Formula 1

Red Bull: le ipotesi dietro le criticità in Austria

Quello che è emerso domenica pomeriggio, oltre alla spiccata competitività della F1-75, sono le molteplici criticità riscontrate sulla Red Bull RB18 nei long-run nell’arco della distanza di gara del gran premio svoltosi presso il Red Bull Ring.

La stessa vettura aveva trionfato il giorno antecedente con Verstappen nella Sprint Race che, seppur indirettamente agevolato dal duello tra i due piloti della Scuderia di Maranello nelle battute iniziali, ha colto la vittoria gestendo senza affanno i vari frangenti dell’evento. Cosa è cambiato, dunque, dal sabato alla domenica per portare ad una decrescita della performance della RB18? Analizziamo le possibili motivazioni tecniche.

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing)

F1. Pioggia nella notte e gommatura azzerata

La prima variabile da prendere in considerazione è di carattere meteorologico. Una pioggia battente è caduta copiosa nella notte tra sabato e domenica sino a protrarsi alla mattinata tanto che la gara della Formula 3 si è disputata su pista bagnata. Così come quella della Formula 2, nello scorcio iniziale. La pioggia ha quindi rimosso la gommatura che si era depositata sul tracciato tramutandosi da variabile meteorologica a variabile tecnica in quanto l’asfalto è tornato ad essere green con un livello di grip meccanico notevolmente decresciuto ai livelli dei primi minuti delle PL1.

In queste condizioni i valori in campo possono mutare dato che, a seconda delle differenti condizioni della pista, il comportamento della monoposto varia. Infatti si è denotato come la Ferrari F1-75 avesse una progressione in accelerazione migliore di quella della Red Bull RB18. Cosa accaduta sin dai primi giri tanto che Leclerc è sempre stato sotto il secondo di distacco da Verstappen. Sino a sopravanzarlo all’undicesimo giro andando ad ampliare immediatamente il distacco cronometrico.

Tenendo fede a questa ipotesi, si è visto come la monoposto anglo-austriaca aveva un ritmo decisamente migliore nel finale con pista molto più gommata e condizioni simili a quelle della Sprint Race.

Charles Leclerc sopravanza Max Verstappen nel corso del GP ‘Austria 2022

F1. Carico di carburante

La seconda variabile potrebbe essere quella relativa alle differenze di carburante imbarcato tra le due gare, una di 23 giri e l’altra di 71 tornate complessive. In questo senso, gli anglo-austriaci potrebbero aver risentito più di altre scuderie il format del fine settimana con molto meno tempo a disposizione per focalizzarsi sulle simulazioni gara dato lo spazio temporale più ristretto rispetto al solito. Non potendo, come di consueto, dedicare tempo ai long-run con le differenti mescole e conseguentemente testare gli assetti, il team di Milton Keynes ha riscontrato svariate problematiche nella gestione dell’usura che si sono denotate domenica.

La pista con gommatura precaria, unita all’elevato carico di carburante imbarcato, hanno accentuato l’instabilità al retrotreno della monoposto. Come si era già denotato in Australia, la RB18 ha accusato sottosterzo in inserimento all’avantreno e sovrasterzo in trazione al retrotreno.

Gli pneumatici al posteriore avevano la tendenza a scivolare quando il pilota parzializzava sull’acceleratore portando prima le coperture a essere soggette al surriscaldamento e successivamente ad aggravarne l’usura. Criticità di bilanciamento che forse la Red Bull non è riuscita a correggere tramite un accurato assetto meccanico avendo meno tempo per concentrarsi sulle simulazioni comparative dei long-run il venerdì pomeriggio e in parte il sabato mattina.

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari F1) precede Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) durante il Gp d’Austria 2022

F1. Red Bull: aggiornamenti e aggravio del peso

L’ultima delle possibili motivazioni tecniche al vaglio per provare a comprendere la decrescita della performance della RB18 può essere relativa all’aggravio del peso dovuto all’introduzione degli ultimi aggiornamenti aerodinamici che hanno nuovamente innalzato il peso complessivo della monoposto vanificando, in parte, la diminuzione delle masse avviata ad inizio stagione. La vettura anglo-austriaca è una di quelle più distanti dal peso minimo di 795 chilogrammi imposto dalla FIA per le F1 2022.

Un extra che comporta in modo direttamente proporzionale una diminuzione della performance dell’auto sia a livello cronometrico sia dal punto di vista tecnico nelle sezioni a bassa velocità di percorrenza o nei cambi di direzione nel breve dove l’avantreno è meno reattivo in ingresso ed il retrotreno tende a essere meno stabile in trazione. Condizioni che generano la mancanza di grip meccanico per via della sollecitazione maggiore degli pneumatici che vanno incontro all’overheating.

Un mix di fattori tecnici che hanno portato la RB18 a soffrire in modo marcato l’usura delle coperture medium C4 e hard C3 nell’arco della distanza di gara soprattutto se paragonate alla prestazioni monstre della F1-75. Seppur per altri fattori, anche in Australia la Red Bull riscontrò svariate problematiche con il consumo delle coperture, anche se in quella circostanza l’elemento scatenante fu la configurazione a basso carico aerodinamico che portò la monoposto ad essere soggetta a pattinamento, overheating e sovrasterzo.


F1Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Dennis Ciracì