Il mondiale di F1 2022 entra nel vivo. L’ottava tappa iridata prende il via con una certezza. Ancora una volta la lotta al vertice vedrà due chiare protagoniste: Ferrari vs Red Bull. Il tracciato azero metterà a dura prova gli ingegneri impegnati, attraverso gli importantissimi feedback dei piloti, nel trovare la giusta strada da seguire in relazione alla messa a punto della vettura. D’altronde, il compromesso tra carico aerodinamico ed efficienza reciterà un ruolo cruciale durante l’arco temporale del weekend.
A Maranello sono convinti di poter esprimere tutto il potenziale della rossa. Le recenti modiche realizzate sulla monoposto modenese hanno di fatto allargato la finestra di set-up e, di conseguenza, la capacità intrinseca di produrre competitività su ogni genere di tracciato. Baku annovera tra le proprie caratteristiche un tratto di pista ad altissima velocità di percorrenza che supera abbondantemente i 2 chilometri. La prova del nove in relazione al coefficiente di penetrazione della F1-75 è servita.
Oltre al lungo studio al simulatore effettuato durante l’ultima settimana, gli uomini al lavoro in GES hanno prodotto l’ultimo aggiornamento che riguarda la parte centrale della vettura. Grazie alle immagini di Albert Fabrega, in arrivo direttamente dalla pit lane, possiamo constatare una modifica di micro aerodinamica nella zona degli specchietti.
Al fine di bloccare eventuali vibrazioni longitudinali e trasversali, i retrovisori della F1-75 possiedono un doppio sostegno. L’up-date avanzato dal Cavallino Rampante per la sfida di Baku agisce sull’area che scorre attraverso le pance. La mera finalità si adopera per disciplinare il flusso diretto verso il retrotreno della vettura e, al contempo, gestire al meglio il carico generato dalla monoposto.
Per adattare l’auto di Maranello al tracciato che sorge sulle rive del Mar Caspio, rispetto a quella utilizzata lungo le stradine del Principato di Monaco, i tecnici italiani hanno deciso di proporre una configurazione nettamente differente di ala al posteriore.
Come possiamo esaminare nell’immagine in alto, Ferrari ha optato per una configurazione al retrotreno in grado di generare una quantità di drag ridotta pur conservando, al contempo, una downforce sufficiente per affrontare la zona mista del tracciato attraverso la specifica a cucchiaio.
Sotto questo aspetto sarà interessante constatare il rendimento dei ferraristi tenendo presente che, a differenza del proprio compagno di squadra, Charles Leclerc ha dato ampiamente prova di sapersi adattare al meglio a un’impostazione più scarica gestendo l’handling della F1-75 alla perfezione.
L’attuale scuderia al comando di ambedue le classifiche non si ferma mai. Per il Gran Premio dell’Azerbaijan (leggi qui l’anteprima), infatti, arrivano un paio di novità per garantire una prestazione al top. Come menzionato in precedenza, la lunghissima retta che si srotola tra il terzo e primo settore potrebbe “favorire” la presenza del tedioso problema oramai arciconosciuto: il pompaggio aerodinamico.
Ecco perché, nella giornata di ieri, durante i consueti controlli della federazione internazionale, sul bolide austriaco è apparso un piccolo tirante per stabilizzare la porzione di fondo collocata dinnanzi alle ruote posteriori. Una zona che sappiamo essere molto sensibile sotto questo profilo, in quanto soggetta ad un avvicinamento all’asfalto durante la messa in marcia dell’auto.
In aggiunta notiamo un’altra modifica situata nella zona iniziale del fondo. Quest’area è adibita a regolare la portata d’aria che raggiunge la parte inferiore del mezzo meccanico. Sulla RB18 è stato sollevato il bordo d’attacco relativo all’imbocco del fondo. L’obiettivo consiste nell’aumentare la portata d’aria soggetta alla riduzione di pressione.
L’operazione eseguita sull’inlet del fondo, pertanto, mira ad aumentare il carico prodotto e, di conseguenza, ad accrescere l’efficienza aerodinamica generale, tema cruciale vista la presenza di tratti con caratteristiche radicalmente differenti.
Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich – Alessandro Arcari – @berrageiz
Immagini: Albert Fabrega – @AlbertFabrega