Il mondiale di F1 2022 non ha visto il solo esordio delle nuove monoposto ad effetto suolo. Tra le novità più evidenti in pista ecco le mescole Pirelli, più grandi rispetto a quelle delle passate stagioni. La sfida dell’azienda milanese non è stata semplice, visti i requisiti che uno pneumatico della massima categoria deve avere. Una sfida che le prime tredici gare del campionato ha dimostrato di essere stata ampiamente superata.
Le diverse mescole hanno infatti ben reagito agli effetti delle nuove monoposto, permettendo anche più duelli rispetto alle scorse edizioni. In ottica futura, Pirelli deve affrontare un grande dilemma; alcune lamentele ricevute da parte di team e piloti, il cambio regolamentare e il poco tempo a disposizione potrebbero infatti rappresentare un ostacolo nella buona riuscita delle gomme per il mondiale 2023.
Non sempre le novità sono ben accette, soprattutto quando le attuali soluzioni sembrano funzionare alla perfezione. Il lavoro fatto da Pirelli con le costruzioni da 18 pollici ha però stupito, ricevendo solo poche critiche comparse con il passare delle gare. Gli obiettivi che l’azienda milanese si era posta sono infatti stati raggiunti; un risultato eccezionale nell’anno del debutto dei nuovi pneumatici.
Gli nuovi pneumatici hanno infatti concesso fantastiche battaglie senza lo spettro dell’usura. Un risultato che si è potuto ottenere grazie anche alle vetture ad effetto suolo. Le suddette poche lamentele hanno prodotto solo piccoli aggiustamenti richiesti in vista del prossimo mondiale. Un lavoro in apparenza piccolo ma che in realtà potrebbe nascondere diverse insidie.
L’attuale combinazione tra mensole e monoposto funziona; di conseguenza, apportare anche cambiamento potrebbe compromettere parte del risultato finora ottenuto. Un problema che anche Mario Isola, capo del reparto Pirelli Motorsport, non ha mancato di sottolineare. I rischi che comportano i cambiamenti non sono infatti calcolabili, soprattutto se uniti alle variazioni regolamentarti che entreranno in vigore a partire dalla prossima stagione. Un insieme di novità che potrebbero non funzionare allo stesso modo di quanto visto in queste prime tredici gare.
L’azienda milanese, fin dall’inizio del campionato 2022, ha messo in opera un lavoro mirato per sistemare i problemi dei nuovi compound. Team e piloti hanno lamentato grattacapi legati al sottosterzo, motivo per cui per il 2023 Pirelli dovrebbe presentare pneumatici leggermente più robusti. Il problema del cambiamento non è però l’unico presente. Come di consueto, le monoposto del 2023 debutteranno durante i test pre-stagionali, attesi per la fine del mese di febbraio a poche settimane dall’inizio del mondiale.
In caso di “malfunzionamento” degli pneumatici, i tempi per risolvere eventuali errori progettuali sarebbero particolarmente stretti. Una tematica, quest’ultima, spesso ricorrente in F1. La mancanza di tempo si attesta come uno dei fattori cruciali nel Circus, con gli addetti ai lavori forse troppo spesso costretti a correre per rispettare le tempistiche imposte. I fitti calendari che sembrano volersi allargare ancora, inoltre, non rendono di certo le cose più semplici.
Il poco tempo a disposizione tra un Gran Premio e l’altro, in pratica, costringe spesso le squadre a rimandare determinati lavori, senza comunque avere la certezza che possano funzionare. Un problema che anche in casa Pirelli sono costretti ad affrontare visto che, per quanto riguarda le mescole, non esiste risposta migliore di quella fornita dalla pista. La mancanza di tempo e di veri test sul campo non aiuta una F1 alla ricerca di uno spettacolo e di una perfezione complicata da trovare in queste determinate condizioni.
Un aspetto che però non sembra interessare, almeno sino a quando la lotta durante i week end gara resterà serrata. Se così non dovesse accadere, puntare il dito contro la sola Pirelli sarebbe l’unica mossa semplice da fare. Forse però, per ottenere questo spettacolo perfetto, la massima categoria dovrebbe prima guardarsi allo specchio. Un conto è la giusta ricerca di un’evoluzione, un altro è cercare di ottenere un buon risultato in tempi brevi senza l’aiuto di quell’unica verità che solo la pista sa offrire…
Autore: Chiara Zambelli
Foto: Pirelli