Il fitto calendario del mondiale di F1 2022 propone il secondo back to back stagionale nell’incantevole cornice del Principato di Monaco. I tempi ristretti logistici per il trasferimento del materiale delle scuderie da Barcellona ha imposto lo slittamento della tradizionale sessione di prove libere del giovedì al giorno seguente, convergendo verso il classico programma articolato su tre giornate consecutive di attività in pista.
I continui colpi di scena dei primi sei round, ascrivibili in gran parte a problemi di affidabilità di Red Bull e Ferrari, sommato al prepotente ritorno della Mercedes a livelli di assoluta competitività, delineano uno scenario tecnico in cui è davvero complesso ipotizzare una griglia dei favoriti al successo finale. Sarà molto interessante osservare il comportamento delle wing car nel primo vero tracciato cittadino, dove la sede stradale ridotta e la prossimità delle barriere hanno da sempre esaltato i piloti dalla guida “chirurgica”.
Le incognite legate al comportamento delle vetture ad effetto suolo, unitamente alla minore reattività rispetto alle precedenti generazioni di monoposto, rappresentano un’incognita che preoccupa non poco il campione del mondo in carica Max Verstappen:
“Monaco è sempre un weekend frenetico e speciale. Le qualifiche sono fondamentali, la pista è molto vecchia e stretta e il battito cardiaco è altissimo. Pazzesco! Dobbiamo essere costantemente al limite. Sarà una pista piuttosto folle da affrontare con le auto di F1“.
Le attuali vetture producono un carico aerodinamico inversamente proporzionale all’altezza dal suolo. Questa caratteristica potrebbe rappresentare un grosso problema su una pista sconnessa e dai cordoli di altezza maggiore rispetto ai circuiti permanenti. Durante le scorse edizioni, malgrado le monoposto generassero un quantitativo di carico leggermente inferiore dal fondo, la sofferenza ai bump presenti nel segmento del tracciato compreso tra il Beau Rivage, Massenet e all’uscita del tunnel.
Inoltre, la visibilità dall’interno dell’abitacolo potrebbe essere uno dei problemi presenti a causa delle generose dimensioni laterali delle monoposto e delle ruote da 18 pollici. Senza contare il peso elevato che, con ogni probabilità, potrebbe rendere le auto meno agili nelle numerose curve a raggio ridotto dello storico tracciato monegasco.
Di conseguenza, il progressivo avvicinamento delle monoposto 2022 a quelle della precedente generazione, in termini di prestazione sul giro, sarà difficilmente replicabile nel toboga più mondano del Circus. Altro fattore da tenere senza dubbio in considerazione riguarda la rotazione delle componenti relative alla power unit.
Questo perchè, eventuali guasti e conseguenti penalità in griglia, rappresentano su questo tracciato una sorta di condanna ad assistere in modo impotente il retrotreno dell’avversario di turno. Gli elementi delle power unit utilizzati nelle prime sei gare stagionali vedono in evidente difficoltà i team motorizzati Ferrari. Così come la Alpine di Fernando Alonso.
A rendere più complesso il classico evento “principesco” sono le previsioni meteorologiche che, sino ad ora, contemplano possibili precipitazioni nell’arco della giornata di domenica. Risulta pleonastico sottolineare come la presenza della pioggia nel corso della gara, visto la particolarità del tracciato, garantirebbe un’esito finale che si presta a qualsiasi tipo di risultato.
Per il settimo round del mondiale, Pirelli ha optato per la gamma più morbida dei cinque compound ovvero C3, C4 e C5. Il circuito monegasco rappresenta un unicum nel calendario della F1, con una velocità media estremamente bassa e una sede stradale che rende i sorpassi quasi impossibili.
Le qualifiche e la strategia in gara diventano quindi fondamentali per il risultato conclusivo del Gran Premio di Monaco, come dichiarato da Mario Isola :
“Monaco è spesso descritta come una delle gare più imprevedibili dell’anno, ma la verità è che le qualifiche assumono un significato particolare in quanto su questo tracciato la posizione in pista è fondamentale. Di conseguenza, capire come ottenere il massimo dalla mescola C5 più morbida, che finora quest’anno è stata portata solo al Gran Premio di Australia, sarà un aspetto chiave delle prove libere“.
In merito alle strategie di gara, il responsabile car racing di Pirelli confida nella possibilità che i team adottino strategie diverse anche in relazione alla potenziale minaccia della pioggia:
“Visto che ora la regola che richiedeva ai primi 10 piloti di iniziare la gara con i pneumatici con cui avevano superato la Q2 non esiste più, quest’anno potremmo vedere strategie diverse. Alcuni piloti potrebbero scegliere mescole più dure al via per effettuare un primo stint lungo, data la difficoltà a sorpassare. Altri invece potrebbero scegliere un approccio più tradizionale partendo con la mescola più morbida. Insomma, è una gara in cui la strategia può fare davvero la differenza“.
Da domani si inizia a fare sul serio con la netta sensazione che l’insieme di tutte le incognite che stanno accompagnando la vigilia del settimo round del mondiale regaleranno uno spettacolo elettrizzante anche nelle anguste stradine del Principato di Monaco.
Autore e infografiche: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1 – Pirelli Motorsport