F1. Il Gp di Spagna rappresenta per Mercedes uno spartiacque stagionale, l’abbiamo ripetuto più volte. Il tanto atteso nuovo fondo è arrivato ed è stato testato nelle prime due sessioni di libere. Chi si aspettava un pacchetto di aggiornamenti massiccio è forse rimasto deluso. I tecnici della Stella a Tre Punte non intendevano stravolgere il concept a sidepod zero, avevano la necessità di ottimizzarlo. In questa chiave si legge la modifica mirata al pavimento di cui abbiamo parlato in questo focus: leggi qui.
In FP2 sono arrivati i segnali più incoraggianti della giornata inaugurale del weekend catalano. I due piloti britannici delle Frecce d’Argento sono riusciti a mettersi alle spalle dell’apripista Charles Leclerc con distacchi contenuti che fanno sorridere gli uomini di Brackley. Presto per dire se gli ingegneri abbiano sciolto il nodo gordiano del pompaggio aerodinamico, ma è evidente che la W13 sia apparsa meno “ballerina” del solito.
I risultati odierni andranno confermati domani. A Miami l’ottimo venerdì fu vanificato da leggeri cambi di setup ai quali la vettura reagì con un comportamento imprevisto che allontanò i piloti dalla lotta al vertice. Da qui la necessaria cautela: Mercedes deve dimostrare di essere diventata un macchina più prevedibile nelle reazioni. E non è una cosa semplice.
La prima cosa che è saltata agli occhi è che la grigia vettura concepita da Mike Elliott non ha sofferto delle fastidiosissime oscillazioni verticali che ne avevano limitato le performance. La cosa si è verificata nelle prime libere ed è stata confermata nel turno scattato alla 17:00 in cui si è iniziato a fare sul serio. Sia nei tentativi con gomma soft che nella simulazione di passo la W13 ha mostrato una propensione alla stabilità che sa di inedito.
La vettura si comportava bene in frenata ed in trazione nel tratti più lenti del T3. Persistono dei problemi nelle curve più rapide come la 3 e la 9 ma sembra che la cosa non sia dipesa dal pompaggio visto che la monoposto entrava nelle pieghe con una generale stabilità. La sessione si è chiusa con la Ferrari di Leclerc a comandare il plotone. Ma le W13 sono lì. Russell ottiene la virtuale seconda posizione in griglia con il tempo di 1.19.787 a 117 millesimi dal monegasco della Rossa. Alle spalle del pilota di Kyng’s Lynn si piazza Hamilton che marca il crono di 1.19.874.
Le note più felici arrivano forse dal race pace. Con gomma media le macchine anglo-tedesche hanno sciorinato un buon passo e soprattutto non hanno mostrato quel cliff prestazionale tra il tempo d’attacco e la fase contrale della simulazione che ad esempio ha afflitto la Ferrari. Per avere un’idea della progressione delle W13 basta osservare i due tweet allegati:
Lewis Hamilton è il primo a presentarsi ai media. L’umore è tendente al sereno dopo molte sessioni stampa in cui si percepiva una generale insoddisfazione. “Sono super felice dei progressi compiuti. Grazie mille a tutti quelli che lavorano in fabbrica per non aver mollato e aver continuato a spingere. Non siamo i più veloci, ma penso che siamo sulla buona strada. È la prima volta che percorro il rettilineo senza rimbalzare eccessivamente. Abbiamo ancora qualche saltello ma è molto meglio. Quindi, stiamo esplorando il potenziale in macchina. È ancora difficile là fuori, ma molto più bello di prima“.
“Sono contento degli aggiornamenti – ha proseguito il sette volte iridato – ma ora dobbiamo solo metterli a punto per la prossima sessione. Penso che possiamo puntare verso una posizione ancora migliore per domani. Le gomme faticano. Direi che in generale quest’anno tendono a surriscaldarsi. Tutti sono sulla stessa barca. Non puoi attaccare, devi gestire. È così che li ha progettate la Pirelli“.
