Il filone di piloti âgé che risultano “perdenti” (parolone provocatorio, ovviamente) al confronto con i loro compagni di squadra più giovani, sta diventando un trend sempre più presente all’interno di questa imprevedibile stagione 2022 di F1:
ad esempio, si è parlato tanto della situazione in casa Mercedes, e di quanto George Russell in diverse circostanze si sia dimostrato molto più concreto ed affidabile rispetto al campionissimo Lewis Hamilton. Contro ogni ragionevole aspettativa.
Di recente abbiamo anche assistito a qualche “guizzo” da parte di Mick Schumacher su Kevin Magnussen, che ha parzialmente invertito l’andamento delle dinamiche del team Haas, la cui tendenza faceva registrare usualmente migliori prestazioni del secondo a discapito del primo.
Una scuderia che però sta facendo di questa corrente una vera e propria rotta assodata, è senza dubbio la McLaren: non si può di certo negare l’evidenza ed i risultati parlano chiaro, Lando Norris sta conducendo un mondiale in cui ha collezionato performances migliori di quelle del suo navigato compagno di squadra Daniel Ricciardo.
Difatti Lando ha sempre raggiunto piazzamenti superiori rispetto a Daniel, e le uniche eccezioni su ben 12 appuntamenti disputati in cui si è verificato il contrario, sono state solamente 4 gare: Bahrain (14° Ric – 15° Nor), Miami (13° Ric – ritiro Nor), Azerbaijan (9° Ric – 10° Nor) ed infine Canada (11° Ric – 15° Nor).
Quindi in buona sostanza, anche quando Lando in conclusione va a chiudere alle spalle di Daniel, lo fa neppure con chissà quante posizioni di scarto, mentre a parti inverse il risultato è davvero scomodo.
Dunque il cosiddetto honey badger della F1 è indiscutibilmente in un periodo di down che non accenna ad alcun up prossimo; sebbene il suo atteggiamento sia sempre ottimista e sorridente (sul serio, abbiamo mai visto Daniel abbattuto?!), è chiaro che questa situazione non possa renderlo soddisfatto di sé o tantomeno del suo operato.
E l’insistente vociare sul suo futuro in F1 di certo non aiuta: Daniel ha un contratto in scadenza a fine 2023, ragion per cui almeno per un’altra stagione lo vedremo ancora in griglia. Ma cosa potrebbe succedere dopo?! Su questo non ha dubbi, ed è stato proprio lui durante l’ultimo appuntamento francese a dichiarare apertamente che rimarrebbe in McLaren ancora a lungo.
Qui però sarebbe opportuno aggiungere una postilla: focalizzandoci un attimo su un altro team, la Williams, in un primo momento si era ipotizzato che lì stessero valutando l’opzione Oscar Piastri. Di recente però, pare che invece stiano osservando il classe 2000 Felipe Drugovich: possibile che a questo punto, l’ex possibilità–Piastri sia già gravitata fuori dall’orbita Williams per assestarsi in McLaren, proprio al posto di Ricciardo? Difficile dirlo con certezza.
Quel che è certo però, è che lo stesso numero 3 della F1 sostiene che in quanto a chiacchiericcio sulle questioni contrattuali, si incorre spesso e volentieri in circostanze ricche di supposizioni non vere, che alimentano sempre più dinamiche errate e che ognuno arricchisce aggiungendo aneddoti a modo suo.
In ogni caso, Daniel ha ancora parecchia voglia di correre e si dice tuttora entusiasta di far parte di questo team malgrado le difficoltà, perché in fin dei conti sono proprio queste ultime che forgiano ed irrobustiscono ancor di più il carattere.
Certo le “incomprensioni” con la MCL36 permangono nonostante sia stata superata la metà del campionato; tuttavia dichiara di avere un confronto costante con gli ingegneri, a cui spiega minuziosamente quanto di negativo percepisce nel feeling con la sua monoposto, e sembra proprio che ci siano validi presupposti per inquadrare bene la problematica.
Tra l’altro questo “qualcosa” pare arrecare fastidi anche allo stesso compagno di squadra, ma ad avviso di Daniel, Lando in qualche modo ci si è abituato ed ha imparato a conviverci, mentre lui si dichiara ottimista in vista di un’opportuna risoluzione.
E proprio a proposito di ottimismo, risulta tenace più che mai nel precisare che molti uomini del team hanno fatto persino degli straordinari per “lui”, per approfondire la questione, e per aiutarlo ad entrare in sintonia con la vettura; a suo avviso quindi, gli sforzi profusi dalla squadra devono avere un senso. E questo senso non può che essere tornare a vincere.
Perciò Daniel ha tutta l’intenzione di tenere duro, perché questa battaglia è giusto portarla avanti per sé stesso e per tutto il lavoro che c’è alle sue spalle. D’altronde uno così non si chiama honey badger per caso…
E qualora ve lo steste chiedendo, questo nomignolo deriva dalla somiglianza che lui stesso sostiene di avere con questo animale.
Il tasso del miele è un mammifero (perlopiù asiatico/africano) dall’aspetto molto buffo e simpatico, ma guai ad invadere il suo territorio: a dispetto delle sue docili fattezze, parte all’inseguimento trasformandosi in un aggressivo cacciatore e sferrando il letale attacco definitivo.
Non c’è che dire, un Ricciardo così non lo si vede da tempo.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Daniel Ricciardo, McLaren F1 Team