Il sornione. Non c’è aggettivo piò calzante per descrivere Sergio Perez. Il messicano s’è presentato ai nastri di partenza del campionato mondiale di F1 2022 da vittima sacrificale. Invece, gara dopo gara, sta consolidando la seconda piazza in classifica calandosi perfettamente nel ruolo dell’outsider.
Il Gp di Gran Bretagna è la perfetta cartina di tornasole di questo stato di cose. L’ex Racing Point, dopo le difficoltà inziali, ha raccolto il massimo con una gara che è stata un mix perfetto e bilanciato di capacità di guida e visione strategica. I 34 punti che dividono i due alfieri della Red Bull non precludono nessuno scenario.
Vincere il titolo contro un indemoniato Max Verstappen e una Ferrari che vuole finalmente raccogliere quanto di buono ha seminato non sarà semplice. Ma il messicano ha il dovere – e la volontà – di crederci in una stagione che potrebbe riservare ancora delle sorprese.
Che la vita del messicano nella franchigia di Milton Keynes non sia semplice è un fatto acclarato. La convivenza con Max Verstappen non è facile. Non sul piano umano perché i due vanno d’accordo e non si sono mai praticamente registrate frizioni nel loro rapporto. Le difficoltà sono di natura tecnica e gestionale. Max è un osso durissimo e possiede un’attitudine innata alla guida e alla vittoria che lo rendono il peggior compagno di squadra con cui confrontarsi.
Elemento di non secondo piano è la gestione di un team che ruota tutto intorno all’olandese che è anima e perno del progetto. Perez lo sa e lo accetta. E per tale ragione ne allude in piena libertà. “Credo che lo sviluppo della RB18 non mi stia facendo trovare a mio agio come all’inizio. Mettiamola così. Credo di dover lavorare per capire cosa stia succedendo“.
“Voglio battere Max, non è un segreto. Ma voglio anche che il mio team, la Red Bull, vada alla grande. Le vittorie di Max non sono un bene per le mie speranze di campionato. Ma alla fine della giornata sono felice perché si tratta della mia squadra. La concorrenza – ha spiegato il messicano – non fa che aumentare, quindi è importante continuare a spingere al massimo e andare avanti. Un altro paio di gare senza punti mi distruggerebbe certamente il campionato. Speriamo che i problemi d’affidabilità siano stati risolti e, quindi, che si sia in grado di finire i GP“.
Perez ha un bel passo montuoso da valicare se vuole provare a vincere questo campionato del mondo. La matematica lo tiene ampiamente in pista. Ma a farlo maggiormente è quella sua straordinaria capacità di adattarsi alle situazioni che gli permette di tenere Max Verstappen nel mirino. Nonostante la sua superiore sensibilità di guida, nonostante la scuderia sia totalmente votata ai suoi interessi. Nonostante update che stanno portando la RB18 sempre più vicina alle caratteristiche di pilotaggio del campione del mondo in carica: muso preciso e solidissimo, retrotreno più leggero. L’opposto di quanto il messicano gradisce.
Ma Perez il sornione vuole provare a sfidare il fato. Vuole farsi trovare pronto nel caso in cui il collega di garage – cosa assai improbabile – molli la presa. Austria sarà uno snodo importante nell’economia del mondiale. Anche perché la Red Bull gioca in casa e punta alla parata finale che metterebbe il punto esclamativo su un campionato sin qui condotto alla grande.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing