Formula 1

Dalle fiamme austriache emerge una Ferrari gerarchicamente consapevole

Ferrari ritorna dall‘Austria con tante certezze e qualche paura. I timori, chiaramente, sono riferibili all’ennesima rottura occorsa alla power unit che mostra un’evidente sofferenza e che costringerà, con ogni probabilità, Carlos Sainz a scontare penalità nel prossimo Gran Premio di Francia di F1. Il ciclo vitale del V6 turbo-ibrido del Cavallino Rampante sembra essere molto esiguo e c’è la sensazione che da qui a fine anno sarà necessario installare ulteriori pezzi nuovi per evitare altre défaillance.

Binotto sulla materia non si è mai nascosto e anche ieri ha chiaramente riferito che la strategia adoperata è stata quella di spingere sulle performance per poi, grazie ad un regolamento che lo consente, fissare nel tempo l’affidabilità. “C’è dispiacere perché oggi potevamo fare un’altra doppietta e non ci siamo riusciti – ha spiegato il manager dopo i 71 giro del GP d’Austria – Questa è la dimostrazione che non siamo ancora al riparo dai problemi di affidabilità, dobbiamo lavorarci ancora di più. Ora analizzeremo quanto successo a Sainz e cercheremo di capire per trovare soluzioni a breve termine“.

Ci sono ancora problemi, ma con il motore congelato per le prossime stagioni l’affidabilità si può sistemare. Per noi l’obiettivo è arrivare ad essere il più performanti possibile. Abbiamo spinto tantissimo in questa stagione: i tecnici motoristi hanno fatto un lavoro straordinario e non mi sento di dare loro alcuna colpa. Sistemeremo questo aspetto, siamo sempre stati capaci di farlo. Ma sappiamo che sul motore non si trovano soluzioni in dieci giorni. Ci arriveremo e la base è buona“.

Carlos Sainz osserva la sua F1-75 avvolta dal fumo dopo il ritiro dal GP d’Austria 2022

F1. Ferrari: lectio magistralis sul tyre management

Ovviamente da Spielberg la Ferrari ritorna anche con una valigia carica di certezze. Quelle conferite da una macchina che è tornata a fare la voce grossa e che ha mostrato, stavolta capitalizzando, di essere il riferimento tecnico della categoria. Dopo aver dilapidato punti per via di strategie rivedibile e per un’affidabilità che tiene in tensione tifosi ed operatori, la F1-75 ha impartito una lezione di tyre management alla Red Bull uscita parecchio ammaccata dal confronto diretto.

Penso che i lati positivi di oggi siano tanti. Dopo Silverstone, questa è la seconda vittoria consecutiva per noi e questo è l’altro aspetto di cui andare fieri. Ciò ci lascia ben sperare per i prossimi eventi. Tutta la squadra ha lavorato bene questo weekend, preparando la macchina, bilanciandola al meglio. Oggi si è visto soprattutto nel passo gara e nella gestione dell’usura delle gomme. Bene anche i meccanici nei pit stop, credo che tutto il pacchetto nell’insieme abbia funzionato“.

Non ci aspettavamo di essere così docili con le gomme. Ieri avevamo la sensazione di avere qualcosa in più della Red Bull, ma non così tanto. A volte le condizioni possono cambiare, il pilota poi gioca il suo ruolo durante la sera studiando e capendo come usare meglio le gomme. Come ha fatto ad esempio Charles che ha capito di dover iniziare subito a mettere pressione a Max senza aspettare dei giri per farlo. Questo vuole dire farlo forzare e spingerlo a usurare le gomme. Anche questo è stato frutto di analisi con gli ingegneri ed è stata la scelta giusta. L’avevamo detto: dovevamo partire, attaccare e mettere pressione. Avevamo due macchine per poterlo fare“.

Abbiamo spinto – ha proseguito Binotto e lui [Verstappen] ha dovuto anticipare molto la prima sosta. Sembrava addirittura di averlo portato a fare tre stop ad un certo punto. E invece stavano andando sulle due soste. Per noi era importante far spostare lui da quella condizione per ottimizzare i nostri pit stop. Siamo riusciti a farlo e lo abbiamo fatto con entrambe le macchine. C’è ovviamente l’amarezza di vedere Carlos così, perché ci speravamo. Poteva essere un bellissimo risultato, ma sono comunque due vittorie di fila. Dobbiamo tenere la motivazione alta per fare bene anche nelle prossime“.

Max Verstappen e Charles Leclerc festeggiano sul podio dopo il Gp d’Austria 2022

F1. Ferrari: indirettamente deliberato il modello ad una punta

Tra le cose positive che restano da questo weekend c’è un elemento che Binotto non ha sottolineato ma che emerge in ogni caso. Il team principal, dopo aver ribadito che non esistono gerarchie tra i piloti, non è tornato su questo tema dopo la gara. Sarà anche cinico e brutale riferirlo in questi termini, ma le fiamme prodottesi sulla Rossa n°75 hanno tolto le castagne dal fuoco alla dirigenza ferrarista. Sainz è ora staccatissimo. Con la sua quinta piazza in classifica, lo spagnolo paga un deficit di bel 75 punti dalla vetta. Un ritardo di tre gare in sostanza.

L’ex McLaren, ancora, è attardato di 37 lunghezze da Leclerc che ne paga 38 all’olandese. Una situazione che ha praticamente stabilito ciò che doveva essere deciso tempo or sono: che tutte le energie per battere Max devono essere concentrate su un solo pilota. E quel pilota è Leclerc. Ora, in virtù di questa fotografia di classifica, sarà molto più semplice per l’ingegnere di Losanna chiedere dei sacrifici a Sainz quando si renderanno necessari.

La disperazione dell’iberico e di Carlos Oñoro (manager e cugino del pilota, nda) subito dopo il ritiro era probabilmente ascrivibile non solo alla delusione per un mancato secondo posto che sembrava in cassaforte, ma soprattutto dalla presa di coscienza che lo stop improvviso è uno switch, una cesura storica, in un campionato che in Inghilterra aveva preso una piega del tutto diversa e, se vogliamo, insperata.

La Ferrari, dunque, ha sciolto un gran bel nodo gordiano massimizzando un evento chiaramente negativo. Ora le gerarchie sono note e, complice la penalità a cui probabilmente Sainz andrà incontro in Francia, muterà anche la dialettica intorno ai ruoli dei piloti. Come in Red Bull, anche a Maranello si delinea, con un po’ di ritardo, un paradigma che mette al centro di ogni casa l’uomo più forte: Charles Leclerc.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari F1

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Diego Catalano