La prima giornata di prove libere di F1 nel velocissimo circuito cittadino di Baku ha confermato il facile adattamento della monoposto del Cavallino Rampante su piste green nonché l’ottimo lavoro di preparazione al simulatore. Come in quasi tutte le prove libere di questo mondiale, Charles Leclerc non conosce altro risultato diverso dal primo o secondo posto.
Un approccio ai weekend molto aggressivo quello del funambolo monegasco, che probabilmente sfrutta le qualità della propria monoposto per inviare un monito alla concorrenza fin dalle prime battute del weekend: non si molla un centimetro anche quando la performance cronometrica vale pressochè zero.
In questo fine settimana le prestazioni offerte dal numero 16 assumono un significato diverso all’interno dello stesso team di Maranello.
F1. Ferrari: Binotto e Leclerc su due frequenze diverse
Se Mattia Binotto nella recente intervista alla BBC ha sensibilmente ridotto il target prefissato per il 2022, gli obiettivi di Charles non sono in linea con quelli del manager italosvizzero come dichiarato ai microfoni di Sky Sport: “Io personalmente vorrei essere campione del mondo, credo in questo team. C’è stato l’errore di Monaco, è vero, ma non dobbiamo dimenticare le belle gare fatte prima”.
Un attestato di rinnovata stima e gratitudine verso il team che tradisce una chiara divergenza degli obiettivi a breve termine che i fan della rossa sperano sia solo figlia di una strategia comunicativa troppo conservativa da parte del team principal della Scuderia Ferrari. I prossimi round prima della sosta estiva saranno decisivi per le sorti del mondiale ma anche nel rapporto tra Charles e la storica scuderia italiana.
Nella mente di Leclerc questa può e deve essere la stagione della sua definitiva consacrazione, per la qualità del progetto messo in pista dagli uomini di Maranello che difficilmente ha avuto stagioni consecutive ad alto livello nel recente passato. Ritornando alla stretta attualità, la Formula 1 ha avuto modo di “riabbracciare”, metaforicamente parlando, il compagno di viaggio indesiderato delle wing car 2022, il porpoising.
Il pompaggio verticale sul lunghissimo tratto lungo 2,2 Km da curva 16 fino alla staccata di curva 1 è comparso in maniera evidente anche sulla F1-75 che nonostante le continue variazioni di carico verticale riesce a mantenere un livello di competitività molto alto, a differenza della Mercedes W13 versione “B”.
E come assistito in quasi tutte le prove libere di questa stagione, Carlos Sainz ha avuto un processo di apprendimento del comportamento della sua monoposto più graduale rispetto al team mate.
Nonostante la classifica della free practice 2 mostrino una Ferrari al top si ha la sensazione che il lunghissimo segmento di circuito flat out possa rappresentare il la grande minaccia da cui la F1-75 dovrà difendersi nel corso della gara.
L’enorme guadagno della monoposto di Maranello nel settore centrale del circuito, viene quasi totalmente dilapidato nel velocissimo terzo settore. Nelle battute finali delle FP2 Leclerc ha provato a mettere alla frusta le mescole soft, nella simulazione del passo gara, per verificare il degrado del compound.
L’obiettivo sembra chiaro, evitare il crollo prestazionale che ha impedito a Charles di mantenere a distanza di sicurezza (fuori dalla zona DRS, nda) Max Verstappen a Jeddah e Miami. In ottica gara saranno molto importanti le FP3 di domani che si svolgeranno al medesimo orario della gara di domenica, condizioni ideali per testare il passo gara.
Al termine della sessione di prove libere Charles Leclerc, ai microfoni di Sky Sport, è sembrato soddisfatto del comportamento dei pneumatici più che della prestazione assoluta:
“È stata una giornata concreta. La progressione che abbiamo fatto dalla prima alla seconda sessione è stata significativa ed è figlia del buon lavoro svolto come squadra. I tempi sul giro non sono rappresentativi perché nessuno è riuscito a mettere insieme un giro pulito nella seconda sessione. Credo ci sia ancora un buon margine di miglioramento, ma nel complesso il nostro passo è sembrato piuttosto interessante e io mi sono sentito a mio agio in macchina. Per quanto riguarda le gomme, le sensazioni dopo il long run in generale sono state positive. Inoltre non abbiamo avuto per niente graining e questo è un altro aspetto importante“.
F1. Ferrari: segnali di ripresa per Carlos Sainz
Nelle parole di Carlos Sainz, si ha la conferma del graduale processo di adattamento al comportamento della monoposto in relazione alla track evolution:
“È stato un venerdì interessante, come sempre del resto qui a Baku. La prima sessione non è stata facile perché ho faticato un po’ troppo con bottoming e porpoising. Questo non mi ha dato la giusta confidenza con la vettura. Nella seconda sessione abbiamo lavorato nella giusta direzione e così siamo riusciti a migliorare competitività e sensazioni“.
“Nel complesso – ha spiegato il madrileno – il turno è filato via liscio anche se non sono riuscito a mettere insieme un giro veloce con le gomme soft a causa delle bandiere gialle. Domani cercheremo di fare un altro passo avanti e poi di avere una qualifica pulita nel pomeriggio.”
In definitiva la F1-75 nelle mani del “principe del volante” è una regina sin dai primi metri di ogni weekend, mentre con Carlos, forse in difficoltà rispetto allo stile di guida richiesto dalle wing car, la monoposto di Maranello impiega maggior tempo a trasformarsi da bruco in farfalla.
Dopo tanti venerdi e sabato emozionanti per la Ferrari è il momento di tornare regina nel giorno più importante…
F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari F1