F1, Spielberg. Nella prima parte della mini gara da 100Km Verstappen è volato via. L’olandese è bravo a creare un margine di sicurezza sulle due Ferrari. Un gap di 2.5s che ha saputo gestire sino all’arrivo sul traguardo. Il campione del mondo in carica è riuscito a costruire tale distacco molto velocemente, anche grazie alla capacità del suo bolide blue racing nell’attivare in maniera molto rapida le mescole Pirelli.
Le due F1-75 si sono date battaglia in pista perdendo parte race time utile, che di fatto ha precluso qualsiasi opportunità di ingaggiare un duello con la RB18 numero 1 durante le prime fasi del Gran Premio. Nelle tornate successive alla partenza Sainz pareva poter essere più rapido, mentre Charles, a quanto pare, non si è trovato subito a proprio agio con il bilanciamento.
Dietro Russell ha cercato invano di tenere il passo dei primi tre. Una Mercedes nel complesso abbastanza competitiva, ma non certo a livello di quanto visto in Inghilterra la scorsa settimana. Su una pista come questa l’assetto sospensivo che si va a scegliere è piuttosto rigido, in quanto l’asfalto risulta molto liscio. Ciò comporta ad una minor escursione del fondo e quindi una sensibilità più bassa al tedioso fenomeno del porpoising. Le informazioni più importanti che possiamo trarre da questa seconda Sprint Race stagionale riguardano il degrado. Dato fondamentale per la “vera” gara di domani pomeriggio.
Il grafico qui sopra mostra l’evoluzione dei tempi sul giro di Verstappen e Leclerc. Già ad occhio si nota che li linee hanno una tendenza a salire, segno che c’è stato un consume più elevato del previsto. Le gomme su questo tracciato vengono sollecitate in alcune curve specifiche.
Alla 3, ad esempio, è molto importante contenere gli sforzi longitudinali, dove la trazione mette a dura prova le mescole dell’asse posteriore. Curva 5 e 6, invece, vanno a immettere molta energia nello pneumatico, innalzando la temperatura interna. Elemento che, se non gestito a dovere, porta all’uscita dalla finestra ottimale di funzionamento. Lo stesso fa curva 7, molto veloce, dove l’accelerazione laterale arriva a dei livelli molto alti.
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Osservando sempre il medesimo grafico, notiamo come Charles, malgrado la costanza di rendimento, abbiamo sofferto una altalenante rispetto a Verstappen. Riguardo a ciò, c’è da dire che ha dovuto combattere con il compagno di squadra, per cui tale fattore ha senza dubbio influito. Detto questo, l’amministrazione dei compound è stata leggermente differente rispetto alla RB18, con qualche surriscaldamento di troppo che ha costretto il pilota a far respirare il suo treno di Pirelli medie.
Tuttavia, il ritmo dei due contendenti al mondiale è stato praticamente identico. Se Charles non avesse perso tempo nei giri iniziali, la possibilità di ingaggiare un duello col pilota olandese era alla portata. Resta da capire quanto in più avesse Max Verstappen in termini di passo. Tale elemento emergerà soltanto domani. Carlos, dal suo canto, non è riuscito a tenere il ritmo dei primi per tutta la gara, assestandosi su un passo inferiore.
La Mercedes di Russell ha girato indicativamente sui tempi di Perez. Il messicano, considerando la pozione di partenza, può essere definito il vero vincitore di questa Sprint Race. Checo è stato autore di una grande rimonta partendo dalle retrovie. Tutto tempo guadagnato in vista della gara di domani. Il sette volte campione del mondo, invece, è rimasto imbottigliato dietro a Haas di Mick Schumacher, riuscendo a sopravanzarlo solamente all’ultimo giro.
Autore e grafici: Niccoló Arnerich – @niccoloarneric – Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari
