F1, Le Castellet. Durante la prima sessione di prove libere francesi la Ferrari ha studiato. Così possiamo riassumere la sgambata del venerdì. Oltre ai consueti test sull’ibrido per trovare la corretta configurazione e gestire i circa 120Kw di potenza nell’arco della tornata, una pletora di constant speed ha accompagnato i vari run dei ferraristi. Il nuovo fondo ha debuttato e, a quanto pare, i feedback raccolti sembrano molto positivi.
Le mappature del motore a combustione interna erano parecchio basse nelle Fp1, così come il manettino Soc (state of charge) che gestisce consumo e accumulo dell’energia elettrica recuperata da entrambi i moto generatori. Al contrario di Red Bull, come spesso accade, ha preferito adottare un profilo leggermente più spinto.
La sessione è iniziata. Gli alfieri della rossa sono pronti in attesa di scendere in pista una volta espletati i consueti controlli sulla PU, trasmissione, ibrido ed impianto frenante. I tecnici della Ferrari stanno lavorando sul fondo della numero 55 per effettuare una sostituzione della parte. Entrambi i piloti, per le Fp2, montano la versione nuova presentata qui in Francia.
Leclerc calca l’asfalto di Le Castellet. La sua monoposto monta un treno di Pirelli a banda gialla nuove di pacca. Dopo l’installation lap si passa alla mode push e si procede con il primo tentativo. Nel mentre anche Sainz è pronto. La rossa dello spagnolo ha il motore acceso ma per il momento continua a sostare nel garage. Charles conclude la sua prima tornata senza particolari problemi. Nessun feedback al momento, anche se attraverso gli on board la vettura è parsa ben bilanciata.
Finalmente l’iberico prende la via della pit lane e si immette nel tracciato francese. Nel suo caso la vettura monta le Soft. Il secondo tentativo del monegasco non è stato moto buono. Nel T3 ha spinto parecchio e il sottosterzo è tornato a fare presenza. Carlos, invece, effettua è autore di un ottimo intento, potendo godere dell’extra grip delle gomme rosse. Dopo un rapido passaggio nella corsia box torna in pista.
In seguito alla sosta ai box anche sulla vettura di Leclerc vengono montate le mescole più morbide. Il monegasco si lancerà a breve per testare la F1-75 con una mappatura leggermente più spinta. Marcos gli suggerisce di andare easy sulle gomme nella prima parte del giro per non surriscaldare eccessivamente le “calzature”. Malgrado un leggero porpoising alla Signes e un po’ di traffico, Charles mette a segno il miglior crono. Si procede ora con un doppio cool down lap, apportando una modifica al carico generato all’avantreno: “plus 5“
Effettuato il cambio di assetto all’avantreno, l’ingegnere spagnolo ordina di passare alla modalità Engine 1, per sfruttare tutta la potenza del motore a combustione interna. Inoltre arrivano diversi consigli su alcune curve mea migliorare ingresso e trazione in uscita. Carlos invece torna ai box e spegne la vettura dopo un paio di giornate. Quanto uscirà nuovamente si dedicherà alla simulazione passo gara non prima di una piccola modifica al carico.
Il monegasco non effettua un tentativo pulitissimo ma ciò nonostante migliora il suo tentativo precedente. Sebbene gli sia stata data la possibilità di lanciarsi nuovamente per abbassare il suo tempo, Charles preferisce tornare nel garage e dedicarsi ai test high fuel. Sainz anticipa il compagno e, con le Medium, sia appresta alla simulazione con alto quantitativo di benzina a bordo con più carico all’anteriore.
Secondo i datai forniti dal muretto box italiano tutto procede per il meglio come programma di lavoro. Messi alle spalle un paio di tornate di preparazione Sainz può iniziare a spingere, visto che le gomme sono state gestite al meglio prima di lanciarsi. Dopo quattro giri lo spagnolo chiede un cambio di assetto: “point 4 up“. Marcos, nel frattempo, suggerisce di frenare più tardi in curva 1 a Leclerc.
Lo spagnolo si definisce abbastanza soddisfatto del rendimento. Adami gli consiglia di andare in full throttle anticipatamente in uscita dalla 4. Al monegasco, invece, chiedono di entrare più piano nella stessa piega per poi godere di una migliore accelerazione alla 5 centrando l’apex. Entrambi i ferraristi hanno a disposizione ancora quattro passaggi prima che la sessioni termini. Viene testata ora la “Mode PS” a due tornate dalla conclusione.
Un fattore importante emerge dalla simulazione high fuel della Ferrari: la necessità di gestire gli pneumatici per raffreddarli. Resta da capire se questo elemento ha inficiato nei tempi sul giro o, semplicemente, si è trattato di una strategia per la raccolta dati legata agli studi sul degrado.
In radio l’argomento non è stato minimamente affrontato e, a livello di handling, i ferrasti hanno prodotto una guida pulita. Le analisi su dati raccolti e le successive ore al simulatore definiranno il massimo potenziale della vettura, con l’intento di centrare al meglio la messa a punto per domani.
Autore e foto: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari