La rincorsa verso il top della classifica iridata della F1 continua. La storica scuderia italiana non ha più molti margini per sbagliare. Red Bull, avversario solido e preparato, ha un chiaro obbiettivo: conquistare il mondiale 2022. Il Cavallino Rampante, ovviamente, non è certo d’accordo. Limitare i problemi di affidabilità, evitare gli errori e massimizzare il rendimento in pista, questo il target autoimposto da Ferrari per il proseguo del campionato.
Nel tentativo di assottigliare il delta che attualmente il team di Maranello paga in classifica, i tecnici hanno prodotto ulteriori aggiornamenti sulle vetture. Nella giornata di ieri abbiamo analizzato nel dettaglio una modifica importante realizzata nella parte centrale della vettura (clicca qui per l’approfondimento tecnico). L’inlet del fondo ha subito una rimodellazione precisa e solo durante le Fp1 potremo iniziare a valutare la bontà del provvedimento.
Come possiamo apprezzare attraverso l’immagine scattata direttamente nella pitlane francese, è stata aumentata la sezione di ingresso relativa ai flussi. Tale soluzione va a generare un quantitativo di spinta verticale superiore e, allo stesso modo, produce efficienza aerodinamica. Sarà pertanto molto interessante capire il comportamento della F1-75 dopo l’importante modifica.
Per quanto concerne l’ala posteriore verrà utilizzata una configurazione da medio carico, in grado di garantire un buon quantitativo di downforce senza penalizzare le velocità di punta in rettilineo.
L’iberico della Ferrari scende in pista. La vettura di Sainz monta un treno di Pirelli a banda rossa. Lo spagnolo sta effettuando una prova di partenza alla fine della pitlane, per poi procedere con vari constant speed Engine 12 –250Km/h e poi Engine 11 – 250Km/h. Anche Charles calca l’asfalto francese disponendo di gomme Soft. Mentre Carlos si lancia nel primo tentativo push Charles procede con i check sulla vettura.
Si passa ora a Engine 5 sulla numero 16, prima di procedere con il primo giro lanciato. Molta prudenza per il madrileño durante il suo tentativo. Le mappature ibrido ed endotermico sono molto basse. La raccolta dati è totale. Marcos chiede a Charles se si sente soddisfatto con la vettura o se preferisce modificare il carico generato all’anteriore. Il monegasco opta per un cambio radicale sull’avantreno: “+10“. In seguito arriva una practice start e poi ancora pista. Nel mentre Saizn torna nel garage.
Arriva un K1 test per lo spagnolo, necessario per capire come “spalmare” al meglio i circa 120Kw di potenza recuperati dal sistema ibrido nell’arco della tornata. Dopo la correzione sull’assetto la vettura di Charles pare più bilanciata anche se, nel T3, resta un pelo di sottosterzo.
Marcos fa sapere a Leclerc che perde qualcosa su Verstappen in curva 8 e 9, mentre il resto del gap maturato è dovuto alle basse mappature ICE utilizzate rispetto alla RB18. Dopo un rapido passaggio in pit lane si torna in pista. Arriva un suggerimento sull’handling: non usare il toggle destro per attivare le configurazioni pre mappate sul differenziale in curva 14 e 15. Dopo un doppio cool down si riparte senza poter disporre del Drs per scelta tecnica.
In seguito alla rimozione del grande rastrello aerodinamico sulla numero 55, Carlos esce dai box per un secondo run più indicativo in merito al set up. Mode race e l’iberico si lancia. Mentre per Charles si procede con l’ultima tornata Sainz chiude il primo giro. Molto aggressivo sui cordoli, il figlio d’arte non si ritiene ancora del tutto soddisfatto sul balance. Ciò nonostante il feedback sulla monoposto è buono. Come per il compagno scattano diverse comparative sull’ala mobile, per capire la differenza di rendimento senza abbattere la resistenza all’avanzamento tramite l’ala.
La prima parte delle Fp1 racconta una Ferrari molto concentrata sulla raccolta informazioni, attraverso un scambio dati molto fitto tra piloti e muretto. Dopo una breve pausa successiva ad un piccolo cambio al sistema sospensivo anteriore, Carlos torna in pista. Si passa ora a Engine 4, per poter diporre di più cavalli e studiare il comportamento dell’auto modenese.
Buono il tentativo dello spagnolo che al momento, senza spingere troppo, si piazza in prima posizione. Sebbene si valuti una modifica al carico prima del prossimo intento, Sainz preferisce testare ancora la vettura prima di prendere una decisione. Poco dopo, però, l’iberico cambia idea:”point 3 up“. Charles torna in pista con le soft e nel frattempo Carlos si lamenta per la difficile gestione delle gomme. Il monegasco continua a patire sottosterzo nell’ultimo settore, mentre il suo teammate piazza un purple sector nel T3.
Comparando i lap time con quelli di Verstappen Charles deve migliorare la sua prestazione in curva 5 e 6. Marcos gli suggerisce di utilizzare un marcia in meno in curva 4. Sainz, invece, decide di chiudere anticipatamente il run. All’ingresso della corsia box si apre in radio, convinto che le condizioni iniziali del treno di gomme utilizzato fosse pessimo.
Per il long run che si realizzeranno durante ultimi minuti della sessione, Leclerc sceglie le mescole Soft usate nell’ultimo stint. Sainz, al contrario, preferisce le Pirelli a banda rossa “calzate” all’inizio della sessione. Il bilanciamento delle F1-75 a serbatoi pieni sembra buono. Pochissime correzioni e traiettorie pulite.
La sessione si conclude senza particolari feedback dei ferraristi. La mini simulazione high fuel (5 giri) ha messo in luce un degrado non eccessivo anche se, tale fattore, dovrà necessariamente essere tenuto in conto. Carlos, per esempio, ha ottenuto un ultimo giro molto buono, rapido quasi come l’attack time.
Valutando le mappature molto basse utilizzate ed i continui test su DRS e sistema ibrido, possiamo definire buona la prima sgambata del venerdì francese in casa Ferrari. Nelle prossime due ore che poteranno alle Fp2 scatterà l’analisi dati per comprendere l’impatto del nuovo fondo sulla vettura.
Autore e foto: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari