F1, Spielberg, mondiale 2022. Partiamo confrontando tutta la griglia in termini di velocità massima, in modo da avere una panoramica generale dell’effetto congiunto del setup aerodinamico scelto e, in misura minore, delle mappature adottate in questa sessione.
Notiamo, come spesso è accaduto in passato, una caratteristica della Williams: l’auto vanta una resistenza aerodinamica strutturale estremamente ridotta; fa da contraltare una altrettanto minima deportanza che la rende spesso poco competitiva. Il vantaggio di velocità massima è però il più grande mostrato dal scuderie sino ad ora e a meno di un riallineamento nel corso delle prossime sessioni, potrebbe confermarsi una vettura molto difficile da superare in ottica gara.
Riguardo ai tre team principali, notiamo il consueto vantaggio velocistico di Red Bull su Ferrari e Mercedes: +3km/h su entrambe, un delta leggermente più contenuto rispetto alla media stagionale ma che, se preservato, potrebbe fornire un’ottima arma sia durante il giro di qualifica che nei corpo a corpo in gara.
Inoltre dobbiamo senz’altro sottolineare l’elevata velocità di punta della monoposto a stelle e strisce Haas, che ha in parte contribuito all’ottimo tempo fatto segnare da Kevin Magnussen in questa prima sessione del week end austriaco.
Restringiamo adesso il campo su Red Bull, Ferrari e Mercedes, che hanno fatto segnare i tempi migliori in queste Fp1. In particolare osserviamo il segnale della velocità misurata e delle due accelerazioni, longitudinale e laterale, calcolate tramite i dati disponibili dalla telemetria.
Il grafico della velocità mostra un’analoga accelerazione delle 3 vetture nei vari rettilinei, che suggerisce delle mappature simili in termini di potenza. Tuttavia, la minore resistenza all’avanzamento della RB18 si fa sentire nella seconda metà del rettilineo: in particolar modo, nel tratto dopo curva 1 notiamo un allungo maggiore, sia rispetto a Ferrari che, ancor più, rispetto a Mercedes.
Si evidenzia inoltre come Leclerc riesca a frenare più tardi a fine rettilineo, soprattutto nella staccata attorno ai 2100m. Per di più il monegasco riesce a mantenere una velocità maggiore nella parte finale del giro, mostrando una fiducia forse superiore “infusa” da una deportanza davvero ottima.
Il grafico relativo all’accelerazione longitudinale mostra un picco notevole da parte di Russell nella prima frenata, con un valore attorno ai 6g mantenuto per circa 5 decimi di secondo. Si nota nuovamente come Charles sia in grado di posticipare molto le frenate 2 e 3.
Infine, l’accelerazione laterale, mostra che le 3 vetture sono molto vicine in termini di grip durante tutto il giro, con il ferrarista che forza leggermente meno all’inizio del tratto guidato per poi aggredire la parte terminale del giro, ottenendo velocità ed accelerazioni laterali molto elevate
Concludiamo con l’analisi dei micro settori. Red Bull domina la parte terminale dei rettilinei grazie al suddetto drag ridotto. Leclerc, tuttavia, guadagna tempo nei metri prima della curva, potendo ritardare maggiormente la frenata.
La F1-75 risulta inoltre molto performance nella seconda parte del tratto guidato, distaccando nettamente gli altri contendenti. Mercedes, infine, sciorina un’ottima trazione in uscita dalle curve, recuperando tempo grazie a buone doti di motricità e di erogazione dell’energia elettrica, con una logica forse molto anticipata visto il gap accumulato dalla stessa nella seconda metà dei rettilinei.
Autore: Mirco Bartolozzi – @F1DataAnalysis