L’ingresso dei “luxury brand” del gruppo Volkswagen in F1 a partire dalla stagione 2026 è stato oggetto di discussione da diversi mesi. I connotati dell’ufficialità sono stati resi noti dal CEO dell’azienda tedesca Herbert Diess nell’ambito di uno speech con la popolazione di Wolfsburg, sede centrale del colosso tedesco, in cui il manager tedesco ha parlato dei piani di transformation, dei progetti futuri e della Formula 1.
La stessa redazione del regolamento tecnico delle future power unit, ha tenuto in considerazione le istanze del colosso tedesco affinché l’ingresso nel Circus minimizzasse il fisiologico gap tecnologico rispetto ai costruttori già impegnati nella massima categoria del motorsport.
Nonostante la partecipazione dei marchi Audi e Porsche a partire dalla stagione 2026 sia praticamente scontata, il perimetro e la tipologia dell’investimento in Formula 1 è ancora avvolto in un alone di mistero.
Intanto, la schiera dei potenziali clienti delle future power unit Audi/Porsche ha iniziato ad allargarsi stando a quanto dichiarato da Andreas Seidl , team principal della McLaren, al quotidiano svizzero Blick a fine Aprile: “Audi e Sauber sarebbero un’ottima scelta per il futuro. Gli svizzeri hanno una grande infrastruttura con la galleria del vento e sarebbero pronti per una sfida del genere.”
Affermazione alquanto strana dato che la McLaren sembrava essere una delle due scuderie, insieme a Red Bull, designate a ricevere i maggiori investimenti da parte del gruppo Volkswagen in caso di ingresso in Formula 1 ma che ha alcuni elementi di fondatezza.
La galleria del vento di Hinwil, di proprietà Sauber, è stata utilizzata per il prototipo Audi LMP1 durante l’esperienza di successo dell’azienda tedesca nelle gare di durata. Un anello di congiunzione tra le due squadre è Jan Monchaux, ex capo del settore automobilistico e dell’aerodinamica Audi Sport, e oggi direttore tecnico della Sauber.
Un’altra scuderia che potrebbe essere interessato all’ingresso di Audi e Porsche è la Williams. Da tempo esiste una importante relazione tra il gruppo Volkswagen e il top management della Williams, il cui CEO, Jost Capito, è stato responsabile della partnership di successo tra Volkswagen e Red Bull nel 2013-2016 al WRC.
Recentemente si è parlato di un interessamento anche di Aston Martin per le unità turbo-ibride Audi/Porsche. Lawrence Stroll ha confermato le discussioni avute con Audi, in una stringata dichiarazione in replica a Bank of America ha spiegato: “Se siamo stati avvicinati da Audi? sì. Siamo molto contenti della nostra collaborazione con Mercedes? sì. Il mondo della Formula 1 è pieno di queste storie”. Insomma una lista di corteggiatori da far impallidire i costruttori attualmente impegnati in Formula 1.
Tuttavia era ancora incerta la natura di impegno del gruppo Volkswagen nel Circus: “semplice” fornitore di propulsori, partnership o acquisizione/creazione di team ex-novo? Dal tardo pomeriggio di mercoledì le nubi si stanno diradando almeno per quanto concerne il rapporto di collaborazione Red Bull Porsche grazie ad una comunicazione dell’autorità antitrust del Marocco.
Per perfezionare l’accordo, infatti, è necessario il via libera delle autorità antitrust non solo dell’Unione Europea, ma anche di 20 nazioni extraeuropee. Tra queste figura anche il Marocco, le cui normative prevedono che le domande siano pubblicate una volta approvate.
Il testo della comunicazione recita:
“In data 8 luglio 2022 è pervenuta al Consiglio della concorrenza la notifica di un’operazione di concentrazione avente ad oggetto due operazioni che il notificante ritiene interdipendenti consistenti (i) nella creazione di una joint venture da parte (a) del Dott. ING. H.C.F PORSCHE AKTIENGESELLSCHAFT, società di diritto tedesco, controllata indiretta al 100% dalla società di diritto tedesco VOLKSWAGEN AKTIENGESELLSCHAFT; e da (b) RED BULL GMBH, società di diritto austriaco, che è la società madre del gruppo RED BULL;
E contestualmente (ii) l’acquisizione del Dott. ING. HCF PORSCHE AKTIENGESLLSCHAFT del controllo congiunto attraverso l’acquisizione del 50% delle azioni di RED BULL TECHNOLOGY LTD, società di servizi controllata britannica al 100% da RED BULL GMBH.
La Joint Venture che sarà costituita dal Dott. ING. H.C.F PORSCHE AKTIENGESLLSCHAFT e da RED BULL GMBH svilupperanno e produrranno un’unità di potenza per RED BULL TECHNOLOGY LTD.
Inoltre RED BULL TECHNOLOGY LTD sviluppa e produce telai per uno dei due team di Formula 1 di RED BULL, attivi nella serie di gare di Formula 1 che gestisce attraverso la sua controllata.”
La partnership è estesa ovviamente al team satellite Alpha Tauri. L’acquisizione di Porsche del 50% del pacchetto azionario della Red Bull Technology LTD apre la possibilità di diversi scenari futuri.
Nel breve periodo, sarà molto complesso verificare che non vi siano interferenze e knowledge transfer da Red Bull Powertrains. In sostanza Honda, e Porsche ricordando che Red Bull non ha acquisito la proprietà intellettuale della power unit del colosso nipponico bensì la semplice concessione all’utilizzo.
Sul lungo periodo non è da escludere un disimpegno del colosso delle bibite energetiche in favore della totale acquisizione delle infrastrutture e del know-how da parte del colosso tedesco. Operazioni effettuate tante volte in passato, basti pensare alla genesi del team AMG Mercedes sorto cronologicamente dalle ceneri di Tyrrell, BAR, Honda e Brawn GP.
La sensazione è che l’altro ieri siamo venuti a conoscenza della punta di un iceberg enorme, relativamente agli investimenti del gruppo Volkswagen in Formula 1 di cui intende essere protagonista.
Autore e documenti: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing