Neppure il tempo di riprendersi dalle “montagne russe” britanniche, che già si pensa alla prossima tappa austriaca: il RedBull Ring attende il Circus della F1, e bisognerà che ogni team arrivi preparato a quella che ci si aspetta sarà una gara dalle sembianze di ulteriore spartiacque (più di quanto già sia stata Silverstone).
L’imminente weekend sarà anche piuttosto lungo, con qualifiche al venerdì, sprint race al sabato e corsa effettiva domenica; fondamentale una tenuta psicologica ferrea, sia per coloro che vogliono rinsaldare quanto di positivo hanno conquistato, sia per quanti d’altro canto necessitano rimettersi in asse e dimostrare di poter dare battaglia lucidamente.
Prima di giungere alla competizione effettiva però, è importante porre il focus su una questione che presumibilmente troverà il suo snodo proprio nei prossimi giorni. Come già annunciato in precedenza, difatti, a stretto giro avrà luogo una riunione della F1 Commission (presumibilmente venerdì mattina) in cui saranno discussi diversi punti che ad oggi sono ancora di difficile risoluzione.
Punto centrale sarà senza ombra di dubbio la oramai trita e ritrita questione porpoising: da inizio stagione, non c’è verso di trovare una chiave che soddisfi tutti e che non dia adito ad altre (comunque inevitabili) polemiche.
Ragion per cui la FIA ha deciso di intervenire con delle ulteriori normative, atte a regolamentare e limitare le oscillazioni verticali che i piloti sono costretti a subire all’interno della propria monoposto. Pertanto i rinnovati parametri proposti, relativi all’usura di plank e skid, sono stati creati apposta per far in modo che ogni team sia regolamentato e tarato su una nuova metrica di rimbalzo.
In principio le normative parlavano di un plank solido, con una tolleranza di 2 mm, montato sulle vetture seguendo tale parametro; avendo fornito come indicazioni specifiche solamente nessuna deflessione maggiore di 1 mm sul bordo d’attacco della tavola e 2 mm in una posizione leggermente più arretrata, pare che però alcune squadre abbiano eseguito un montaggio differente.
Il che significa che hanno potuto sfruttare una maggiore ammortizzazione, che di conseguenza gli ha permesso ulteriore flessione, portando come risultato uno stile più aggressivo. L’idea è che tra di loro ci siano proprio i due team attualmente in bagarre, Ferrari e RedBull, e che tale strada da loro intrapresa, non sarà più accettata a partire dal gran premio di Francia in poi.
Questa direttiva tecnica dunque, è chiaro che possa impensierirli parecchio, ed è il motivo per cui il team principal Christian Horner ha già dichiarato apertamente che esprimerà la sua disapprovazione in sede di meeting questo venerdì; anche perché dal suo punto di vista è inutile obbligare tutti i team a delle modifiche imposte, dal momento che la propria monoposto non produce oscillazioni pericolose.
Chiaramente potrebbe anche incontrare i favori del team principal rosso Mattia Binotto, il che porterebbe entrambi in una posizione “sospettosamente” ravvicinata. Condividono lo stesso interesse di fondo, la conquista di entrambi i mondiali, e a meno che qualche team non estragga un coniglio dal cilindro, è chiaro che la vittoria necessariamente verrà fuori da uno dei due.
Si può dire quindi, che Ferrari e RedBull in questa circostanza rappresentino quasi uno stesso unicum e che puntando allo stesso obiettivo, stanno diventando sempre più “ami-nemici”: nemici in pista e (quasi) amici fuori, schierati contro un avversario comune.
Il timore dello svantaggio che queste normative comporterebbero però, è ulteriormente avvalorato anche da un’altra consapevolezza: quanto visto a Silverstone in termini di prestazioni da parte della Mercedes, potrebbe rappresentare un altro campanello d’allarme.
E se di colpo si palesasse di nuovo un vecchio rivale, per far ballare loro non più un passo a due, ma un passo a tre? Difficile, ma non del tutto improbabile.
Certo è che entrambi sostengono (da tempo) che tali modifiche potrebbero andare ad avvantaggiare il team di Brackley, ed è chiaro che guardarsi le spalle da un solo antagonista è più “semplice” che difendersi da due.
Non resta che attendere l’esito di quanto sancirà la F1 Commission prossimamente, vedremo quanto altro pepe sarà aggiunto ad un mondiale già molto piccante di suo.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing F1, Scuderia Ferrari, Mercedes AMG F1