Brillante, impeccabile, perfetto. Max Verstappen fa suo il nono round di F1 (leggi qui la cronaca). Gp Montreal 2022: una gara che sembrava già decretata sin dal principio si è rivelata molto insidiosa per l’olandese, specialmente nell’ultima quindicina di giri.Autore di una brillante partenza all’esterno, in copertura su un agguerrito Fernando Alonso, il giovane pilota Hasselt ha saputo sfruttare al meglio la pole position. In seguito, durante la prima parte della corsa, mentre Sainz era impegnato a sbarazzarsi del connazionale ha imposto un ritmo indiavolato.
Benché la sua RB18 abbia dimostrato un grado di competitività molto alto, girando la maggior parte delle tornate al comando, nell’ultima parte della corsa ha dovuto fare in conti con la Ferrari. La numero 55, guidata dallo spagnolo ex McLaren, ha dato non poco filo da torcere all’attuale campione del mondo in carica, impegnato nel resistere agli attacchi dell’iberico deciso a vincere.
Il sorpasso mai concretizzato sull’olandese potrebbe portare i più scettici ad una duplice interpretazione di tale scenario: grande talento (anche in termini di chiusura) da parte di Max, o troppo poco il coraggio e l’aggressività espressa da Carlos?
Probabilmente, in questo caso, la verità sta nel mezzo. Malgrado il madrileño abbia spremuto al massimo la vettura, una F1-75 che pareva non aver nulla da invidiare al bolide austriaco, ancora una volta è un pilota Red Bull a salire sul gradino più alto del podio. Al ferrarista, al contrario di altre situazioni, non si può recriminare nulla. La particolarità del tracciato e ed il grande talento di Max hanno fatto il resto.
Una vittoria molto combattuta sebbene l’attuale leader della classifica iridata piloti abbia dichiarato che avrebbe preferito attaccare e non difendersi: “In generale è stata una gara piuttosto difficile: speravo che la macchina avesse più passo perchè la Ferrari oggi in gara sembrava molto forte. Era dura uguagliare i tempi di Carlos sul giro. Sebbene dopo l’ultima sosta stavo accorciando il gap con le gomme nuove, non ero affatto sicuro che il mio passo fosse sufficiente per prenderlo…”
“In seguito è subentrata la Safety Car e ho pensato che nemmeno tale scenario fosse grandioso per me. Ho fatto alcuni giri dove ho spinto tanto sulle gomme e lui era dietro di me con le mescola fresche. Entrambi gli scenari, quindi, non erano certo l’ideale. Tuttavia dovevo portare la gara a casa, perciò gli ultimi giri ho spinti al massimo con una consapevolezza: non potevo commettere un errore perché lui era sempre vicinissimo. Alla fine, per fortuna, ci sono riuscito”.
Il talento Red Bull dimostra ancora una volta di avere le idee molto chiare quanto ammette una sorta di velata insofferenza nella difesa dell’agognato primo posto: “Oggi avevano più passo di noi: in una gara loro sembrano più forti, mentre magari in quella successiva lo siamo noi”. Questo a conferma del continuo scambio di ruoli lungo in questa stagione.
E così l’inaspettato duello Sainz – Verstappen visto negli ultimi giri è stato vissuto dall’olandese come “Un finale davvero entusiasmante in cui ho dato tutto. Chiaramente Carlos ha fatto lo stesso. Lo vedevo spingere ed attaccare anche se chiaramente, quando hai DRS, tutto diventa molto più facile. Ciò nonostante gli ultimi giri sono stati davvero molto divertenti per me”.
Se da un lato arriva vittoria, quindi, dall’altro c’è il contrapposto amaro di una RB18 a 0 punti: Sergio Perez, in barriera durante le qualifiche e ritirato in gara, all’ottavo giro ha subìto un improvviso spegnimento del motore relativo, a quanto pare, ad un problema idraulico che di fatto ha decretato la fine prematura della sua gara.
A nulla è servito il reset suggerito dal muretto box con la vettura del messicano che è rimasta piantata in terza marcia. Stessa scuderia, stessa gara, esiti opposti: questo ci dà l’ulteriore conferma che in questo mondiale nulla è detto finché non si taglia il traguardo. E non solo in termini di lotta al vertice, ma anche in chiave “lotte intestine”.
In tal senso la frecciatina velata di Verstappen verso il proprio team ne è la riprova. Un po’ come che dire che il trionfo in Canada, in gran parte, è arrivato grazie alle capacità intrinseche di pilotaggio sciorinate dapprima in qualifica, sul bagnato, e poi durante l’arco della corsa rispedendo al mittente gli attacchi di una vettura più competitiva. Fattore che gli ha permesso di portare a casa la ventiseiesima vittoria in carriera, sesta del campionato di F1 2022.
Autore: Silvia Napoletano – @SilviaNap13
Foto: Oracle Red Bull Racing – Scuderia Ferrari F1