Svolta doveva essere, svolta è stata. Il Gran Premio di Gran Bretagna della Mercedes AMG F1 è coinciso con il punto nodale della stagione. Silverstone, dal punto di vista prettamente prestazionale, è stato il momento più alto del campionato. Molte analisi hanno dimostrato che Lewis Hamilton era il pilota più veloce in pista con tutte le mescole utilizzate: media, hard e soft nello stint finale. Se la vittoria non è arrivata è stato per un pit stop errato, per una safety car che non ha aiutato e per un difetto al quale gli ingegneri di Brackley stanno tuttora lavorando: il warm-up dei compound Pirelli.
La W13 impiega ancora troppo tempo per portare le gomme nella giusta finestra d’esercizio. Questo elemento, unito alla straordinaria velocità di punta che la Red Bull RB18 è in grado di generare, hanno determinato le difficoltà dopo che la vettura di sicurezza ha ripreso la via dei box. Ma, nonostante ciò, il bicchiere è ritenuto mezzo pieno tendente al pienissimo. Per la prima volta in stagione gli update hanno funzionato immediatamente indicando che la vettura può avere un futuro tecnico.
La tappa inglese ha detto che questa vettura, il cui futuro è stato per molto tempo appeso ad un filo, può subire un massiccio processo evolutivo. Mercedes crede nel concetto a sidepod zero. Lo faceva prima, lo fa oggi che si è intravisto quel potenziale che le analisi computazionali e la galleria del vento avevano rivelato durante l’inverno. Ecco perché a Brackley hanno messo in cantiere un calendario di evoluzioni che hanno il compito di tirar fuori performance dopo aver passato tutta la prima fase del 2022 a sistemare prima il pompaggio aerodinamico e poi il bouncing che si è presentato massicciamente su piste sconnesse come Monaco, Baku e Montreal.
A Spielberg, dove si terrà al seconda sprint race annuale, non ci saranno novità di rilievo. Ci potrebbero essere interventi di micro-aerodinamica nella parte inferiore della vettura. Modifiche non visibili agli zoom dei fotografi ma che potrebbero ulteriormente stabilizzare una vettura che proprio nella gestione dei flussi del sottoscocca doveva recuperare sulle battistrada Ferrari e Red Bull.
In Austria, quindi, si procederà a sviluppare con cautela e in maniera mirata. Stessa cosa dovrebbe accadere in Francia, un tracciato ritenuto amico come lo era Silverstone anche grazie ad un asfalto particolarmente levigato. Il GP del Paul Ricard sarà il primo di un back-to-back che si chiuderà col GP d’Ungheria dopo il quale vi sarà la lunga sosta estiva che ci condurrà direttamente a Spa Francorchamps che potrebbe essere alla sua ultima edizione nel calendario di F1.
E’ in terra magiara che lo staff guidato da Mike Elliott ha intenzione di introdurre un ulteriore pacchetto di upgrade. Si tratta di sviluppi già definiti che non debuttano in Austria a causa delle vicinanza col GP di Gran Bretagna. A Brackley si è pensato di non portarli in Francia solo perché il tracciato dovrebbe permettere alla W13 nella configurazione attuale di esprimersi al meglio. L’Ungheria rappresenta una sfida più ardua perché mostra curve a stretto raggio che negli ultimi tempi hanno generato difficoltà. Ecco che gli sviluppi potrebbero servire a far progredire la vettura anche su quel tipo di pista per capirne le potenzialità in ogni situazione.
Ancora, in terra transalpina, dovrebbe debuttare la nuova metrica per controllare il porpoising. Usiamo il condizionale perché quella deliberata dal Consiglio Mondiale del Motorsport è una bozza che, in quanto tale, è passibile di modifiche e rimodulazioni. Gli esiti della disposizione sul comportamento delle macchine potrebbero determinare qualche ulteriore modifica agli upgrade già “cantierizzati”. Ecco che Mercedes si prende un po’ di tempo in più per capire come la W13 risponderà al giro di vite federale sul porpoising e soprattutto sulla flessione dei fondi.
Tante le novità nel pentolone anglo-tedesco. La franchigia campione del mondo ha ancora margini di manovra finanziari perché gli interventi fin qui operati sulla W13 sono stati non ingenti come invece Mattia Binotto ha lasciato intendere (leggi qui). I lavori si sono focalizzati sulla limitazione dei saltellamenti e un vero upgrade per incrementare le performance non è ancora arrivato. Non induca in errore la versione B (che tale non è) portata nei test del Bahrain. Quella e solo quella è sempre stata la vera W13. La versione che aveva girato in Spagna era una sorta di muletto che serviva a far capire ai tecnici se meccanicamente la monoposto era pronta. Ciò tenendo nascosta il più possibile la veste aerodinamica estrema che tanti problemi avrebbe poi prodotto.
Ora che si è visto che la filosofia progettuale basata su ingombri ristretti funziona, AMG ritiene che si possa procedere convintamente nella sua evoluzione. L’obiettivo è rendere efficace la macchina su ogni pista e in ogni condizione termica. Il target, ancora, è allargare sensibilmente la finestra operativa per offrire un’auto competitiva ovunque per affrontare la seconda metà di campionato senza essere passivi spettatori. Il terzo posto in classifica è più scontato del sorgere del sole. Da questa evidenza si vuol partire per aggredire la vetta.
In conclusione, la linea di condotta della compagine campione in carica è la seguente: si lavora al 2023 cercando di cogliere ogni occasione nella parte terminale del 2022. E lo si farà partendo da un’altra certezza: la power unit che ad oggi è il cuore monolitico intorno al quale organizzare un progetto vincente. Le prime dieci gare hanno detto che il V6 turbo-ibrido concepito dal reparto powertrains di Brixworth è quello più affidabile del lotto. Mercedes, McLaren, Aston Martin e Williams conducono la classifica dei giri percorsi. Elemento, questo, non trascurabile.
Anche a livello di potenza sono caduti i dubbi di inizio anno. La storia ha detto che ad essere problematico non era il propulsore bensì il pacchetto aero-meccanico concepito dai quattro team che adoperano i propulsori della Stella a Tre Punte. Dopo le evidenti difficoltà inziali e il senso di smarrimento generato da sviluppi spesso inefficaci, in Mercedes hanno ritrovato certezze. Gli avversari sono avvisati: le Frecce d’Argento hanno intenzione di rientrare in gioco.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Marco Santini, Mercedes AMG F1