La F1 si è appena lasciata alle spalle l’esatta metà del campionato, con la pausa estiva che si intravede dietro l’angolo. Entrambe le classifiche mondiale vedono davanti la Red Bull, con Max Verstappen in testa a quella piloti, seguito da Charles Leclerc. Nulla però sembra essere scontato. Nelle ultime due gare, la Ferrari è stata infatti in grado di trionfare nonostante alcuni problemi, tra cui quello della fragile affidabilità.
Un’iniezione di fiducia importante, non solo per entrambi i piloti in rosso, ma anche per l’intero team, ormai certo di avere tra le mani una vettura competitiva. Sia la gara corsa sul tracciato di Silverstone che quella al Red Bull Ring hanno mostrato una scuderia capace di rialzarsi nonostante gli ostacoli; una squadra unita e pronta a voltare pagina, mostrando che nei titoli mondiale non ci credono solo i tanti tifosi della Rossa.
Dopo undici GP, dunque, è tempo di mettere nero su bianco quelle che sono le certezze di questo campionato. Sia la Ferrari che la Red Bull hanno infatti dimostrato di aver interpretato al meglio il nuovo regolamento, portando in pista due vetture che sembrano competere su una linea diversa rispetto agli altri. Se i problemi avuti nelle gare iniziali dal team di Milton Keynes hanno alimentato le speranze del ritorno del titolo a Maranello, a metà stagione la situazione si è un po’ ridimensionata.
Tra gli errori del muretto, le polemiche sulla mancanza di una gerarchia tra piloti e la fragile affidabilità dei motori, la Scuderia di Maranello si è ritrovata ad inseguire i rivali e a fare i conti con se stessa. Difficoltà a tratti pesanti da gestire per chi vuole vincere il titolo, ma che hanno sempre portato ad una grande risposta da parte del team guidato da Mattia Binotto. Non pensare agli errori è infatti un compito complicato, ma in casa Ferrari non sembrano dare troppo peso a questo aspetto.
Gli ultimi due risultati ottenuti in Gran Bretagna e in Austria confermano quindi una Ferrari che, nonostante tutto, riesce a rialzarsi, rimanendo forte e salda a quell’idea mondiale finora solo sussurrata. La fiducia nel progetto che ha dato vita alla F1-75 non arriva più solo dai box colorati di rosso; la pista infatti non mente e il verdetto emesso dà ragione ad anni di lavoro e di risultati sofferti in cui la Ferrari ha potuto solo fare da spettatrice.
Tornare ad essere competitivi. Un obiettivo scritto per il 2022 che, guardando alle ultime stagioni, sembrava pura utopia per la Ferrari. Le quattro vittoria finora ottenute, contro il doppio zero degli scorsi anni, suggeriscono una promozione anticipata per la F1-75 e per l’intero team. La vittoria di Sainz a Silverstone e quella di Leclerc in Austria, sono inoltre un esempio di come non sempre le debolezze mettono al tappeto.
I tanti ostacoli sul cammino finora percorso dalla Ferrari non si cancellano, ma mostrano come un errore possa fortificare un team quando esiste un obiettivo comune. Riscrivere il nome della Scuderia Ferrari tra i grandi della F1 non è infatti un’impresa semplice, ma l’intero popolo di Maranello è ormai pronto a lottare per questo.
L’affidabilità sembra ad oggi la macchia più grande, ma di certo non irrecuperabile. Due dei quattro GP scritturati a luglio si sono tinti di rosso e la fiducia della Ferrari sembra superare quella che il team di Milton Keynes ripone nel proprio progetto. Il divario tra le due forze di questo mondiale non è così ampio, con una Red Bull che si è ritrovata ridimensionata nelle aspettative dopo gli ultimi due appuntamenti.
Il bagno di fiducia fatto dalla Ferrari può dunque rivelarsi la vera arma? Chiudere la prima parte di stagione al meglio sembra essere nelle corde della Casa del Cavallino Rampante e in casa Red Bull forse iniziano davvero a temere questo aspetto probabilmente sottovalutato.
La Ferrari è stata in grado di nascondere le sue debolezze e non sotto mentite spoglie, bensì dietro ad un lavoro che ancora completamente perfetto non è, ma che riesce finalmente a dare i suoi frutti. E questo a Milton Keynes sembrano averlo capito.
Autore: Chiara Zambelli – @chiarafunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing