F1. Ci siamo. I piloti della rossa sono a bordo delle proprie vetture. Espletati i soliti controlli andati a buon fine, si attende solo il semaforo verde. Le consuete raccomandazioni arrivano puntuali. Carlos preferisce un brake balance spostato al posteriore per proteggere le coperture anteriori alla prima frenata. Inoltre, l’iberico chiede la mappatura sull’ibrido da utilizzare: Soc 6 per la partenza.
Tutti scatteranno con le medie tranne Sainz, Bottas e Gasly. Parte ora l’installation lap. Le vetture sono schierate sulla linea di partenza. Ottimo strappo di Leclerc che mantiene la prima posizione senza problemi. Carlos mette dietro il solo Tsunoda, recuperando un’altra posizione su Zhou che va in testacoda nel T1. Poi è la volta di Latifi e Bottas che cedono il passo all’iberico.
Alla terza tornata Vertappen resta incollato agli scarichi del monegasco. A breve di potrà utilizzare l’ala mobile. Si passa ora a Soc 6 sulla numero 16, dopo aver immagazzinato un pò di energia nei due giri precedenti. Nel mentre prosegue la rimonta di Carlos, sbarazzatosi di Gasly. Al momento nei tratti misti Leclerc riesce a creare un cuscinetto per non concedere a Max la possibilità di sorpasso. Anche Schumacher e Albon vengono messi dietro dal ferrarisita che si trova ora in tredicesima piazza.
Marcos si apre in radio per elargire un paio di consigli. Il più significativo riguarda la trazione da tenere sotto controllo in curva 9. Poco dopo, “Tyres are ready“, significa alzare il ritmo per cercare di tenere a bada l’olandese che inizia a pressare costantemente. Nel frattempo Sainz irrompe in radio:”Non ho grip“. Adami chiede di spingere di più ma lo spagnolo fa sapere che il posteriore non è perfetto e sta faticando.
Arriva il primo tyre phase up date della gara per i ferrasti, provvedimento utile per accedere a tutti i dati sul consumo gomme. “The pace is good” viene comunicato a Carlos. L’iberico ne prende atto anche se il feeling con la propria vettura non lo soddisfa del tutto. Marcos chiede al monegasco di praticare la tecnica del lift ad coast per proteggere le mescole in frenata. Si fa difficile la gestione della rossa. Ciò malgrado, al momento, la difesa sul pilota Red Bull regge.
“DRS train“: il messaggio di Sainz fa capire quanta fatica stia patendo dietro Vettel Stroll e Ricciardo. Si parla di “Plan B” per Leclerc che accetta la strategia. Inoltre viene suggerito di avere più prudenza in curva 14 e 15. Carlos riesce a mettere dietro l’ex ferrarisita tedesco e si lancia nella scia di Lance per attaccare la decima posizione. La vita utile del pneumatico Medium è quella che si pensava secondo le info somministrate.
La sosta per il monegasco potrebbe non tardare molto ad arrivare. Gli viene infatti chiesto un eventuale flap up date che il ferrarista scarta giudicando bilanciata la vettura. “Plan B” anche per Carlos che nel frattempo acciuffa la decima piazza. Verstappen effettua la sosta montando le Hard. Ferrari non risponde, probabilmente cercando una strategia differente.
Colpo di scena… Leclerc a muro. La numero 16 parte con il posteriore ed esce di pista nel T3. Purtroppo la gara del monegasco finisce qui. Safety Car. In radio Charles è furioso parlando di acceleratore bloccato. Resta da capire se il pedale ha generato lo spin o semplicemente è una conseguenza del colpo contro le barriere e l’errore va in archivio come “distrazione”.
Sainz approfitta della doppia bandiera gialla ed effettua la sosta montando le Hard. La posizione è l’ottava. I meccanici, però, lo mandano in pista in maniera affrettata e per poco non arriva il contatto con la Williams di Albon. Nessuna investigazione per ora. Lo spagnolo sembra scatenato e dopo la Safety recupera due posizioni raggiungendo la quinta piazza alle spalle di Russell. Arriva ora la comunicazione sull’unsafe release. Sono 5 i secondi di penalità inflitti al ferrarista.
Sainz sta correndo molto bene. Si trova ora negli scarichi di Russell. Adami gli chiede di spingere avendo curato bene la prima fase del warm up. La pressione sul britannico prosegue ma l’attacco decisivo non viene ancora sferrato. Si parla di over heating al posteriore. Grande manovra dell’iberico che effettua finalmente il sorpasso su Russell all’esterno di Signes: quarta posizione acciuffata. Sono 2,4 i secondi che lo dividono ora dal podio occupato da Sergio Perez.
L’amministrazione dei compound diventa ora fondamentale. Si parla di strategia e di un possibile cambio di carico all’anteriore nell’eventuale prossima sosta. Carlos è oramai in scia del messicano, tuttavia si apre in radio e commenta le difficoltà nel tentare il sorpasso sul pilota Red Bull, troppo veloce in retta per avvicinarsi malgrado l’utilizzo dell’ala mobile. Si considera adesso il “Plan A“. Lo spagnolo è dubbioso al riguardo, pensando che non sarà affatto facile metterlo in atto.
Due tornate più tardi il figlio d’arte sostiene che passare Perez sia praticamente impossibile. Si passa quindi al “Plan D“. Sergio dovrebbe restare in pista sino al termine della gara. Per questo si sceglie di copiare la strategia sperando nel crollo delle gomme sulla numero 11. Due giri più tardi, però, arriva il grande sorpasso di Sainz che nel T3 mette dietro l’alfiere della Red Bull con una mossa davvero al top.
Sosta un po’ a sorpresa per il madrileño, visto che poco prima aveva scelto di provare a chiudere la gara senza fermarsi ulteriormente. Viene montato un treno di Medium nuove di trinca. La posizione quando torna a calcare l’asfalto francese è la settima alle spalle di Norris. Il britannico della McLaren viene “sverniciato” in due tornate. Prossima stazione: Fernando Alonso. Il connazionale dura 3 tornate e Carlos, ancora alla Signes, chiude un bel sorpasso.
Quando mancano 5 tornate alla fine la corsa di Sainz non ha più molto da chiedere. La sosta, a quanto pare, era necessaria per scongiurare un possibile scoppio delle mescole sottoposte ad un forte stress. Il giro veloce dello spagnolo vale un punticino iridato. La gara si conclude con un quinto posto che, tutto sommato, valutando la posizione di partenza, non è da buttare. Spiace per l’errore commesso ai box che di fatto ha inficiato negativamente.
Per quanto riguarda Leclerc, come lui stesso ha ammesso (leggi qui le dichiarazioni post gara), lo sbaglio nel terzo settore è totalmente a suo carico. Resta l’amarezza per l’ennesima occasione gettata al vento. Vertappen vince una gara “facile” e allunga ancora in classifica. L’opportunità per recuperare terreno sul rivale olandese va in fumo…
Foto: Scuderia Ferrari