Formula 1

Sergio Perez: l’importanza di essere il “secondo”

F1 – La stagione è iniziata relativamente da poco ma gli equilibri si stanno delineando chiaramente, soprattutto per Perez. Il messicano della Red Bull, infatti, deve destreggiarsi fra due variabili interessanti in ottica Campionato Mondiale: il ruolo da secondo pilota di un fortissimo Verstappen in ascesa e molta sfortuna.

Un inizio di stagione complicato

La Red Bull si sta delineando, insieme alla Ferrari, come la squadra da battere in questa stagione 2022. Se i primi piloti Max Verstappen e Charles Leclerc si stanno dando battaglia, i secondi Sainz e Perez non sono da meno. In particolare salta all’occhio la vitalità di Perez in questa stagione. Il messicano, infatti, sta riuscendo a gestire bene una vettura assolutamente non facile, nonostante problemi tecnici e un pizzico di sfortuna.

Per quanto riguarda la sfortuna, non si può non pensare al Gran Premio di Jeddah. Se non ci fosse stata la Safety Car, infatti, Perez avrebbe avuto una grossa possibilità di andare a vincere la gara.

Inoltre, il 32enne sta guidando una RB18 con enormi, evidenti problemi di affidabilità. La sua vettura sta subendo un susseguirsi di problemi tecnici, l’uno diverso dall’altro.

Max Verstappen e Sergio Perez festeggiano dopo la doppietta nel Gp di Imola 2022

L’ultimo è avvenuto proprio durante il Gran Premio di Miami. Perez era intento ad inseguire Carlos Sainz per il podio ed all’improvviso ha iniziato a perdere potenza. Il team ha cercato di risolvere quello che in seguito si è scoperto essere un problema al sensore ma nel frattempo la distanza con Sainz era diventata insormontabile, con conseguenze riscontrabili durante il resto del Gran Premio.

Penso che sia un guasto al sensore che abbiamo avuto” – ha affermato Perez nel post gara. Il messicano del team di Milton Keynes ha inoltre aggiunto che dopo è stato impossibile recuperare, in quanto il tempo perso è stato eccessivo.

“Nel corso della gara stava andando tutto bene ma quando abbiamo avuto il problema al sensore, abbiamo perso quasi sette secondi in due giri e poi è stata una gara scarsa. Avevo circa dieci cavalli in meno sui rettilinei.”

Per Perez, la situazione rischia di essere frustrante, in quanto ha una vettura potente ma inaffidabile, mentre il suo compagno di squadra è, Gran Premio dopo Gran Premio, costantemente in lotta con Leclerc per riconfermare il suo titolo.

Sergio Perez, Oracle Red Bull Racing, GP Imola 2022

Perez e l’importanza di essere secondo in F1

In questo clima di potere di due squadre racchiuso in due piloti, tuttavia, va definita una strategia. Appare innegabile che, più che fra Red Bull e Ferrari, la sfida per il titolo si restringa a Max Verstappen e Charles Leclerc.

Se Carlos Sainz non sembra stia aiutando particolarmente il suo compagno di squadra, lo stesso non si può dire su Perez. Checo, infatti, è consapevole di quanto il suo aiuto possa aiutare Verstappen a vincere il titolo e non gli fa mai mancare il suo supporto. Lo abbiamo, infatti, visto in più di un’occasione adoperarsi a rallentare gli inseguitori.

Già dall’inizio è infatti fondamentale conquistare più punti possibili, da quelli in gara al singolo per il giro veloce non tanto per se stessi ma per toglierli all’avversario. Perez si sta dimostrando un ottimo compagno per l’olandese seppur mantenendo saldo il proprio valore come pilota. Il messicano, infatti, è principalmente concentrato sulla propria gara e sul dare il massimo alla propria squadra, andando ad aiutare il compagno e la squadra nel momento in cui si presenta la necessità.

Nella lotta per il titolo, infatti, anche essere secondo è importante. Perez sta dimostrando tanto in pista, sfortuna e problemi tecnici a parte, e con il suo spirito di squadra sta siglando un contratto lungo con Red Bull, in grado di permettergli di correre con una delle scuderie più forti del panorama attuale.


Silvia Giorgi – silvia_giorgi5

Fonte immagini: Account Twitter ufficiale Sergio Perez

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Silvia Giorgi