Formula 1

Mercedes/Russell: segnali dal futuro…

Il Gran Premio di F1 in terra catalana appena archiviato ha offerto molte emozioni per nulla scontate alla vigilia. Il tracciato del Montmelò è una sorta di “circuito privato” per team e i piloti che conoscono a menadito ogni centimetro del pista, quale sede europea delle sessioni di test invernali. Motivo per il quale, tante volte in passato abbiamo assistito a gare dall’esito scontato e povere di suspense

Tuttavia, l’edizione 2022 ha offerto parecchi motivi di interesse sia in relazione al percorso di sviluppo delle monoposto che all’abilità dei piloti nel saper domare i nuovi bolidi ad effetto suolo. In una pista che non richiedeva di certo una fase di apprendimento del layout e delle sue insidie, è apparso evidente il gap tra i conduttori che riescono a dare del tu alle nuove wing car rispetto a chi non è riuscito ancora a instaurare il necessario feeling con il proprio mezzo.

L’inarrestabile ascesa di Verstappen e Leclerc rappresenta la punta dell’iceberg di una nuova generazione di piloti destinata a dominare la scena per molti anni. In tal senso, nel ristretto novero degli “eredi al trono” si sta candidando con forza George Russell. Non scopriamo certo oggi il talento del giovane britannico. I tre anni trascorsi in Williams hanno fatto da un’anticamera fin troppo lunga prima di poter impugnare il volante di un’auto vincente, almeno nei pronostici di inizio stagione.

Ciò nonostante, all’interno della storica scuderia inglese, Russell ha potuto esprimere il suo enorme talento senza grosse pressioni, dimostrando una velocità sul giro secco davvero fuori dal comune. Basti pensare che il suo miglior risultato in carriera a tutt’oggi è il secondo posto nel “Gp farsa” di Spa Francorchamps 2021, in cui il risultato finale coincise con l’ordine di arrivo della qualifica.

I primi segnali della classe del pilota King’s Lynn si erano percepiti nell’unica chance in cui ha potuto guidare la migliore monoposto del lotto, in Bahrain nel 2020, durante la “sostituzione” di Lewis Hamilton che, causa Covid, non prese parte alla gara sull’inedito circuito in formato anello.

Con una vettura molto competitiva, la Mercedes W11, il fine settimana del pilota inglese fu superlativo. E solo un problema ai box sommato ad una sfortunata foratura lenta gli impedirono di vincere. I primi sei round del campionato 2022 hanno reso evidenti i motivi per i quali la Mercedes stia pianificando il futuro in maniera “sartoriale” su Russell.

Nel Gran Premio di Spagna, George ha dimostrato di saper gestire in modo esemplare la testa della corsa. Sotto gli attacchi della RB18 numero 1, ha sciorinato grandi capacità di pilotaggio relative al corpo a corpo nella difesa su Max della prima posizione. Al giro numero 24 abbiamo probabilmente assistito al trailer delle prossime stagioni.

Attraverso la telemetria comparativa realizzata tra Verstappen e Russell (vedi infografica), si nota come il pilota Mercedes riesca a portare un quantitativo di velocità davvero alto in ingresso di curva 1, per poi andare su pedale dell’acceleratore molto prima dell’attuale campione del mondo nella curva successiva.

In definitiva un contro sorpasso da campione consumato, al pari delle ripetute frenate alla prima staccata della pista dove, negli ultimi metri prima del rettilineo, cambiava leggermente traiettoria in modo da eludere gli attacchi del conclamato talento di Hasselt. La manovra assume maggiore valore in merito alla tornata in questione, scenario nel quale l’ala mobile della Red Bull, finalmente, era tornata a funzionare.

In ragione del passo gara decisamente superiore di Max, gli strateghi del team di Milton Keynes hanno optato per il piano “B” con triplice sosta ai box. Il funzionamento balbettante del sistema DRS ha contribuito ad esaltare un’abilità poco gradita per gli amanti dell’intrattenimento ma, al medesimo tempo, parecchio apprezzata degli amanti dello sport: la capacità di saper soffrire e resistere con un mezzo inferiore.

Inutile girarci intorno, con una vettura integra Verstappen avrebbe sverniciato la W13 di Russell a metà rettilineo. A tal proposito, qualcuno potrebbe opinare che senza DRS si potrebbe tornare ad assistere a noiosi trenini. Ma in F1, nel passato, ci sono stati momenti in cui queste sfide sono diventate leggenda proprio per la strenua resistenza di chi si difendeva.

Ancora oggi, tra le imprese del grande ed indimenticato pilota Ferrari Gilles Villeneuve, si annovera l’incredibile vittoria maturata nel 1981 proprio in Spagna, capace di mettere in fila Laffite, Watson, Reutemann e Elio De Angelis con una Ferrari nettamente inferiore alla concorrenza.

Tornando al presente, grazie a Verstappen, LeclercRussell siamo certi che il futuro della massima categoria del motorsport sia in ottime mani. E chissà, quando la federazione internazionale si deciderà ad abolire il diabolico artefatto meccanico, “produttore” di sorpassi fittizi, poteremo finalmente assistere a veri duelli dove il sottile equilibro tra le monoposto viene spezzato dall’abilità dei piloti e non più da un principio fisico applicato all’ala posteriore…


Autore e grafico: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: Williams – Formula 1

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Roberto Cecere