione. Il pilota madrileno è comunque soddisfatto del risultato conseguito, consapevole che le condizioni metereologiche di domani potrebbero venire incontro alle sue ambizioni di vittoria:
“Perez ha avuto un incidente, io ero nel giro lanciato e io ho visto la bandiera gialla appena prima di centrarlo, ho dovuto frenare bruscamente per evitarlo. Ci sono riuscito appena appena. Peccato. Questo è un altro anno in cui la bandiera rossa causa la fine della sessione anticipatamente e non mi permette di provare a fare la pole. Ma a Monaco succede”.
“La pole? Sì, era possibile. Avevamo buon passo tutto il giorno. Stavo costruendo il mio ritmo per le qualifiche. Non si può mai sapere il ritmo sul giro singolo, ma mi sentivo molto bene in macchina oggi. Domani? Cercheremo di completare l’opera. Siamo in una grande posizione per ottenere un ottimo risultato per il team. La macchina è stata fantastica tutto il weekend, quindi andremo all’attacco. Pioggia o sole? Non mi dispiace nessuno dei due casi”.
Ancora una volta la Ferrari ha conseguito una prestazione superlativa in qualifica, tuttavia ora più che occorre completare il lavoro secondo le logiche aspettative del team e in relazione all’elevato potenziale della F1-75 nelle stradine del Principato di Monaco.
Le pole per quanto belle e significative della velocità del binomio pilota/monoposto non assegnano punti. E’ tempo di massimizzare il risultato finale e la splendida cornice di Monaco colorata di rosso rappresenta il migliore palcoscenico per rilanciare le ambizioni iridate della storica scuderia di Maranello e del suo giovane (si spera) profeta in patria.
F1-Autore e infografiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari F1, Oracle Red Bull Racing