In un clima completamente incerto, con scrosci di pioggia improvvisi, Carlos Sainz conquista la prima pole della sua carriera. Alle sue spalle Verstappen, inaspettatamente secondo, su una pista in cui avrebbe dovuto dominare. A concludere il podio della qualifica Charles Leclerc il quale avrebbe potuto mettere assieme un giro molto più efficace se non fosse stato andato in testacoda in uscita dalle Becketts. Nei tempi ideali, per quanto possano contare nelle condizioni odierne, la pole sarebbe stata di Verstappen, seguito da Leclerc e Sainz.
Partiamo da un’analisi complessiva dagli assetti utilizzati. Tra Ferrari e Red Bull, ancora una volta, c’erano molte differenze in termini di setup. La pioggia era una variabile da tener in considerazione, specialmente perché ci troviamo a Silverstone. Assieme al Belgio, difatti, è uno dei circuiti in cui il Circus ha statisticamente incontrato più pioggia negli anni. In queste condizioni, le caratteristiche della RB18 sono state esaltate.
Con fondo bagnato il grip disponibile cala sensibilmente. Bisogna quindi recuperare l’aderenza con il setup. La soluzione perfetta sarebbe adottare un pacchetto aerodinamico più carico. Tuttavia, visto che la gara dovrebbe svolgersi sull’asciutto, le squadre non hanno preso vie diverse per quanto riguarda l’assetto. In Red Bull avevano giustamente adottato delle specifiche di ali da più alto carico. L’efficienza della monoposto curata da Adrian Newey consente di scaricare maggiormente le ali su circuiti più veloci e permette di aggiungere del carico su piste quali Silverstone.
Ecco che già nella configurazione da asciutto, a parità di velocità sul dritto, godono di una maggiore spinta verticale. Sul bagnato questa peculiarità non può che far comodo. La RB18 è stata per tutto l’arco della qualifica molto precisa e stabile nelle curve veloci, consentendo a Max di andare a cercare traiettorie più particolari. Nel complesso una vettura leggermente più nervosa viste le molte correzioni dell’olandese, alimentate dallo stile di guida del pilota stesso.
Ferrari si è ritrovata ad avere un assetto molto differente, basato su una filosofia contraria. Nella giornata di ieri avevano scelto la specifica di ala posteriore più scarica già provata in Canada. Sono andati quindi a scaricare la vettura, basandosi sui dati dell’anno scorso, quando avevano provato un assetto più scarico con Leclerc che aveva poi pagato nel corso del week-end. Il livello di downforce al posteriore e all’anteriore viene scelto in primis avvalendosi di software di ottimizzazione. In genere ha sempre pagato un assetto più carico su questo tracciato, ma la scelta Ferrari aveva aperto una nuova strada.
La Rossa si è potuta avvalere dell’ottima capacità di scaricare tutta la potenza a terra. Sul bagnato in tanti hanno faticato nel momento in cui andavano sul gas. I ferraristi hanno potuto avere una certezza in più da questo punto di vista. Detto ciò, una volta che l’asfalto si bagna, il talento dei piloti emerge e come sappiamo si abbassa anche la sensibilità alla potenza. Ecco che le velocità di punta sono contate meno: il tempo deve esser costruito in ogni singola curva. Un mix che, contrariamente ai pronostici, ha reso competitiva la F1-75 che fino alla Q3 faticava rispetto alla vettura di casa, la RB18.
Osserviamo più attentamente ciò che emerge dai microsettori. Sul bagnato è difficile spiegare tecnicamente il comportamento delle vetture nei vari tratti. Molto è affidato ai piloti. Detto ciò, Carlos ha costruito il suo giro nella prima parte in cui trazione e precisione hanno fatto la differenza. Dalle Becketts in poi la Red Bull di Verstappen si è fata valere.
Il ferrarista spagnolo ha fatto un ottimo lavoro anche sul fronte della gestione gomme. Difficile mantenere le mescole intermedie nella corretta finestra operativa per tutto l’arco del giro. Risulta importante in questi casi saperle scaldare e non andare poi in overheating con le mescole frontali. Una RB18 molto buona nel primo tentativo lanciato, segno che mettono molta temperatura all’interno della carcassa della gomma.
In casa Mercedes si sarebbero aspettati una qualifica più competitiva, con Lewis Hamilton che nel Q1 era molto vicino alla vetta. Del porpoising non sembrano essersi lamentati eccessivamente. Domani, se vedremo una gara su asciutto, sarà interessante capire se sono riusciti a contenere il pompaggio aerodinamico. Questa mattina, nelle ultime libere, Russell non ha avuto alcuni tipo di disturbo, mentre Lewis si è lamentato maggiormente. Questa dovrebbe essere una delle migliori piste per le caratteristiche della W13 che riesce a farsi valere maggiormente nelle curve veloci in cui, dovendo avere una piattaforma aerodinamica più stabile, si vanno ad irrigidire i componenti sospensivi.
Proiettandoci alla gara di domani, ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione. Innanzitutto il meteo, che rimane incerto. Eventuali scrosci di pioggia potrebbero mischiare improvvisamente le carte in tavola. Potremmo quindi trovarci di fronte ad una gara molto strategica e tattica. Per Ferrari si prospetta una gara d’attacco. Su questo tracciato non bisogna lasciare nulla alla Red Bull.
Mantenere la prima posizione alla partenza, e magari guadagnarne una con Leclerc, sarebbe ottimo per la gestione della strategia. I sorpassi non saranno difficili, tuttavia i rettilinei non sono molto lunghi e la trazione della F1-75 può esser una buona arma per difendersi da eventuali attacchi. Uno dei punti più deboli sarà il rettilineo tra le Becketts e Stowe. Nelle Becketts la Red Bull sembrava esser molto forte, tanto da poter aver un miglior spunto nel rettilineo successivo. Detto questo, una delle chiavi della strategia di gara sarà il passo in pista, tenendo conto che non necessariamente si dovrà puntare alla sosta unica come su altre piste.
La pit-lane non è tanto più corta, ma l’entrata ai box fa tagliare le ultime due curve del tracciato. Per cui, nel complesso, il tempo perso per la sosta non è molto. La strategia più gettonata potrebbe essere quella a due soste, con un utilizzo massiccio della media. La Hard potrebbe essere utilizzata per provare l’unico stop. Ci potrebbero quindi esser ben due attacchi ai box. L’undercut dovrebbe essere l’arma più potente in mano agli strateghi visto il degrado delle mescole, sempre elevato su questa pista. Risulterà fondamentale sventare gli attacchi anticipando i tentativi di undercut.
Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarneric
Foto: F1, Scuderia Ferrari F1, Mercedes AMG F1