Nei pochi giorni di attesa tra il GP di F1 d’Azerbaijan e quello imminente del Canada, non sono mancate dichiarazioni su quanto accaduto a Baku, soprattutto per quanto riguarda la Ferrari.
Il doppio ritiro, nonostante un mondiale troppo lungo per essere assegnato così in fretta, ha comunque un peso importante all’interno dei box del Cavallino Rampante. Gli ultimi tre weekend iridati non si sono infatti conclusi secondo le aspettative, motivo per cui anche il fattore psicologico potrebbe giocare la sua parte.
A Baku l’affidabilità ha tradito entrambi i piloti della Rossa; la F1-75 di Sainz ha infatti accusato un problema idraulico, mentre Leclerc ha fatto di nuovo i conti con la power unit. Un ritiro che va ad aggiungersi a quello avuto in Spagna e al pasticcio strategico di Monte Carlo. Il team guidato da Mattia Binotto non sembra però perdersi d’animo, confermando la grande fiducia riposta nella F1-75.
L’errore di strategia fatto al muretto Ferrari nella domenica di Monaco è sembrato un ritorno ai tanti errori che hanno caratterizzato le stagioni passate. La confusione è costata a Leclerc il primo posto sul tracciato di casa, relegando il monegasco addirittura fuori dal podio.
Sbagliando però si impara e la strategia adottata dalla Ferrari in Azerbaijan stava dando i suoi buoni frutti; la sosta anticipata da Leclerc sotto la VSC aveva infatti permesso al monegasco di prendere la leadership del GP con un discreto vantaggio sui rivali. Una mossa che ha, in parte, portato al perdono per il responsabile delle strategia, Inaki Rueda, finito sotto la lente di ingrandimento dei tifosi dopo i fatti di Monte Carlo.
Lo stesso Rueda, dopo l’ottavo appuntamento iridato, ha parlato della diversa strategia adottata per i due piloti in terra azera, sottolineando anche un altro aspetto; secondo le simulazioni fatte in casa Ferrari, Charles Leclerc sarebbe infatti riuscito a vincere la gara senza problemi.
Uno scenario completamente opposto rispetto ai dati raccolti in casa Red Bull che, al contrario, hanno affermato che sia Verstappen che Perez sarebbero stati in grado di raggiungere e passare Leclerc. I fatti hanno poi visto la fumata bianca provenire dal cofano della F1-75 numero 16, con la conseguente doppietta del team di Milton Keynes.
Le prime polemiche nate a seguito del GP di Spagna non si sono ovviamente placate; dopo un inizio magico come non lo si vedeva da qualche anno, ora in casa Ferrari bisogna fare i conti con la realtà di una vettura competitiva. Rueda, oltre alla convinzione della scelta strategica a Baku, ha dichiarato che comunque ci sono stati dei lati positivi, come la pole del sabato e la velocità dimostrata anche in gara. Un insieme di affermazioni probabilmente corrette, ma che forse arrivano nel momento meno opportuno.
La F1-75 rappresenta una boccata d’aria fresca per il team di Maranello, visti gli ultimi due anni; l’illusione di poter tornare a vivere è così nata sin da subito. Oggi quella doppietta conquistata in Bahrain appare forse un po’ più lontana, non tanto per le prestazioni in pista quanto per tutti gli altri problemi che un team di F1 deve affrontare e risolvere per tornare in cima alla classifica.
Se da un lato i problemi di strategia sembrano essere stati risolti, dall’altro il problema legato all’affidabilità non sembra di così semplice risoluzione. L’affidabilità è infatti una variabile importante in questo 2022 visto che i cambi regolamentari hanno portato i team a nuovi esperimenti da fare e nuovi limiti da scoprire. Risultano dunque un po’ fuori luogo le ipotesi fatte da Rueda su chi avrebbe potuto vincere davvero il GP a Baku.
Il mondiale è ancora lungo e il tempo per recuperare, come si è visto anche solo lo scorso anno, c’è sempre. Il titolo mondiale potrà anche non essere l’obiettivo principale per questa stagione in casa Ferrari, ma con i “se” e con i “ma” non si arriverebbe comunque molto lontano. Il team appare sempre unito, i piloti fanno il loro lavoro e la F1-75 ha mostrato competitività su ogni tracciato affrontato; ingredienti perfetti per quella ricetta da sogno.
Ciò che forse manca ancora è quel pizzico di sale che spesso nei dolci non viene messo per paura di rovinare un gusto da sogno. Quanto successo da Barcellona a Baku non può essere cambiato, qualunque cosa dicano le simulazioni; dunque ora in Ferrari serve avere quel coraggio per quel pizzico per mettere a posto la ricetta e provare a sognare davvero.
F1 – Autore: Chiara Zambelli – @chiarafunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari F1