F1 – Sembra quasi paradossale parlare, con la quinta gara stagionale alle porte, del mercato piloti in chiave 2023. Ma si sa che certe trattative partono da lontano ed hanno bisogno di prendere svariate direzioni prima di incanalarsi sul percorso giusto. Inutile girarci intorno: questo scritto prende corpo dopo l’indiscrezione, giunta dalla Germania, secondo cui sei titoli mondiali potrebbero animare, nel breve, la corsa a sedili che rimarranno vacanti tra circa sette mesi.
31 Dicembre 2022. A San Silvestro scoppiano fuochi artificiali, volano tappi da bottiglie di vino frizzante e scadono contratti. Dando uno sguardo ai 20 in corso di validità scopriamo che sono tanti i piloti che potrebbero cambiare aria: Sergio Perez, il duo AlphaTauri, quello Williams, Mick Schumacher, Zhou Guanyu, Lance Stroll. Otto contratti in fase morente a cui vanno aggiunti quelli di “quei due”: Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Mezza griglia pronta a rimescolarsi, avvicendarsi, forse commiatarsi.
Quel che abbiamo oggi potrebbe essere rivoluzionato nel 2023. Molti piloti si muovono sul filo del rasoio e hanno 19 gare per convincere i proprio team principal a continuare a puntare si di loro. Ad oggi sono in corso valutazioni sugli avvii balbettanti di Latifi, Schumacher e dello stesso Gasly che potrebbe trovarsi le porte sbarrate in Red Bull a causa di un maiuscolo Sergio Perez. Stroll, visto il legame a tripla mandata che ha col suo (in tutti i sensi) team, dovrebbe trovarsi in una botte di ferro.
E proprio quella del canadese è una delle posizioni chiave all’interno di questo quadro in continua mutazione. Lance è un pivot, una costante che tale resta al di là delle performance offerte. Il suo 2022 non è iniziato nel migliore dei modi ma questo non dovrebbe scalfire la solidità della sua poltrona. Diverso è il discorso dall’altro lato del garage.
Sebastian Vettel potrebbe dire addio al suo team. Stando a quanto riferito qualche settimana fa da Mike Krack, il tedesco ha in mano il pallino del gioco. Il quattro volte campione del mondo è una risorsa per una squadra ambiziosa, in piena crescita e che si sta ulteriormente strutturando con una galleria del vento nuova e con la creazione di altri stabilimenti in cui sarà allocata ulteriore e fresca forza lavoro. Se l’ex Red Bull decidesse di restare – e le possibilità ci sono – in Aston Martin non potrebbero esserne che felici.
Il vero punto di questa vicenda è che il legame tra il tedesco e la scuderia anglo-canadese non ha dato i suoi frutti. E non di certo per responsabilità del pilota che credeva di trovare, sin dal 2021, una monoposto di ben altra caratura tecnica dopo i successi della Racing Point RP20. Archiviatosi un anno complicato, il 2022 non sembra essere iniziato nel migliore dei modi. Il piazzamento di Imola sa di mezzo miracolo e di certo non fotografa il valore della AMR22 che continua a barcamenarsi nella parte medio-bassa delle classifica.
Ecco che Seb fa le sue legittime valutazioni su un progetto che stenta a decollare. Le alternative in griglia, come dimostrato in apertura, ci sono. Così come è intatta la voglia di gareggiare ancora del 34enne di Heppenheim. Vettel non dà la sensazione di voler appendere il casco al chiodo ed è chiaro che vorrà sposare progetti stimolanti. Cosa che potrebbe coincidere con il rinnovo con Aston Martin che, lo sottolineiamo ancora, è tutt’altro che impossibile.
Nel caso in cui l’ex ferrarista dovesse decidere di salutare la ciurma il tycoon canadese intende cadere in piedi. Il team non potrebbe permettersi, nella sua progressione, di affidarsi a Lance Stroll come esclusivo punto di riferimento tecnico-sportivo. Alla squadra non servono capitali freschi quindi l’ipotesi del pilota pagante va scartata a priori. Servirebbe un driver più strutturato. Veloce e affamato. Da qui l’incastro di cui si parla in queste ore. Più che una notizia quella di Fernando Alonso in Aston Martin sembrerebbe una deduzione logica.
Che avrebbe ulteriore senso visto quanto sta accadendo in Alpine. Dalle parti di Enstone aleggia lo spettro di Oscar Piastri. Il campione in carica della F2 (da debuttante, è bene ricordarlo) è un capitale in dote alla scuderia transalpina. Il ragazzo è ambizioso e velocissimo e il fatto che stia ancora nella categoria inferire stride con il suo talento. Molti lo hanno adocchiato, ma Laurent Rossi non sembra così disposto a lasciarlo crescere altrove.
Considerando che Esteban Ocon ha siglato un accordo che lo lega con il marchio sportivo della Renault fino a tutto il 2024, non è da escludere del tutto che a fine anno l’asturiano possa partire (quindi non rinnovare) per battere altri sentieri consentendo al giovane australiano, guidato nella sua carriera dal connazionale Mark Webber, di mettere finalmente piede in F1. Il team principal di Alpine, Otmar Szafnauer, ha candidamente ammesso che da luglio ci sarà molta pressione affinché il talentuoso pilota faccia il grande salto.
Quando Alonso ha deciso di rimettersi in gioco con una nuova esperienza nel team che gli ha dato la possibilità di laurearsi campione del mondo aveva un obiettivo preciso e che non ha mai nascosto: riprovare quelle emozioni. Sebbene Alpine sia in crescita, ad oggi è impossibile stabilire se l’anno prossimo e prima della nuova rivoluzione tecnica annunciata per il 2026 sarà in grado di offrire un mezzo che consenta all’ex McLaren e Ferrari di competere per l’alloro iridato.
Ma Aston Martin, nonostante le ambizioni e le risorse, può offrire più concrete possibilità di titolo? Nonostante tutto la compagine anglo-canadese è un’assemblatrice che, potenzialmente, potrebbe incontrare più difficoltà nella scalata alla vetta. Vedasi Red Bull che per ritornare a vincere, dopo la solidissima alleanza con Renault, ha dovuto soffrire non poco per crearne un’altra altrettanto solida con Honda.
Nella F1 attuale un motorista che lavora quasi esclusivamente per le esigenze tecniche di un team è un’esigenza pressante. Vedasi quanto ha fatto Mercedes High Performance Powertrains che ha adattato la componentistica ausiliare del V6 al design a sidepod verticali della W13. I clienti si sono dovuti adeguare e lo stesso capiterà negli anni a venire.
Per tutta una serie di motivazioni, a partire da quelle logiche, Alonso – Aston Martin al momento sa più di suggestione che si notizia. Così come non è un fatto quello che molte fonti danno per certo: il ritiro a fine anno di Sebastian Vettel. E’ presto per definire un panorama ancora avvolto dalla nebbia. Di certo qualcosa accadrà perché i contratti andranno rinnovati. Servirà probabilmente capire quali parabole tecniche prenderanno la AMR22 e la A522. Dalla forza di queste macchine potrebbero dipendere i destini dei due pluri-titolati.
F1 – Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin, Alpine F1