Finita la prima giornata del week-end ungherese, la prestazione della Ferrari è risultata molto positiva. La F1-75 si è confermata molto buona su questo tracciato monopolizzando la vetta in entrambe le sessioni. Detto questo, partiamo subito nell’analisi di quanto visto in pista ieri.
Come da pronostici, la monoposto del Cavallino Rampante si è adattata molto bene alle curve lente dell’Hungaroring. Nelle prime libere, nel ricercare il setup ottimale, in Ferrari hanno effettuato alcune modifiche al bilanciamento aerodinamico. Verso la fine delle prove i tecnici sono andati a modificare l’incidenza dell’ala anteriore, abbassandola di 3 gradi. Una modifica importante che sposta il centro di pressione verso il posteriore, garantendo così maggiore grip alle ruote dell’asse arretrato.
Probabilmente erano partiti con una configurazione più puntata sull’anteriore per cercare incrementare la stabilità in entrata. La Rossa, infatti, riesce a “trazionare” molto bene, ma in alcuni tracciati l’entrata non è stata a livello della RB18. Nell’arrivare a questo appuntamento dev’essere stato fatto un lavoro su misura per migliorare anche questo aspetto. Infatti ricordiamo che la pista ungherese è rear-limited, per cui è il posteriore a limitare la performance della vettura, mentre in Francia era il contrario.
In casa Red Bull il distacco dalla vetta è consistente rispetto agli altri appuntamenti. A differenza di altre squadre del midfield, la RB18 non soffre molto sottosterzo. Il problema principale rimane la capacità di sviluppare trazione riuscendo a mettere a terra tutti i cavalli della power unit. Curva uno, dove bisogna possedere grande trazione con un certo angolo di volante, risulta essere piuttosto complicata per la vettura di Milton Keynes. Tanto che abbiamo visto molti controlli di volante da parte di Max Verstappen. La F1-75 riesce ad andare qualche metro prima sul gas, un vantaggio non da poco. Inoltre le due Rosse riescono a tenersi anche più strette, guadagnando qualche metro. Un trend che si ripete nel corso di più curve e che non dà ragione sul cronometro.
Un altro problema che è emerso è la rigidità verticale della vettura, che al momento pare essere troppo elevata. Max si è infatti lamentato molto di come senta troppo gli avvallamenti del tracciato. Nella notte dovranno cercare di ammorbidire la monoposto per quanto possibile, cercando di trovare un miglior bilanciamento.
In generale, osservando i micro settori, la situazione è molto delineata. La Ferrari guadagna quasi su tutto l’arco del giro perdendo solo da metà del rettilineo principale fino all’inserimento di curva 1. In generale osserviamo che un relativo vantaggio la Red Bull lo trova in entrata, come vedremo ora.
Partiamo con l’analizzare curva uno, un segmento molto importante (assieme a curva 2) per il bilancio totale del primo settore. Qui l’inserimento è molto simile: entrambi i piloti vanno sul freno allo stesso istante. La F1-75, come già accennato in precedenza, aprendo il gas in anticipo, riesce a guadagnare qualcosa in uscita generando una miglior trazione.
Molto importante anche curva 2, in quanto la sua interpretazione è molto complessa. Qui si vedono due stili diversi tra i due piloti. Il ferrarista si tiene molto stretto sul cordolo interno, portando maggior velocità a centro curva. Il pilota olandese effettua una traiettoria dissimile cercando di portare molta più velocità in entrata. Le due linee poi si incrociano a centro curva, segno che Verstappen disegna una traiettoria maggiormente a ‘V’. Fino a qui la RB18 riesce abbastanza bene a limitare i danni poiché in uscita non perde molto.
Arriviamo però al settore centrale, dove si denota un trend comune: la vettura numero 1 porta generalmente più velocità nella fase di inserimento, perdendo poi in trazione durante l’uscita. Questo porta a non aver un buono spunto tra una curva e l’altra. Per questo motivo notiamo che la RB18 arriva ad ogni svolta con una velocità minore.
Situazione che torna a migliorare nel terzo settore, dove la RB18 soffre meno l’uscita. Le velocità a centro curva rimangono minori. Interessante notare come la F1-75 esca molto meglio dall’ultima curva. Un dato importantissimo per quanto riguarda la gara. Nel complesso siamo davanti ad una Red Bull che cerca di fare del suo punto forte l’inserimento in curva, in modo da limitare i danni durante la fase d’uscita.
Giornata positiva anche per McLaren, che almeno per quanto riguarda il giro secco, potrebbe infilarsi in una lotta con la Mercedes. Curve più lente sembrano essere favorevoli alla vettura arancione. Nel complesso la monoposto di Woking è più spostata sul sottosterzo, segno che il balance è generalmente orientato verso il posteriore per curare al massimo la fase d’uscita. Un assetto che sul cronometro sembra dare ragione ai tecnici britannici. Tuttavia, le ottime performance potrebbero essere giustificate da una mappatura più spinta che ha mascherato la vera situazione che vedremo solamente domani.
Per quanto concerne le mescole, entrambe le vetture sembrano essersi comportate bene nel centrare la finestra operativa delle mescole durante tutto l’arco del giro. Non abbiamo osservato dei consistenti peggioramenti sul finire della tornata, segno che i compound non sembrano surriscaldarsi troppo. Tuttavia, tra un giro lanciato e l’altro, sembra esser più utile il doppio cool down.
Parlando di passi gara, tutti si sono concentrati molto nel capire l’attivazione e il funzionamento della gomma media. Il compound a banda gialla dovrebbe offrire una finestra di utilizzo leggermente più ampia, il che consentirebbe di allungare lo stint di qualche giro.
L’unico ad utilizzare la rossa è stato Sainz. Il madrileno ha avuto buoni riscontri, ma la gomma, nei fatti, potrebbe soffrire maggiormente domenica. Questa mescola potrebbe essere utilizzata da Verstappen per fare una buona partenza e cercare di guadagnare qualche posizione da difendere poi in pista. Nel complesso Max è stato molto competitivo nelle simulazioni high fuel poiché ha percorso più giri. La Red Bull sta preparando molto bene la gara col fine di cercare di giocarsela con la Ferrari. L’undercut, lo ricordiamo, sarà molto potente in quanto l’usura termica dei compound sarà molto elevata.
Autore e grafici: Niccolò Arnerich – @nicofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari F1