F1. La sesta tappa del mondiale ha regalato numerosi colpi di scena dovuti a inattesi problemi di affidabilità e ad alcune sbavature dei top driver che hanno fortemente penalizzato il risultato finale della gara.
I tre top team hanno accusato dei guasti che hanno condizionato in misura diversa il risultato finale del weekend in terra spagnola.
Nelle primissime fasi di gara, Max Verstappen ha dovuto fare i conti con un problema al sistema DRS che ne ha limitato l’utilizzo per tutta la durate della gara mentre per Charles Leclerc il sipario è calato anzitempo per un guasto alla unità turbo ibrida della sua F1-75.
Nonostante la classifica finale sorrida in modo inaspettato al campione del mondo in carica e al team Red Bull, la gara di ieri nel Circuit de Catalunya ha diversi vincitori dal punto di vista puramente prestazionale.
La storica scuderia di Maranello, nonostante il quarto posto finale colto da un Carlos Sainz molto a disagio con la F1-75, può guardare con fiducia al futuro.
La performance offerta dalla Ferrari numero 16 sino alla tornata numero 27 ha letteralmente annichilito la concorrenza, grazie a una monoposto che sembra aver trovato maggiore performance dal primo pacchetto di aggiornamenti apportato alla specifica di base della F1-75.
Il team Red Bull, non solo ha limitato i danni nella pista molto temuta dagli uomini di Milton Keynes, ma è riuscita ad approfittare delle disgrazie altrui per poter balzare in testa a entrambe le classifiche del mondiale.
Insomma una vittoria che vale doppio per la scuderia austriaca anche alla luce del penalizzante handicap del DRS a funzionamento randomico sulla RB18 di Max Verstappen.
Le ovvie luci della ribalta puntate sul duello Ferrari / Red Bull hanno fatto passare in secondo piano la grande performance della Mercedes, che ha colto un nuovo piazzamento a podio con l’arrembante George Russell attraverso una prestazione di sostanza.
Alla gioia per la conquista dell’ennesimo gradino più basso del podio, si aggiunge una formidabile prestazione di Lewis Hamilton che dopo il contatto con Kevin Magnussen in curva 4 nel corso del primo giro ha effettuato una rimonta pazzesca fino al quarto posto.
Solo le difficoltà patite nel finale, con la perdita di liquido che ha fatto innalzare pericolosamente le temperature di esercizio della power unit, hanno propiziato in controsorpasso di Sainz e la definitiva quinta posizione sotto la bandiera a scacchi.
Il risultato finale dal punto di vista meramente sportivo non è troppo dissimile da quello colto in modo rocambolesco in Bahrein e Australia ma la differenza in termini di performance è abissale.
Anche in occasione della tappa spagnola, il team anglotedesco ha portato una serie di aggiornamenti volti a minimizzare il pompaggio e liberare finalmente il potenziale della W13 versione “B” (clicca qui per approfondire).
I progressi intravisti nelle prove libere del gran premio di Miami sono diventati evidenti sia in qualifica, con il primo piazzamento in seconda fila della stagione, che sulla distanza di gara.
FormulaUnoAnalisiTecnica, sulla base dei dati messi a disposizione dalla federazione internazionale ha effettuato un “compare” dei rilievi cronometrici di Max Verstappen e quelli segnati da Lewis Hamilton.
L’affermazione di Toto Wolff, secondo cui Lewis Hamilton poteva lottare per la massima posta in palio trova riscontro nella nostra analisi comparativa.
Vanno fatte tuttavia alcune premesse d’obbligo. In primis, il ritmo di Charles Leclerc sembrava essere nettamente superiore alla concorrenza, ma il prematuro ritiro non consente di utilizzare le prestazioni del monegasco come termine di paragone.
Nella analisi dei rilievi cronometrici non stati tenuti in considerazione i primi due giri del gran premio in quanto avrebbero condizionato qualitativamente il risultato dell’esercizio, in virtù della sosta ai box di Lewis Hamilton effettuata nel corso del secondo giro resasi necessaria per la sostituzione dei pneumatici in seguito alla collisione con la Haas di Kevin Magnussen.
La prestazione di Max Verstappen è stata molto condizionata dall’impossibilità di utilizzare il DRS, specialmente nella fantastica battaglia con George Russell in cui il campione del mondo non è riuscito a trovare lo spunto necessario per superare la velocissima W13 del talento di King’s Lynn nonostante un evidente superiorità sul passo gara.
Anche la prestazione complessiva di Lewis Hamilton è stata pregiudicata dalla necessità di rimontare dal fondo della classifica e nel finale dal problema tecnico al circuito di raffreddamento della power unit.
Infine il circuito iberico è uno dei tracciati più amati dal fuoriclasse di Stevenage, autentico dominatore delle precedenti cinque edizioni del gran premio di Spagna.
Al netto di tutte le premesse, il verdetto dei freddi numeri è stupefacente.
Dal 3 fino al 66 passaggio il valore cumulativo dei tempi fatti segnare da Max Verstappen e dal sette volte campione del mondo differisce di appena un secondo e mezzo.
In sostanza se il gran premio fosse partito al terzo giro, Max e Lewis sarebbero arrivati al traguardo con un distacco di 1,5 secondi in favore dell’olandese.
La valutazione della performance Mercedes è ancora più interessante se si escludono le ultime due tornate in cui Lewis ha dovuto giocoforza alzare i suoi crono per portare la monoposto numero 44 al traguardo.
E pensare che Lewis al termine della quinta tornata aveva chiesto esplicitamente di ritirarsi per salvaguardare la power unit, opzione declinata dal muretto box.
In casa Mercedes sono perfettamente consapevoli che una rondine non fa primavera, ma la prestazione espressa dalla W13 ha fornito le risposte che l’equipe tecnica attendeva.
La W13 versione “B” è una monoposto dall’enorme potenziale inesplorato e che il tanto vituperato concept aerodinamico zero-pods può trasferire in pista gli entusiasmanti riscontri ottenuti in fase di progettazione della monoposto.
Nel gran premio di Spagna Il team campione del mondo ha lanciato un messaggio forte e chiaro alla concorrenza Red Bull e Ferrari, il team anglotedesco non ha gettato la spugna e si candida a rientrare nella lotta al vertice.
F1-Autore e infografiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Mercedes AMG F1, Oracle Red Bull Racing