Formula 1

Leclerc: l’emotività figlia di una consapevolezza che non trova riscontro nei risultati

La stagione della Scuderia Ferrari è sinora caratterizzata da risultati altalenanti in un continuo susseguirsi di emozioni. La F1-75 è un missile di cristallo che in più di un’occasione ha strozzato in gola le urla di gioia proprio sul più bello. In tal senso, la tenuta emotiva di Leclerc e Sainz è stata messa a dura prova proprio nel momento in cui la posta in gioco si è fatta più alta.

Indipendentemente dall’esito finale della stagione, i due alfieri del Cavallino Rampante hanno acquisito la consapevolezza di poter lottare per la massima posta in palio; certezza che è maturata anche attraverso dolorosi inconvenienti. Tuttavia la gestione emotiva rispetto alle avversità è stata metabolizzata in modo molto differente da Charles e Carlos.

F1. Scuderia Ferrari: Charles Leclerc si congratula con Carlos Sainz per la vittoria del gran premio di Gran Bretagna – Silverstone

F1. Ferrari: approcci emotivi diversi per Leclerc e Sainz

Lo spagnolo, anche a valle di errori di guida, è sempre parso molto misurato e raramente si lasciato trasportare dalla frustrazione del momento, ostentando un approccio analitico e propositivo anche nei momenti più bui. Il fuoriclasse monegasco è da sempre più loquace del team mate, sia durate la gara che nelle dichiarazioni a caldo.

La piena consapevolezza nei proprio mezzi, lo ha indotto molte volte ad assumere un atteggiamento estremamente duro verso la causa dei mancati successi. Non ultima un’indole fortemente autocritica in relazione ai personali errori di guida.

Il team radio al termine del gran premio di Turchia del 2020 ha fatto il giro del mondo per l’eccessiva autoflagellazione, così come le dichiarazioni a caldo rese dopo il ritiro al GP del Paul Ricard di quest’anno. Il direttore sportivo del team di Maranello, Laurent Mekies, respinge l’etichetta di pilota eccessivamente emotivo spesso associata al giovane pilota del Principato di Monaco:

Non direi che Leclerc sia un po’ più emotivo di Sainz. Entrambi questi ragazzi hanno avuto alti e bassi, questi ultimi molto dolorosi, in questa stagione e in entrambi i casi, quando tornano nel garage, una volta che analizzano cosa è accaduto anche attraverso i dati, sono capaci di resettare tutto e mettersi in modalità apprendimento in un quarto d’ora. Bisogna distinguere ciò che si ascolta alla radio durante la corsa con la foga del momento, dal resto. Sono due cose diverse. Quando escono dalla macchina ed analizzano tutto, dopo un’ora non hanno più emozioni negative e sono ancora più motivati”.

Laurent Mekies (racing director della Scuderia Ferrari)

F1, Ferrari: Il differente modo di gestire le frustrazioni da parte dei piloti Ferrari può essere individuato nel diverso percorso di crescita di Charles e Carlos.

Il pilota spagnolo, a consuntivo, potrà considerare in modo positivo la stagione 2022 avendo finalmente sfatato tabù della prima pole position e della prima vittoria nella massima categoria del motorsport. Uno step di crescita fondamentale per puntare ad obiettivi più sfidanti nell’immediato futuro.

Al contrario, Charles, uno dei più brillanti enfant prodige della new generation, ha da tempo dimostrato di saper vincere gare e di essere probabilmente uno dei migliori interpreti sul giro secco dell’intera storia della Formula 1 moderna. La sua aspirazione nell’immediato è la conquista del titolo mondiale nella consapevolezza di essere pronto per raggiungere tale obiettivo. In ragione di tale consapevolezza i propri errori risultano inaccettabili.

In tal senso la storia della Formula 1 è ricca di aneddoti. Ayrton Senna nel 1988, dopo il clamoroso errore a Montecarlo mentre stava dominando la corsa, restò chiuso per un giorno nel suo appartamento del Principato di Monaco.

Ayrton Senna a capo chino dopo l’errore al Portier nel corso del gran premio di Monaco 1988

I guanti lanciati in mondovisione da Sebastian Vettel dopo il ritiro nel gran premio d’Europa sul circuito di Valencia nel 2012 mentre era in testa alla gara, cosi come i volanti lanciati diverse volte da Hamilton a seguito di dolorosi ritiri rappresentano diversi modi di esternare la rabbia del momento.

Se a queste aggiungiamo i coloriti appellativi di Fernando Alonso rispetto alle performance dei propulsori Honda durante la seconda esperienza in McLaren è evidente che tutti i più grandi interpreti della disciplina hanno manifestato la propria frustrazione in modo diverso.

Parliamo del gotha della Formula 1, piloti che hanno scritto la storia della disciplina che tuttavia difronte a un ostacolo che ha vanificato i propri sogni di gloria hanno reagito in modo emotivo ed a volte eccessivo.

Lewis lancia il volante della sua McLaren dopo il ritiro nel gran premio di Singapore del 2010

Si può affermare che il comportamento di Charles nella cattiva sorte è probabilmente molto più misurato rispetto agli illustri predecessori e che l’emotività del campione monegasco non è una debolezza ma una dinamica figlia di una maturità che non trova ancora riscontro nei risultati che ritiene alla sua portata.

La Ferrari potrà contare su un pilota che ha acquisito la certezza di poter lottare per la massima posta in palio, forgiato nella mentalità anche dagli imprevisti tecnici, strategici ed individuali che finora hanno caratterizzato la stagione 2022…


Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: F1, Scuderia Ferrari F1

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Roberto Cecere