Gli errori in F1 si pagano. La banalità che apre lo scritto fa comunque riflettere all’interno di un micro sistema, quello della massima categoria, dove ogni piccola indecisione può cambiare le sorti di un fine settimana. Eh sì… un singolo evento capace di annientare la totalità del lavoro svolto per quanto buono esso sia.
Un errore, in estrema sintesi, corrisponde a una valutazione errata in corso d’opera. Tale argomentazione, però, va applicata quando nel contesto analizzato non vi sono terzi ad incidere. Sbagliare da soli è un conto. Farlo laddove altri fattori risultano preponderanti e in qualche modo non evitabili, invece, cambia il giudizio sull’operato.
Venti vetture. Tutte quante in pista al medesimo tempo. Questa la realtà di un Gran Premio di F1. È chiaro, pertanto, che l’impossibilità di agire senza considerare il comportamento altrui non esiste. A margine della premessa va aggiunta un’osservazione.
Un passo falso nelle condizioni di cui sopra, commesso in maniera indipendente senza l’influenza diretta degli avversari, assume contorni assai distinti. D’altronde non potrebbe essere altrimenti.
La critica pende dalle labbra quando si parla della storica scuderia italiana. Una costante che da sempre accompagna il Cavallino Rampante. Condannato a vincere regolarmente per evitare la pubblica accusa. Il dato di fatto è inopinabile e va accolto con serenità da chi, all’interno del paddock, veste di rosso. E a quanto pare così accade.
Le sviste del reparto corse esistono eccome. Affidabilità a parte, le imprecisioni strategiche si susseguono. Così come determinate dinamiche ai box che di fatto incidono sul cronometro. Correggere tali circostanze è cruciale. Seconda ovvietà del pezzo. Soprattuto in un mondiale, quello 2022, dove il progetto tecnico eccelle prepotentemente.
Ecco perché, attraverso alcune info raccolte da FormulaUnoAnalisiTecnica, sappiamo che a Maranello il lavoro per rettificare un panorama sconveniente ha preso il via. Un nuovo canale comunicativo, atto ad elargire i requisiti essenziali verso la regolazione degli schemi operativi.
La fattualità per impernare esattezza nelle manovre funzionali attente riscontri. Lo sanno bene in GES. Il successo dell’intera annata dipende da questo. D’altronde non importa cadere se poi ci si rialza con più decisione.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari