La F1 è pronta a ripartire nella sua corsa verso l’epilogo stagionale di Abu Dhabi. Col Gp del Belgio si aprirà la fase decisiva del mondiale 2022 che vede tutti i verdetti ancora da scrivere. Tre mesi (e forse meno) e sapremo se Max Verstappen sarà due volte iridato. O se la Ferrari riuscirà nella clamorosa rimonta riportando a Maranello almeno uno dei due titoli che mancano da un’era geologica.
Proprio perché è tutto aperto le scuderie non intendono congelare gli sviluppi delle proprie monoposto. Chiaramente la volontà deve scontrarsi con la possibilità. Che si realizza nella presenza della scure del budget cap che, dopo quasi 2/3 di stagione, fa sentire il peso delle sue limitazioni. Update, incidenti, normale gestione operativa, incremento dell’inflazione parzialmente contenuto dal bonus concesso dalla FIA hanno ridotto all’osso le risorse a disposizione degli ingegneri.
Eppure c’è chi, nonostante un massiccio programma di migliorie, ha ancora dei margini di manovra per affinare la propria monoposto. Ci riferiamo alla Mercedes, una franchigia che nelle prima 13 gare non è stata con le mani in mano come dimostra l’infografica in basso e che ha annunciato – o quanto meno ha lasciato intendere – che a Spa Francorchamps vedremo altri affinamenti che serviranno a produrre ulteriore performance e magari ad adeguarsi al nuovo contesto normativo che scaturirà dall’entrata in vigore della direttiva 039.
Con 140 milioni di dollari totali non è semplice far quadrare i bilanci. Specie per quelle compagini di grandezza elevata che impiegano molte risorse umane per rendere operativi i meccanismi di gestione delle attività tecnico-sportive. Qualcuno, leggasi Mattia Binotto, sempre molto attento a ciò che accade in casa Mercedes, ha lasciato intendere che i costanti sviluppi potessero, ad un certo punto, portare allo sforamento del tetto di spesa.
Cosa che la FIA è tenuta a verificare e che fa con strumenti che potrebbero non essere pienamente efficaci data la “tentacolarità” dei reparti che compongono una scuderia come quella anglo-tedesca. Ma anche come la Red Bull o la stessa Ferrari che può contare su un Reparto Corse ampio e che opera su più progetti. Vedasi WEC.
Wolff, il grande boss di AMG F1, ha spiegato come la franchigia di cui è co-proprietario riesca a tenere sotto controllo le spese evitando di incappare nella scure delle sanzioni Federali. “Abbiamo un tracker con gli ingegneri finanziari che tiene traccia di ogni singolo processo e di ogni singolo componente che viene montato sulle monoposto. Quindi, quando scarichiamo le cose dal camion – ha spiegato il dirigente viennese a Motorsport – l’ingegnere finanziario prende nota del valore e quando viene utilizzato. Tutto viene contato“. Una rendicondazione puntuale necessaria per evitare che ad un certo punto il team si trovi in asfissia economica.
La chiave del segreto della Mercedes è stato l’immobilismo delle prime gare. Fino al Gp di Spagna, sesta tappa del mondiale, Brackley non ha praticamente apportato modifiche alla propria vettura. Questo perché gli ingegneri erano alle prese con il rompicapo porpoising. Sarebbe stato controproducente lanciarsi in un programma di update senza aver risolto il principale difetto che attanagliava la W13. Appena la luce in fondo al tunnel si è intravista si è iniziato a spingere sulla ricerca delle performance pure che sta emergendo sempre più. Il potenziale visto ai simulatori via via si vede anche in pista. Ecco perché il concept a zero sidepod non è stato accantonato e probabilmente sarà la base concettuale dalla quale nascerà la W14.
“Stiamo andando avanti con il metodo che avevamo pianificato. All’inizio della stagione, per molte ragioni, non abbiamo portato molti aggiornamenti. Ora stiamo andando avanti con il programma di sviluppo“. Chiara allusione ai problemi di pompaggio aerodinamico che avevano frenato lo slancio della vettura concepita da Mike Elliott.
In Mercedes sono consci che infrangere i regolamenti finanziari equivale a rompere quelli tecnici. Da qui il procedere con la massima cautela rigettando al mittente quelle accuse più o meno velate secondo cui Mercedes sarebbe prossima allo sforamento finanziario.
A Brackley si sentono in una botte di ferro e possono dimostrare alla FIA che v’è ancora del margine operativo in base al quale, già in Belgio, verranno proposte ulteriori modifiche ad una macchina che piloti e tecnici comprendono sempre di più.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1, Alessandro Arcari