Siamo alle porte della settimana che ci conduce al Gran Premio di Silverstone, decimo appuntamento del calendario di F1 2022. Tracciato storico e soprattutto iper-tecnico da sempre banco di prova per valutare l’efficacia delle monoposto. Il back-to-back con il successivo GP d’Austria segna lo spartiacque stagionale, una sorta di ultima chiamata tecnica per i team che vogliono imprimere un cambio di passo ai proprio progetti.
Molti riflettori saranno puntati sulla Mercedes che ha annunciato un pacchetto di modifiche che può leggersi come l’avvio di un programma di sviluppo dopo che il pompaggio aerodinamico è stato compreso e sistemato visto che, come ha spiegato James Vowles, ciò che abbiamo visto a Baku non era porpoinsing ma bouncing. Manifestazioni simili di problemi diversi.
Sul circuito casalingo anche la Aston Martin dovrebbe proseguire, stando alle parole di Mike Krack, il suo programma di crescita con ulteriori migliorie alla AMR22 “B” che ha esordito in Spagna. Cosa che farà di certo anche Alpine. Insomma, il banchetto si annuncia abbondante e sin dal giovedì, quando le vetture sfileranno verso le verifiche tecniche, vedremo come gli ingegneri avranno operato.
Nelle settimane precedenti si era fatto un gran parlare sulla possibilità che gli uomini di Milton Keynes dessero un’ulteriore accelerata allo sviluppo della RB18. Si parlava di un pacchetto aerodinamico evoluto ed una nuova, massiccia, perdita di peso per far rientrare l’auto nel limiti di massa minima individuati dal regolamento tecnico. Un’idea alimentata da Mattia Binotto che aveva confermato le voci.
A spegnere il chiacchiericcio, non si sa se per una strategia votata al low profile, è arrivato direttamente Chris Horner che ha parlato di migliorie marginali ridimensionando l’idea che a Silverstone girerà una versione particolarmente evoluta della RB18.
“Update per Silverstone? Direi niente di grosso. È un’evoluzione molto modesta, i componenti vengono introdotti quando giungono alla fine della loro vita. Quindi si tratta di una forma di sviluppo molto diversa da quella che avremmo visto negli anni precedenti” ha riferito Horner ai media.
Eppure l’idea che Red Bull potesse proseguire nella battaglia agli update che ha ingaggiato con la Ferrari era concreta. Perché questo repentino – se confermato – cambio di politica? La risposta risiede – o potrebbe farlo – nel budget cap. A Milton Keynes, dopo che i test invernali avevano mostrato una F1-75 parecchio in palla, hanno investito un bel po’ di grana per far progredire la RB18. E anche se Helmut Marko ha minimizzato più volte gli sforzi economici, la cosa si è fatta sentire nel bilancio globale della franchigia austriaca.
La vettura che a Imola ha conosciuto una drastica cura dimagrante ha poi preso ad evolversi con più parsimonia. “Colpa” anche dell’inflazione che sta riducendo sensibilmente la quota di capitale disponibile. Anche così si spiega la battaglia che Horner sta conducendo per mettere pressione sulla FIA e su Liberty Media che, al momento, fanno orecchie da mercante (leggi qui).
Ma l’attendismo potrebbe anche spiegarsi in un altro modo. Horner ha alluso chiaramente alla possibilità che lo staff guidato da Adrian Newey possa mettere mano alla vettura solo dopo la pause estiva che si terrà tra il GP di Ungheria e quello del Belgio. Red Bull potrebbe semplicemente decidere di restare alla finestra peer vedere come chiude questo poker di gare aperto dall’appuntamento britannico.
Se la forbice in punti con la Ferrari dovesse ulteriormente aprirsi ecco che i “tori caricanti” potrebbero decidere di non investire risorse tecnico-finanziarie nel progetto 2022 per dirottarle sulle vettura che affronterà il prossimo campionato garantendosi, così, una sorta di vantaggio progettuale sulla concorrenza rincorrente.
Viceversa, dovesse la Ferrari avvicinarsi sensibilmente come Stefano Domenicali crede possibile (leggi l’approfondimento), ecco che parte delle risorse sarebbero sbloccate nonostante la sbandierata crisi di liquidità figlia delle tensioni geopolitiche che si stanno manifestando in un aumento difficilmente controllabile delle materie prime e dei costi di logistica.
Questo ragionamento, ovviamente, ha una validità limitata nel tempo. In un’ottica votata al depistaggio, le parole di Horner potrebbero essere funzionali allo spiazzamento della concorrenza. Manca poco, saranno i documenti ufficiali della FIA a dirci, nello specifico, quali modifiche saranno apportate alle vetture di Max Verstappen e di Sergio Perez. E si potrebbe trattare di update non proprio marginali…
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Mercedes AMG F1 Team