“Design a sidepod zero? Non spetta a me decidere se rimarrà o meno. Penso sia interessante constatare gli altri che hanno preso una strada diversa, ma sarà importante capire se per loro andrà meglio. Abbiamo ancora margini di miglioramento“.
George Russell si è adeguato al contesto di moderata soddisfazione esprimendosi in questi termini: “Più felici oggi? Non saprei. A Miami, di venerdì, eravamo i più veloci. Poi, in qualifica, siamo tornati indietro. Oggi siamo secondi ed è un fatto positivo. La macchina sta reagendo in modo diverso“.
“Sicuramente non c’è il porpoising sul rettilineo. Questa è certamente una buona notizia. Ogni tanto lo riscontriamo in curva e dobbiamo adeguarci. Credo che la Red Bull sia ancora molto forte. Loro sono il team con cui fare i conti al momento. In qualifica non penso che saremo così lontani dal vertice come a Miami. Ma bisogna anche vedere con le mappature diverse, anche perché Ferrari e Red Bull spingeranno al massimo domani”.
“Il quadro potrebbe essere diverso da quello delle settimane precedenti. Inoltre abbiamo visto come il degrado della gomma sia stato enorme per tutti. Questo potrebbe essere un fattore decisivo domenica. Ci lavoreremo durante la notte“.
Il team principal viennese parla dei progressi compiuti nelle ultime settimane e che sembrano dare le indicazioni auspicate: “Siamo riusciti a ridurre notevolmente i salti. È un passo nella giusta direzione. Sia a Brackley che a Brixworth hanno lavorato duramente. Il reparto powertrains ha guadagnato terreno contro gli altri produttori di propulsori, il che è fantastico da vedere. Sono davvero orgoglioso e del reparto telaio, ci stiamo arrivando. Abbiamo avuto un secondo solido venerdì come quello di Miami“.
“La vettura va decisamente meglio – ha proseguito Wolff – ma non è ancora del tutto a posto. I piloti non si sentono a proprio agio alla curva 3 e alla curva 9 che sono pieghe ad alta velocità. In questi tratti stiamo perdendo molto tempo e dobbiamo scoprire cosa faremo lì domani. Dobbiamo solo vedere domani quando il grip continuerà ad aumentare se saremo in grado di mantenere questo tipo di prestazioni per essere lì a giocarcela con i migliori“.
Da sottolineare che sia Hamilton che Russell utilizzeranno per questo week end una nuova power unit, la secondo stagionale. Un elemento che potrebbe pesare quando, durante le qualifiche, si darà fondo al massimo della potenza utile.
Il giro di dichiarazioni è stato chiuso da Adrew Shovlin, trackside engineer di Mercedes AMG. “E’ stato un buon inizio di fine settimana – ha spiegato il tecnico britannico – La macchina si comporta in maniera più normale qui a Barcellona. Abbiamo fatto progressi nella riduzione del rimbalzo con questo aggiornamento aerodinamico e il ritmo sembra essere un passo avanti anche se non al livello di Red Bull e Ferrari“.
“Speriamo comunque di uscire dalla zona mediana. Abbiamo anche avuto un’introduzione alla seconda unità di potenza con entrambi i piloti. Il caldo qui sta rendendo difficile la gestione delle gomme, è molto facile surriscaldarle e i tassi di degrado sono elevati. Questo dovrebbe rendere la strategia piuttosto interessante. Stasera lavoreremo al simulatore, a Brackley, cercando di trovare un po’ più di tempo in macchina, ma almeno abbiamo una buona piattaforma su cui basarci e speriamo di trovare un po’ più di tempo per caricare domani“.
Tra meno di 24 ore sapremo se gli update introdotti per l’occasione avranno sortito davvero gli effetti desiderati. Barcellona è uno snodo cruciale perché si definiranno le strategie di lungo periodo del team. Si deciderà, difatti, se insistere con questo concept o se virare, normalizzandosi all’idea che sarà un anno di transizione, su soluzioni meno estreme come fatto da Aston Martin andata a replicare idee e filosofie postulare da Andrian Newey (leggi qui).
F1 – Autore e foto: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1