In occasione del Gran Premio di Francia, Lewis Hamilton ha doppiato la boa delle 300 gare disputate in F1. Un risultato che lo proietta nei piloti più longevi della categoria. La classifica è guidata da Kimi Raikkonen che può contare su un dato impressionante: sono ben 349 le partenze domenicali per l’ex Ferrari. Il record del finnico è destinato a crollare poiché Fernando Alonso è a sole tre lunghezze. Un gap che sarà annullato già in questo mondiale.
Hamilton è sesto in questa speciale graduatoria essendo alle spalle di Rubens Barrichello (322), Michael Schumacher e Jenson Button (entrambi a quota 306 start, ndr). Numeri ad alto voltaggio che potrebbero appagare molti. Non il britannico che, con sette titoli e 103 vittorie nel carniere, pare non abbia intenzione di appendere casco, guanti e tuta al chiodo.
“Ho disputato oltre 300 GP? Sono un sacco di gare – così ha esordito il vicecampione in carica al sito ufficiale della F1 – Innanzitutto sono grato di essere arrivato a questo punto. Ad ogni modo mi sento ancora fresco e credo di avere ancora molta benzina nel serbatoio. Sono davvero orgoglioso e mi piace arrivare a lavoro ogni giorno e condividere il mio tempo con questo incredibile gruppo di persone che mi circonda”.
“Più che mai mi piace stare in Formula Uno – ha proseguito il sette volte iridato – Ci sono persone fantastiche che guidano lo sport, mi sto divertendo tanto. Naturalmente voglio tornare a vincere e ci vorrà del tempo, ma sono sicuro che prima o poi ci siederemo al tavolo con Mercedes e parleremo del futuro“.
L’ultimo passaggio è la conferma di una volontà: quella di Lewis di continuare a calcare le piste. Il contratto che lega il pilota di Stevenage alla Mercedes scade a fine 2023 ma si stanno creando i presupposti per un prolungamento del matrimonio.
Questo difficile 2022 ha confermato che l’intesa con George Russell è solida. I due alfieri della Stella a Tre Punte stanno fattivamente collaborando per superare le difficoltà derivanti da una W13 difficile da settare e dalla quale a fatica si estraggono potenziale e prestazioni.
La proficua collaborazione non è passata inosservata ai vertici della scuderia. Non a caso, poche settimane fa, Toto Wolff ha fatto chiaro riferimento all’ipotesi di un prolungamento contrattuale. Uno scenario che qualcuno non credeva realizzabile in base ad una presunta stanchezza psico-fisica di Hamilton. Che, nei fatti, non esiste. Il conducente sembra più determinato che mai a tornare sul gradino più alto del podio. E l’intenzione è di farlo con Mercedes che non pone alcun veto alla prospettiva.
Anzi, a Brackley ne sarebbero ben felici poiché si è capito una volta di più quanto sia prezioso il lavoro svolto da Lewis nel valutare e fissare i problemi che hanno afflitto la vettura 2022. La lunga esperienza portata in dote dal trentasettenne ex McLaren è stata messa al servizio del team. Specie nella fase in cui era necessario lottare contro il porpoising. Ed è lì che la Freccia d’Argento n°44 si è trasformata in una sorta di laboratorio tecnico. Cosa che ha contribuito a generare prestazioni non eccezionali che qualcuno ha confuso con una sorta di perdita di stimoli.
Le tante attività extra-pista di cui si rende protagonista Hamilton (recentemente è diventato uno dei proprietari Denver Broncos, franchigia di football americano) non dovrebbero quindi diventare, nel breve termine, i principiali interessi di un professionista che non si sente né arrivato né appagato.
Chissà se nel recente viaggio in Africa alla ricerca delle proprie origini Lewis Hamilton avrà raccolto ulteriori stimoli e forze per provare a vincere una gara anche nel 2022. Proseguendo, dunque, in quella striscia record che lo vede trionfatore in almeno un gran premio in ogni anno di permanenza in F1.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1, Lewis Hamilton Twitter