La F1 è in pausa. Per Ferrari è tempo di scelte delicate, sia in ambito sportivo che politico. Le modifiche relative al regolamento 2023, mirato alla definitiva eliminazione del porpoising, da nobile iniziativa mirata a tutelare la salute dei piloti è divenuto terreno di scontro politico tra i team e la Federazione Internazionale. Ne abbiamo parlato ieri attraverso uno scritto dedicato fruibile a questo link.
Dal prossimo round in calendario, Spa Francorchamps, entrerà in vigore la direttiva tecnica TD039 (anti-porpoising, nda) resa nota alla vigilia del Gran Premio del Canada. In tal senso c’è molta attesa in relazione all’eventuale impatto della direttiva rispetto ai rapporti di forza delle monoposto apprezzati fino alla pausa estiva.
La seconda parte della stagione potrebbe, quindi, essere una sorta di mini campionato di nove tappe molto utile in funzione della prossima stagione. Tuttavia, il cospicuo vantaggio accumulato da Max Verstappen e Red Bull nelle classifiche iridate pare difficilmente colmabile.
Il Cavallino Rampante, in modo lungimirante, iniziò a testare dal Gran Premio di Sochi 2021 la nuova parte ibrida, potendo disporre di una solida base di partenza nello sviluppo della medesima componente per il propulsore 066/7. Una milestone importante è datata primo settembre, data in cui entrerà in vigore il freeze del moto generatore (MGU-K), delle batterie (ES) e delle centraline di controllo elettroniche (CE).
In sostanza non potranno più essere apportati sviluppi alle suddette componenti delle power unit, a meno di deroghe delle FIA per motivi di affidabilità. La squadra di Maranello, in prossimità di questa scadenza, sembra confermare la propria filosofia progettuale volta a massimizzare le performance. Ecco perché, con ogni probabilità, i tecnici italiani introdurranno un nuovo sistema ibrido in occasione Gran Premio del Belgio.
Tale provvedimento determinerà nell’immediato l’ennesimo arretramento sulla griglia di partenza, nella speranza di poter migliorare prestazioni e l’affidabilità della motore 066/7 nell’ultimo scorcio della stagione con un occhio al 2023.
Un aggiornamento anticipato dallo stesso Mattia Binotto che alla luce del distacco di Charles dal campione del mondo in carica olandese, complicherà ulteriormente la ricorsa verso la vetta della classifica piloti:
“Sì, ci aspettiamo miglioramenti al sistema ibrido che possano aiutarci durante l’intero periodo del blocco motore; stiamo lavorando sodo, ma non sarà una svolta”
L’upgrade delle componenti ibride del propulsore Ferrari potrebbe essere effettuato anche da Red Bull e Mercedes. In tal caso il solo Lewis Hamilton non sconterebbe alcun arretramento in griglia, in ragione della virtuosa rotazione delle componenti delle unità turbo-ibrida Mercedes.
Il reparto motori in GES ha deciso di puntate su un approccio aggressivo in fase di progettazione, dovendo recuperare un significativo gap rispetto ai competitor. Per questo ha dato priorità alle performance nella delicata equazione che comprende le prestazioni e l’affidabilità.
Se i diversi problemi tecnici sono in parte figli di questa nuova filosofia progettuale che, nell’immediato, ha in qualche modo mortificato il progetto aerodinamico della F1-75, in futuro potrebbe garantire un importante vantaggio competitivo rispetto ai competitor nel lungo termine.
In più circostanze il team principal di origine svizzera ha lasciato intendere che la risoluzione definitiva dei problemi di affidabilità del propulsore non sarebbe stata immediata. Per tale ragione Ferrari ha utilizzato il jolly della deroga sulla reliability, strumento previsto dalla federazione per sanare evidenti grattacapi sulla base di documentazione circostanziata.
Solo il tempo dirà se la perfetta alchimia tra aerodinamica e propulsore è stata un’occasione persa, oppure l’inizio di una prossima egemonia rossa, apprezzata solamente a sprazzi in questa altalenante stagione…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1 – Scuderia Ferrari F1