Il Gran Premio d’Inghilterra 2022 ha offerto diversi vincitori. Il primo, quello che guadagna i 25 punti in palio, è ovviamente Carlos Sainz che porta a casa il primo trionfo in carriera dopo 150 partenze in F1. Un risultato che per molto tempo non è stato scontato e che si è concretizzato per una safety car salvifica che, complice un muretto Ferrari non proprio lucidissimo, ha messo Charles Leclerc in condizione di affrontare l’ultima parte di gara con penumatici meno performanti dei quelli dei colleghi abili a leggere la gara.
Un altro driver che può esultare è Sergio Perez che, ultimo dopo aver danneggiato l’ala nella concitatissima partenza, rimonta alla grande dall’ultima piazza e quasi sfiora il colpaccio finale. Lewis Hamilton, che pure avrebbe da recriminare col suo box per una sosta che non gli ha permesso di realizzare un clamoroso overcut sulle due Ferrari che perdevano tempo a decidere cosa fare da grandi, agguanta il gradino basso del podio dimostrando che la W13, in talune circostanze, può essere nuovamente della partita.
Sorride Mick Schumacher che ottiene i primi punti iridati, esulta Fernando Alonso solidissimo quinto. Di certo non si uniscono a questo clima di giubilo generalizzato Max Verstappen e Charles Leclerc. A ben guardare, per come si erano messe le cose, l’olandese è colui il quale ha meno da recriminare.
Vero è che l’assist di Sainz che gli dà strada libera per un errore gratuito l’avrebbe portato probabilmente alla vittoria, ma i quattro punti racimolati, un brodino per un pilota ambizioso e che ha nel mirino il secondo titolo consecutivo, prendono tutt’altro sapore considerando che il vero rivale all’alloro iridato, che non è quel Perez che accorcia in classifica, deve accontentarsi di 12 punti rosicchiandone solo otto al leader della classifica. La realtà è che poteva “succhiarne” molti di più se il muretto Ferrari non avesse dormito placidamente quando Estaban Ocon l’ha lasciata improvvidamente all’ingresso della Copse.
Se Max ha mille ragioni per avere il muso lungo (e i suoi team radio irati non sono un segnale distensivo) Leclerc ne ha probabilmente il triplo. La scena che ha mostrato Mattia Binotto intimare al monegasco di calmarsi, ancor prima di festeggiare la prima vittoria del collega, è eloquente e si presta a ben poche letture. Charles, anche se accorcia leggermente in classifica, si allontana da Perez e vede Sainz farsi sotto. Cosa che potrebbe indurre lo spagnolo a rivendicare posizioni ben più solide all’interno della scuderia.
L’ex Sauber cerca di mantenere un certo aplomb quando si presenta ai microfoni dei media: “Se si poteva fare qualcosa di diverso in occasione della Safety Car? Non lo so. Purtroppo parliamo ancora di un gran premio in cui manca il risultato finale. Ho fatto di tutto, credo si sia visto anche nella difesa alla fine [Su Hamilton e Perez, nda]. Di più non so cosa potessi fare“.
E poi una lamentela a fatica celata: “Ero la macchina davanti al momento della Safety Car. La squadra ha deciso di diversificare le strategie, di non fermare la vettura davanti bensì quella dietro. Per me ovviamente non era la decisione giusta, ma è andata così. Chiarimenti? Non sono nessuno per chiedere chiarimenti alla Ferrari. È stata una gara frustrante. Ho l’impressione di aver perso tempo nel primo stint. Oggi è la vittoria di Carlos e non vorrei che il focus venga spostato sulla mia delusione, ma sul suo primo trionfo. Si tratta di un momento speciale per lui. Da parte mia non posso nascondere la delusione. Occasione persa in ottica Mondiale? Penso che questo sia abbastanza ovvio“.
Il campione del mondo in carica non può accusare il suo team per il risultato mancato. Se il Gp di Silverstone è andato storto è per una serie di fatalità che hanno pesantemente limitato lo slancio della RB18 che si avviava all’ennesimo trionfo stagionale. Non è stata una foratura a frenare la corsa dell’olandese. “Ho colpito un detrito – ha spiegato Max ai microfoni di Sky – e ho subito fatto fatica a controllare la vettura. Dopo qualche curva la sensazione era davvero quella di una foratura: perdevo ritmo perché non avevo aderenza. La macchina sembrava rotta, anche il cambio gomme non ha sortito effetti. Poi, quando è finita la gara, ho notato che il mio fondo era completamente distrutto“.
“Se perdi quella parte la monoposto non va avanti. Il resto della gara è stata una sofferenza. Facevo fatica a trovare aderenza. Non riuscivo a gestire le gomme e il bilanciamento era pessimo. La vettura non andava proprio. Quantomeno, nella sfortuna, a livello di classifica, ho perso pochissimo. Certo, avrei voluto ampliare il mio vantaggio, ma sono cose che possono succedere. Speriamo vada meglio la prossima volta“.
E la prossima volta significa domenica quando il Circus si sposta sul circuito casalingo della Red Bull sul quale Max Verstappen ha spesso sciorinato prestazioni di assoluto rilievo. I due veri protagonisti del mondiale arrivano quindi in Austria con il dichiarato obiettivo di vincere.
Leclerc vuole riprendere una corsa interrotta alla terza gara stagionale; Verstappen intende ricacciare gli attacchi degli avversari e allargare la forbice per lanciarsi verso la seconda affermazione iridata. Sarà una settimana di riflessione soprattutto a Maranello perché oggi, dopo Monaco, si è scritto un altro capitolo controverso dei questo campionato 2022 in cui Leclerc è stato più volte penalizzato da alcune scelte discutibili. Per non dire scellerate.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Marco Santini, Scuderia Ferrari F1, Oracle Red Bull Racing