Formula 1

Le “frottole” terapeutiche di Horner per salvaguardare il modello Red Bull

F1 – È un orgoglioso e tronfio Christian Horner quello che si concede alle interviste post gara: un atteggiamento comprensibile il suo, soddisfatto ed appagato dall’ulteriore fine settimana di conferme e trionfi per la sua RedBull.

Lo zampino della dea bendata lasciato in loro favore sul ritiro in tronco della Ferrari principale avversaria, è stato un indiscutibile colpo di fortuna che tanto Max Verstappen quanto Sergio Perez hanno saputo tesaurizzare al meglio ai fini della classifica.

Ed il loro team principal di questo ne è piuttosto consapevole: “È stato un risultato fantastico per noi ed una sfortuna per la Ferrari e per Charles. Però è un peccato che i tifosi non abbiano potuto vedere quella che sarebbe stata la strategia finale. La Ferrari ha colto l’occasione con la safety car, ma poi con gli 8-9 giri successivi che ci hanno portato al pit-stop, secondo me sarebbe stato per noi un vantaggio a fine corsa… Tuttavia non abbiamo potuto viverlo e vederlo. Abbiamo capitalizzato sulla sfortuna della Ferrari. Di sicuro per noi è stata una gara fantastica, con ottime performances da parte di entrambi i piloti”.

Christian Horner, team principal Oracle Red Bull Racing

E difatti proprio a proposito della strategia Ferrari, aggiunge: Secondo me è stata una mossa molto aggressiva, in anticipo rispetto a quelle che erano le previsioni, e tra l’altro hanno anche avuto dei problemi col pit-stop stesso. Certo, questo avrebbe esercitato abbastanza pressione su di loro nel finire la gara con le gomme dure. Noi invece abbiamo cercato di puntare su una performance più costante, che poteva garantirci un vantaggio dal punto di vista del grip. Chiaramente sempre sperando che poi potesse funzionare”.


F1. Red Bull: Perez meno efficace in gara perché ha puntato alle qualifiche

E sulla base della doppietta conquistata, pare proprio che per Horner abbia funzionato (fosse pure solo in parte). Anche perché sono stati gli stessi protagonisti ad avere una percezione differente della corsa, in cui ricordiamo Checo aver smarrito quel valido passo gara preservato durante tutto il weekend.

A tal proposito commenta: “Forse Sergio ha puntato troppo sulle qualifiche ed ha avuto più degrado oggi, mentre Max ha avuto una performance ottimale in termini di degrado. Abbiamo una macchina molto veloce, dobbiamo migliorare un po’ per quanto riguarda il sabato. Ma personalmente preferisco essere veloce più la domenica che non il sabato…”. Vorreste forse dargli torto? Difficile…

l’olandese Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) scende in pista durante le prove libere del vendi a Baku

Invece per quanto riguarda la questione gestione piloti, afferma che non sia eccessivamente complicata nel loro caso, e che anzi: Entrambi hanno le stesse opportunità, dipende da quello che si riesce a fare in pista. Abbiamo due ottimi piloti, la cosa che gli abbiamo chiesto oggi è di ricordarsi di lasciare spazio e fare una battaglia pulita, ed è quello che Sergio ha fatto con Max e di riflesso anche Max è stato molto corretto. I due stanno facendo un ottimo lavoro per il team, e quindi siamo orgogliosi di ciò che hanno concretizzato quest’oggi”.

F1. Red Bull ha un solo leader: Max Verstappen

Potrebbe forse esserci aria di dissenso su questo, dato il perentorio ordine di scuderia piombato glaciale su Checo dopo essere stato superato da Max. Ma bisogna pur salvare le apparenze in un certo qual modo, e d’altronde non scopriamo di certo oggi che la principale guida del team sia da sempre il giovane olandese.

Potrebbe però rappresentare un problema se un giorno il messicano decidesse di azzardare un tantino di più (come forse parrebbe sembrare di recente): a quel punto chissà se gli ordini di scuderia basteranno. Fatto sta che quelle di Horner sembrano piccole e terapeutiche bugie per preservare un modello dimostratosi ancora una volta efficace.

Max è la stella della franchigia austriaca: lo dicono i risultati, l’ingaggio e il trattamento in seno al team. Affermare che Perez oggi abbia sofferto perché si sarebbe concentrato, durante le libere, sulla simulazione di qualifica è un’imprecisione consapevole. Difatti il messicano è l’unico nella coppia che in FP2 ha fatto uno stint simulando il passo gara, con gomme medie. Max si è limitato ad un paio di giri con soft usata celando il suo potenziale. Nell’era in cui tutti va in onda è difficile nascondere delle evidenze. Horner lo fa, o almeno ci prova, per una più alta ragion di stato…


F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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Silvia Napoletano