F1. L’elettrizzante atto finale di Abu Dhabi del 12 Dicembre 2021 è stato il coronamento del sogno di Max Verstappen, raggiunto in modo tanto controverso quanto meritato proprio quando tutto sembrava perduto.
Nell’asfissiante lotta con l’epta campione del mondo, leitmotiv di tutta la stagione, Max ha dato prova del suo talento e della tenuta psicologica proprio nei confronti di Hamilton che negli anni ha sempre fiaccato i propri rivali sotto l’aspetto emotivo.
Al termine dell’atto finale, alla ovvia felicità per il traguardo raggiunto, il neo campione del mondo, forse stremato dall’ardua contesa, dichiarò di aver raggiunto l’obiettivo della vita e che tutto ciò che gli avrebbe riservato il futuro sarebbe stato un bonus.
Frasi che se decontestualizzate potevano essere considerate come sintomatiche di un appagamento, di un ragazzo su cui sono state riposte enormi attese dalla famiglia e da un’intera nazione sin dal debutto in Formula 1 all’età di soli 17 anni.
Un erede al trono designato sin dal debutto nel 2015, un fardello che ha dovuto portare sulle spalle ad un’età dove la maggior parte dei suoi colleghi cercano di mettersi in luce nelle categorie propedeutiche alla Formula 1.
I campioni del mondo si distinguono in due categorie: coloro che raggiunto l’obiettivo della vita perdono progressivamente gli stimoli e alcuni che si alimentano di vittorie diventano veri e propri cannibali.
Michael Schumacher e Lewis Hamilton fanno chiaramente parte della seconda categoria, assecondati certamente dalle migliori monoposto del lotto, ma per nulla disposti a cedere di un millimetro come se la loro stessa esistenza dipendesse dal successo.
L’inizio di questa stagione doveva fare chiarezza sulla categoria di appartenenza di Max Verstappen, non in termini di talento ma nell’ossessiva necessità di dimostrare sempre e comunque il più forte di tutti.
Dopo i primi cinque round della stagione, possiamo affermare con certezza che Max non è per nulla appagato dalla prima corona mondiale e se possibile la conquista del titolo lo ha reso ancora più forte smussando quell’ansia da prestazione.
Nel recente passato il fuoriclasse di Hasselt ha spesso commesso errori dettati dalla volontà di superare i limiti della sua monoposto consapevole che il suo talento non fosse adeguatamente assecondato dal mezzo.
La stagione 2021 ha restituito un Max consapevole del proprio valore, finalmente certificato dalla corona iridata, meno impulsivo nella gestione delle dinamiche di gara e nelle avversità, come ampiamente dimostrato nelle pacate interviste a valle dei dolorosi ritiri in Bahrein e Australia.
Un pilota che negli ultimi 12 arrivi al traguardo si è classificato in prima o seconda posizione, oltre a guidare un’ottima monoposto ha raggiunto una maturità agonistica che lo rende praticamente imbattibile.
Probabilmente parallelamente alla vittoria del primo mondiale, Max ha è maturato come uomo. In fin dei conti stiamo parlando di un ragazzo di 24 anni che da anni supporta e alimenta le aspettative di una nazione che non avendo una grossa tradizione nella massima categoria del motorsport ripone nel giovane olandese i sogni di un popolo.
Durante il fine settimana di Miami, ai microfoni della CNN, Verstappen a cercato di fornire maggiori dettagli in merito alla dichiarazione rilasciata subito dopo il trionfo di Abu Dhabi:
“Ho detto che se vinco un campionato il mio obiettivo in F1 è raggiunto e tutto ciò che viene dopo è un bonus, e me lo godrò. Ma non è come dire ho vinto un campionato quindi adesso andiamo a fare festa di qui e di là e non essere più motivato. Penso anzi che la mia motivazione sia ancora più alta ora, per cercare di rivivere quella sensazione e per provare di nuovo la stessa cosa. Allo stesso tempo però si tratta anche di cercare di godersi i fine settimana quando si è lontano da casa e di passare un po’ di tempo lontano dal paddock della F1 per vedere di più la città”.
Sostanzialmente frasi che confermano la sensazione che il giovane campione del mondo olandese viva in maniera più serena i weekend di gara senza tuttavia perdere di vista l’obiettivo primario che resta sempre e comunque la vittoria.
Il destino inoltre ha fornito un assist incredibile alle rinnovate ambizioni di Max: la possibilità di duellare con il carissimo nemico di una vita, Charles Leclerc, il coetaneo del principato di Monaco con cui ha battagliato fin dai tempi dei kart.
Probabilmente Max si augurava una stagione meno stressante, al pari del suo team principal, dopo l’enorme dispendio di energie fisiche e mentali nella lotta contro Mercedes e Lewis Hamilton.
Tuttavia la prima fase del mondiale 2022 ci racconta una sfida in pista di livello pari a quello della scorsa stagione con sessioni di qualifica e gare che si decidono sul filo dei centesimi di secondo, senza tuttavia degenerare in alcun tipo di intemperanze. Cosa che rispecchia in pieno il nuovo approccio alla sfida del campione del mondo olandese.
Una vera versione 2.0 di SuperMax meno impulsiva ma altrettanto veloce. E per questo motivo ancora più temibile per la concorrenza…
F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari