Un venerdì difficile: così possiamo riassumere la prima giornata di F1 in Belgio per la Ferrari. Benché la messa a punto di base è parsa buona, le caratteristiche di Spa-Francorchamps hanno impedito alle F1-75 di esprimersi al meglio. Tra le due prove libere sono state effettuate parecchie prove comparative, con il chiaro obbiettivo di raccogliere quanti più dati possibile e presentarsi alle Fp3 con la miglior versione di se.
Oltre alla diversa configurazione testata all’avantreno, con due ali leggermente dissimili per utilizzare un carico sviluppabile all’anteriore differente (leggi qui per i dettagli tecnici), durante le Fp2 è comparsa una nuova versione di ala posteriore.
Come possiamo osservare attraverso l’immagine in basso, la specifica montata sulla vettura di Carlos Sainz non è altro che un’evoluzione dello schema aerodinamico proposto a Baku. Differisce rispetto alle versioni precedente per il main plain, decisamente più spianato con un “ricciolo” più morbido. Limitando la downforce, ovviamente, in automatico si va a spostare il centro di pressione verso l’avantreno. Ecco perché, di conseguenza, si necessita una ricalibrazione del carico all’anteriore per garantire un “balance” adeguato alla monoposto.
Il gap maggiore rifilato dalla RB18 alla rossa si nota nel settore centrale. Visto la scelta aerodinamica si pensava che il Cavallino Rampante potesse recuperare terreno nel T1 e T2, scenario che non si è palesato. D’altronde l’efficienza aerodinamica è importantissima sulla pista belga.
Sotto questo aspetto, alzando le mappature motore volutamente blande durante il venerdì, le vetture modenesi potrebbero migliorare nel primo e nell’ultimo settore, andando a bilanciare il distacco totale.
Le condizioni meteorologiche avverse sembrano aver dato una tregua ai boschi delle Ardenne. Al momento il cielo velato non promette pioggia. La temperatura dell’asfalto si attesta sui 20 gradi, mentre quella dell’aria si aggira sui 16. Umidità 83%. Il vento, proveniente dal quadrante nord orientale, soffia a 10Km/h.
Espletati i consueti controlli alla PU, trasmissione, sistema ibrido ed impianto frenante, i ferraristi stanno salgono sulle proprie monoposto. Per il momento si attende che la pista sia un pelo più gommata, per godere di riferimenti maggiormente veritieri. Si accendono i motori sulle F1-75 per un ulteriore controllo sulle power unit. All’interno del garage si notano facce distese, segno che la scelta di tardare l’uscita in pista fa parte della strategia studiata a tavolino.
Le due rosse calcano l’asfalto di Spa-Francorchamps. Le mescole utilizzate sono le Pirelli a banda rossa. Durante l’installation lap arrivano vari provvedimenti per attivare al meglio gli pneumatici. Osservando le monoposto italiane, notiamo di immediato come i tecnici abbiano scelto l’ala posteriore versione Baku per Sainz. Esattamente come per il compagno di squadra. Bocciata, quindi, per il momento, la specifica più scarica testata ieri.
Mode push e si parte per la prima tornata. Interessante notare come Carlos percorra Pouhon alzando leggermente il piede dall’acceleratore. Il bilanciamento delle rosse pare discreto. Marcos suggerisce di migliorare la prestazione in curva 5, 6 e 7. Poi aggiunge di curare maggiormente la trazione alla Bus Stop. Adami, invece, chiede all’iberico di spingere di più all’entrata della 12. Poche correzioni per entrambi.
Nel secondo giro del run Leclerc smanetta un po’ di più sul volante all’entrata del T3, mentre Carlos palesa un handling più preciso. Marcos fa sapere che il consiglio di prima è stato centrato. Tuttavia il monegasco non pare del tutto contento. Si passa ora in Engine 4 e si procede verso la pit lane. In atto un check alla batteria della numero 16 relativo alla fase di ricarica.
La prima sgambata delle Ferrari non ha visto particolari commenti dei piloti. Tutto secondo i piani, insomma. A livello cronometrico non si è cercata la prestazione, in quanto le mappature delle monoposto sono ancora basse. A margine di un piccolo cambio di carico sviluppabile all’avantreno, le due vetture modenesi tornano in pista. New Soft per entrambe.
Il programma di lavoro prevede una pit start practice per poi lanciarsi nuovamente su una tornata push. Entrambi i ferraristi migliorano la prestazione. Ciò malgrado il cronometro resta lontano dal tempo di Verstappen. Charles chiede lumi sull’attivazione delle mescole durante l’out lap, per poi informasi sul distacco patito verso Max in varie parti del tracciato. Per Sainz, invece, arriva l’ordine di migliorare il rendimento in curva 9,13 e 14.
Mentre il madrileño sceglie di tornare subito ai box, il monegasco chiede ed ottiene un ulteriore tentativo per innalzare la confidenza con il mezzo meccanico. Nota a margine, esattamente come ieri, il porpoising fa presenza all’ibocco del T3. Leclerc contro le barriere nel T2. Per fortuna riesce a riprendere la marcia e la monoposto non sembra danneggiata. Arrivano i check del caso, comunque.
Giunto al garage pare che la numero 16 sia apposto. Charles non sembra preoccupato così come il muretto. Si parla invece della prestazione nel T1, dove il carico all’anteriore non era adeguato. Sainz torna a calcare l’asfalto di Spa-Francorchamps. Avrà a disposizione due tornate. L’iberico prende una scia nel T3 ma alla Bus Stop trova il traffico dell’Alpine di Ocon che compromette il passaggio.
Anche Leclerc torna in pista dopo un rapido controllo sull’auto. Effettuata una prova di partenza infondo alla corsia box si lancia nuovamente. La bandiera a scacchi arriva inesorabile e mette fine alle Fp3. I commenti in radio sui canali della Ferrari paiono sereni. Non si avvertono particolari preoccupazioni. Ciononostante, osservando la guida dei piloti, il set-up non è ancora perfetto.
La congettura finale non può esimersi dal commentare il rendimento delle F1-75. La potenza del motore a combustione interna non era di certo al massimo. Stesso discorso per il sistema ibrido. Inoltre, se caricare le auto ha di fatto migliorato il rendimento nel T2, ha limitato la performance nei tratti ad alta velocità di percorrenza. Resta da capire se, durante le qualifiche, alzare la potenza della PU basterà per diminuire il gap e puntare alla prima fila. Restano poco di due ore per racimolare tutte le info necessarie e dare il massimo…
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari