F1. In tutti gli ambiti professionali il cambiamento del prodotto finale a scopo correttivo e/o evolutivo è quasi sempre recepito in ottica positiva. Tuttavia il processo di change management dovrebbe sempre tener conto di due constraint imprescindibili: “cosa” si intende cambiare e “quando”.
Vincoli che evidentemente non fanno parte dell’agenda del World Motor Sport Council. Attraverso una nota pubblicata sul sito ufficiale della FIA nel tardo pomeriggio di ieri, la federazione internazionale ha reso pubbliche alcune modifiche/integrazioni al regolamento tecnico e sportivo della massima categoria.
Specie in ambito sportivo un regolamento ballerino, frutto di ingerenze o di un know-how dell’ente regolatore non all’altezza del soggetto controllato, rischia di falsare la competizione. A distanza di due settimane dall’introduzione della direttiva tecnica n°39, ai più conosciuta come direttiva anti-porpoising, l’organo federale non ha ancora comunicato una data di effettività della stessa. Molti sono i dubbi sulla sull’entrata in vigore ed in effetti potrebbe rimanere congelata senza produrre alcun effetto.
Il freeze della DT/39 è figlio della lotta intestina tra i team che non trovano alcun punto di convergenza su una materia che riguarda direttamente la salute e la sicurezza dei piloti. Da un punto di vista esterno, sembra che tra i vari stakeholder del sistema F1 non vi sia alcuna comunicazione, animati dall’esclusiva tutela dei propri interessi.
La FIA, in questo marasma, appare in evidente affanno, alle prese con la necessità di normare le evidenti lacune del regolamento tecnico/sportivo senza tuttavia avere la forza e la competenza per poterle attuare. Entrando nel merito tecnico, di seguito si riportano i principali provvedimenti approvati in relazione alle modifiche al regolamento sportivo e tecnico.
Sono state apportate ulteriori restrizioni alle attività consentite sulle monoposto impegnate nei i test organizzati dal costruttore dei pneumatici. Il nuovo paragrafo 10.11 (Car limitations during tyre testing) del regolamento sportivo della F1 impedisce l’utilizzo di parti di prova, software, modifiche di componenti o cambi all’assetto che forniscano al concorrente qualsiasi tipo di informazione che non sia correlata al test del pneumatico.
Tale addendum sembra una chiara risposta della federazione internazionale alle polemiche sollevate dai team britannici in merito al fantomatico utilizzo di nuove componenti aerodinamiche da parte della Ferrari durante i test organizzati da Pirelli a Imola.
Dal punto di vista politico la nuova disciplina inerente i test Pirelli cancella uno degli assi sfruttatati abilmente dal Cavallino Rampante nella prima parte stagionale, eliminando tutti i gradi di libertà sulla configurazione della monoposto in queste sessioni di test (clicca qui per approfondire).
E’ stata aumentata la tolleranza in merito alla conformità dei modelli CAD rispetto alle dimensioni fisiche delle parti prodotte, passando da un range di +/- 2 mm a +/- 3mm. Qualora il volume di una delle parti fisiche della monoposto superi la tolleranza indicata, la federazione può richiedere al team informazioni addizionali (analisi dei modelli CAD).
Sono cambiati due test di deflessione applicati alle ali posteriori. Il limite di flessione della beam wing era precedentemente fissato in 5 mm con un carico applicato di 60 N (poco più di 6 Kg).
La nuova direttiva disciplina in 3 mm il limite di flessione della suddetta ala con un carico applicato al bordo di uscita di 150 N (poco più di 15 Kg).
Il carburante potrà ora essere raffreddato a 20°C nelle gare più calde e la rilevazione della temperatura sarà effettuata dalla FIA un’ora prima di tutte le sessioni.
Questa modifica pare un illuminante esempio di una richiesta Ferrari rimasta inascoltata. A valle del Gran Premio di Spagna, si è disquisito molto sul timing in cui dovrebbe essere monitorata la temperatura del combustibile da parte della FIA attraverso il fuel flow meter. Per il team di Maranello la misurazione andrebbe effettuata al fire-up nel garage delle squadre.
Tuttavia anche l’ultima issue del regolamento prevede che il monitoraggio del combustibile sia effettuato “in qualsiasi momento successivo all’uscita della monoposto dall’area garage riservata al competitor”. Appare inoltre inammissibile che nel corpo normativo della categoria regina del motorsport possano essere menzionati parametri alquanto aleatori se non esplicitamente fissati: è stato definito un valore termico assoluto per affermare che una gara sia calda o meno?
Nel paragrafo relativo alle modifiche consentite agli elementi delle power unit omologate, è stato inserito ex-novo il paragrafo 5.8. La FIA può pertanto consentire specifiche riparazioni di natura temporanea a elementi delle power unit. Se accettata, le scuderie possono ricorrere all’utilizzo di componenti disponibili già utilizzate nei precedenti round del mondiale.
Il paragrafo, di non facile interpretazione, sembra voler incentivare la rotazione delle componenti meccaniche minimizzando il rischio di penalizzazioni in griglia. Questa norma, invece, potrebbe dare una mano alle scuderie che stanno faticando con l’affidabilità. Tra queste, quindi, Red Bull e la stessa Ferrari, i cui motorizzati sono fanalino di coda in termini di giri totali percorsi in stagione.
F1/modifiche FIA: sostituzione del cambio dopo le qualifiche
Qualora una parte del cambio venga successivamente sostituita dopo la sessione di qualifiche con un’altra che differisca solo per una o più modifiche consentite nell’articolo 9.5 del regolamento tecnico, la parte del cambio sostitutiva sarà considerata la stessa nella progettazione e simili per massa, inerzia e funzione.
Dalla puntuale analisi delle nuove release dei regolamenti tecnico/sportivo si evince un risvolto politico assai rilevante quanto comune nell’ultimo decennio. Va sottolineata la portata degli interventi, tutt’altro che marginale. Alcune delle disposizioni deliberate dal Consiglio Mondiale del Motorsport e codificate della Federazione Internazionale dell’automobile, potrebbero spostare sensibilmente la traiettoria “valoriale” sin qui tracciata.
Buona parte delle modifiche/integrazioni apportate al corpo normativo potrebbero rappresentare una sconfitta politica della Ferrari che vede inascoltati i propri desiderata sui tavoli sportivi e politici che contano. Chiaramente, il corpus normativo andrà valutato nel medio periodo, ossia dopo un ragionevole lasso di tempo applicativo.
Ferrari potrebbe giovarsi, come spiegato in precedenza, della nuova procedura relativa alle riparazioni temporanee. Un vantaggio strategico di cui godrà anche la Red Bull e che, osservando i livelli di affidabilità sciorinati dai motorizzati Mercedes, potrebbe sfavorire proprio questi ultimi.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1 –