Formula 1

La Ferrari rischia di soccombere sotto il politically correct

F1. Il Circus è approdato al Red Bull Ring: domani lo start del lungo fine settimana austriaco, che ci si aspetta sarà molto acceso già stesso dalle qualifiche al venerdì. Un ulteriore banco di prova per la Scuderia Ferrari, in un tracciato che con ogni probabilità non le è esattamente favorevole.

Come oramai ben noto, la spaccatura originata dalle scelte strategiche di Silverstone avrà sicuramente creato delle difficoltà intestine, sebbene al momento sembri ancora tutto tranquillo.

Tuttavia potrebbe anche trattarsi semplicemente di cosiddetta “calma apparente”: quella che va necessariamente mostrata prima che l’inevitabile pressione si aggravi ulteriormente, dando luogo ad altre situazioni scomode. Questo in casa Ferrari lo sanno molto bene.

Come è chiaro che siano ben consapevoli del fatto che continuando su questa linea, potrebbe anche essere raggiunto un pericoloso punto di non ritorno; per quanto “resilienti” possano essere i piloti, sono pur sempre fatti di emozioni che in certi frangenti vengono rischiosamente fuori, malgrado tutto.

Red Bull Ring

Ad esempio: le parole di Charles Leclerc in merito alla vittoria del compagno di squadra Carlos Sainz sono state felicitazioni di totale supporto (dal suo profilo Instagram: “Bel lavoro di Carlos che ha realizzato il suo sogno di bambino, te lo sei meritato!”), ma nel contempo le dichiarazioni post gara ed il suo sguardo di ghiaccio, la dicevano lunga sulla dilaniante delusione che stava elaborando.

F1. Ferrari, Leclerc – Sainz: una poltrona per due?

È chiaro a tutti che prima o poi una scelta definitiva dovrà pur essere presa: lo sanno entrambi i piloti, ne è consapevole il team principal Mattia Binotto, e lo attendono i tifosi. Ed è una tematica su cui è intervenuto anche il padre del numero 55, Carlos Sainz Senior: felice per la vittoria del figlio, che vede come uno dei momenti più alti della sua carriera, ritiene che per il momento in Ferrari stiano facendo un ottimo lavoro, ma che ad oggi non esiste ancora nessuna etichetta di prima/seconda guida.

È indubbio che questa situazione possa far molto piacere ad entrambi i Sainz figlio/padre, dal momento che agli occhi di tutti, il primo pilota presumibilmente sarebbe Charles; con la situazione attuale di appena 11 punti di distanza tra i due “Carli”, però, è chiaro che lo scenario potrebbe profilarsi parimenti aperto per entrambi.

F1. Carlos Sainz Senior e Carlos Sainz Junior (Scuderia Ferrari)

Tuttavia, se il team dovesse continuare a perseguire questa scia di ignavia, sarà estremamente complesso gestire un’altra metà campionato con due alfieri rossi che gara dopo gara hanno ragione di dimostrare ognuno la propria caratura.

Perché è piuttosto chiaro che da Silverstone in avanti, non si potrà più fare affidamento sugli equilibri pregressi: se da un lato Charles ha avuto l’evidente conferma che favoritismi da parte del compagno di squadra non ce ne saranno, dall’altro Carlos farà meglio a stabilizzare il capriccioso feeling che ha con la sua F1-75, poiché ogni eventuale passo falso gli costerebbe più caro di quanto non abbia già pagato sinora.

Non che il suo talento sia messo in discussione, ma per correttezza di cronaca va specificato che se il loro divario ha avuto modo di assottigliarsi così tanto nonostante il nero avvio di stagione del madrileno, è stato principalmente per cedimenti tecnici della monoposto e/o scelte strategiche illogiche. Altrimenti…

F1. La posizione di Mattia Binotto

In tal senso il gran premio d’Austria, perciò, potrebbe rivelarsi un bel banco di prova per gli uomini del Cavallino: sebbene però, il team principal rosso sembri sempre cadere dalle nuvole.

Difatti, lo stesso che qualche tempo fa ha negato di aver dichiarato che la Ferrari voleva lottare concretamente per il mondiale (affermando che invece l’importante era solo tornare competitivi), ad oggi sostiene che bisogna gareggiare solo per conquistare un risultato ottimale per il team.

F1 – Mattia Binotto tra Carlos Sainz e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

Ed aggiunge anche che gli ordini di scuderia sopraggiungeranno esclusivamente quando sarà necessario ristabilire l’equilibrio atto a curare gli interessi superiori della squadra. Quanto politically correct inutile…

Chissà, forse questa è una frottola che racconta in primis a se stesso pur di non voler vedere l’onda che sta per abbattersi sulla sua scuderia; anche perché non è allarmismo od esagerazione, ma è una supposizione che prima o poi potrebbe concretizzarsi.

E se ad oggi è ancora “soltanto” un’onda, più in avanti con ulteriori dinamiche potrebbe benissimo assumere le sembianze di uno Tìtsunami: e a quel punto, altro che politically correct


F1 Autore: Silvia Napoletano@silviafunoat

Foto: F1, Charles Leclerc, Carlos Sainz

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Pubblicato da
Silvia Napoletano