Il tempo stringe. Il mondiale di F1 2022 corre via rapido e gli appuntamenti iridati si consumano. La storica scuderia italiana deve reagire, cancellare l’attuale stato di confusione e massimizzare il risultato. L’obiettivo resta sempre il medesimo: vincere ed imporsi su di un avversario tosto come Red Bull. Il progetto F1-75, d’altronde, ha dimostrato di possedere tutte le carte in regola per farlo.
Il Gran Premio d’Austria edizione 2022 offre una grande possibilità. La Sprint Race, infatti, aggiudica ben 8 punti. Mentre la gara, quella domenicale, assegna le solite 25 lunghezze. Le rosse dovranno necessariamente svoltare e, in casa loro, cercare di fare bottino pieno. Sbattere i pugni sul tavolo. Far carpire all’avversario che conquistare entrambi i campionati sarà molto più difficile di quanto possano immaginare.
A livello tecnico, come detto più volte su queste pagine, gli ingegneri di Milton Keynes continuano a perfezionare la RB18 ad ogni Gp. Per l’undicesimo round arriva una nuova configurazione del capò per lo smaltimento del calore generato dalle parti interne. Le prese dei freni, inoltre, mostrano un cambio per agevolare l’affidabilità. In ultima istanza, il fondo presenta una nuova versione nella parte iniziale per cercare di “addomesticare” i flussi diretti al posteriore, con l’intento di eliminare turbolenze e garantire una downforce corretta.
Il programma odierno di lavoro del Cavallino Rampante persegue una meta ben precisa: trovare nell’ora a disposizione il giusto bilanciamento della monoposto per affrontare al meglio la qualifica. Va pertanto sottolineata l’importanza delle Fp1, unica sgambata in pista prima della massima espressione velocistica
Come possiamo osservare tramite l’immagine precedente, l’ala utilizzata per Spielberg presenta una configurazione a cucchiaio, dove la parte centrale assume una forma ribassata, sebbene rispetto alla versione da alto carico la specifica presenti un main plain meno pronunciato. Resta da capire se verrano effettuate delle prove comparative sulle monoposto per studiare il livello di spinta verticale prodotto al retrotreno.
È tutto pronto. I ferraristi salgono a bordo delle proprie vetture una volta espletati i consueti controlli alla PU, trasmissione, impianto frenante e sistema ibrido. Le due Ferrari sono in pista. Entrambe montano le mescole Medium. Il cambio è settato sulla posizione Gx3. Arrivano le solite info sulle condizioni atmosferiche. Carlos ha già effettuato un giro push. La vetture pare godere di bilanciamento discreto. Lo spagnolo effettuerà una tornata di cool down. Charles si lancia ora.
Adami suggerisce di prestare maggiore attenzione alla velocità in entrata delle curve 6 e 7. Per il momento il DRS non è stato utilizzato. Marcos, invece, consiglia di spostare il brake balance di un punto al posteriore in curva 3, con l’obiettivo di evitare i micro blocaggi all’anteriore sulla numero 16. Dopo una tornata per raffreddare le gomme, Sainz setta l’endotermico su Engine 1 andando a testare la bontà del propulsore a combustione interna. Dopo il tentativo, l’iberico fa sapere che la necessità di abbassare le temperature di esercizio della monoposto impera.
Il primo run vede un cambio di assetto per Carlos. Si procede con un aggiustamento di carico all’anteriore, plus 5, per bilanciare ulteriormente la vettura. Per quanto riguarda Leclerc, si nota un leggero comportamento sottosterzante. Inoltre l’ingegnere di pista spagnolo, propone un’entrata più easy al monegasco in curva 10.
Sulle vetture del Cavallino Rampante vengono testati gli overboost con l’utilizzo combinato dell’ala mobile. Dalla prima fase delle Fp1, si nota l’estrema importanza di gestire il calore delle auto. Si prosegue con lo “stint” cercando di spingere ancora. Altro giro, altro consiglio: Charles non deve spingere così tanto in curva 6, 9 e 10. Nel mentre Sainz decide di tornare ai box, una pit stop practice e poi dentro il garage. Poco dopo lo segue il compagno di squadra.
Arriva la Red Flag provocata da Lando Norris, costretto ad abbandonare la sua MCL36 a bordo pista per un problema relativo alla PU. Brutta tegola per il britannico che non potrà configurare al meglio la monoposto per le qualifiche. Bandiera verde e si riparte. Questa volta le vetture italiane montano le Pirelli a banda rossa. Installation lap, warm up sui freni e mode push. Arriva pure una modifica attraverso il manettino secondario dell’ERS, per amministrare al meglio l’energia elettrica recuperata.
Il primo giro del secondo run ha visto qualche piccolo problemino di balance. I piloti della Ferrari, a margine di un doppio cool down lap, realizzeranno un altro tentativo e poi, con ogni probabilità, scatteranno delle modiche all’avantreno. Nel frattempo Marcos si raccomanda di affrontare curva 1 in maniera differente: Leclerc dovrebbe centrare meglio l’apex della piega usufruendo così di una migliore trazione in uscita. Unitamente al fatto esposto, viene nuovamente chiesto di andare più cauto sulla 10.
Arriva il sedendo stop della sessione e le rosse prendono la via della pit lane. I commissari si adoperano per ripulire vari detriti in pista, persi dalla Alfa Romeo di Valtteri Bottas in curva 6. All’interno del garage i tecnici di Maranello confabulando. Approfittando della sosta forzata si agisce sulle barre sospensive all’anteriore delle F1-75 per cambiare la rigidità.
Le due Ferrari tornano a calcare l’asfalto di Spielberg. I feedback dopo le modifiche alla messa a punto sembrano buoni al momento e l’aggressività sui cordoli pare essere gestita in maniera migliore. Carlos rientra ai box dopo un paio di tornate per controllare i dati attraverso la telemetria. Al contrario Leclerc resta in pista e continua a spingere visto il traffico che ha rovinato il suo intento migliore. Subito dopo, come il proprio teammate, effettuata una prova sul cambio gomme e torna nel garage.
L’ultimissima parte della sessione prende corpo. Sainz torna in pista montando un treno di Soft nuove di trinca. Due minuti più tardi lo segue Charles. Si procede con il solito lavoro: una paio di giri spinti seguiti dalla prova di start sulla griglia di partenza.
A margine delle Fp1 va fatta una riflessione. Rispetto ad altre occasioni le vetture italiane hanno espresso una minima difficoltà nel centrare il corretto setup. Fattore che ha inficiato negativamente sul rendimento cronometrico. Tuttavia i dati raccolti saranno molto utili per rettificare l’assetto e assicurare una performance migliore, considerando che la qualifica si avvicina…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari