Formula 1

Audi in F1: il reparto powetrains Red Bull rischia il ridimensionamento

Il venerdì del Gp del Belgio di F1 è stato scosso dalla notizia che ha formalizzato la discesa in campo, dal 2026, dell’Audi. La casa tedesca ha svelato i suoi piani in una conferenza che abbiamo seguito in diretta a che potete recuperare al seguente link (leggi qui). A ben vedere i dirigenti non hanno deliberato tutti i dettagli riservandosi di comunicare più avanti il particolare più importate: quale squadra accoglierà i V6 con i quattro cerchi sulla testata.

La singolarità dell’operazione è che Audi, pur essendo un marchio riferibile alla Volkswagen, esattamente come Porsche, potrebbe “camminare con le sue gambe” in F1. A lasciarlo intendere è stato il CEO della casa di Ingolstandt, Markus Duesmann, che ha affermato che non ci sarebbero risorse comuni per i due progetti. Difficile che sia effettivamente così perché non è ipotizzabile che le unità siano sviluppate due sedi in maniera parallela. Più probabile che si instauri una collaborazione operativa basata su una precisa divisione della tipologia di lavoro.

Momento della conferenza di presentazione Audi

F1. Audi e Porsche: due progetti separati?

Avremo operazioni completamente separate” ha detto Duesmann ieri mattina. Ma probabilmente alludeva al percorso che i due marchi faranno. Porsche, come confermato dal deposito del marchio F1 in diversi Paesi, è destinata a sposarsi con Red Bull. Audi, che oggi è ammantato la sua discesa in campo nel mistero, dovrebbe verosimilmente legarsi all’Alfa Romeo. Non a caso, praticamente in contemporanea, è stata annunciata la fine della collaborazione commerciale con il marchio di Arese al termine del 2023. Il preludio ad un cambio di power unit che sarà ratificato nel 2026, all’alba delle nuova rivoluzione tecnico-regolamentare sulla materia.

Audi avrà le nostre operazioni in Germania e, se Porsche entrerà, avrà le loro operazioni nel Regno Unito. Saranno completamente separate” ha spiegato Duesmann. Chiaro segno che Porsche utilizzerà il reparto powertrains della Red Bull che, a questo punto, potrebbe essere relegato ad un ruolo marginale. Magari di verifica ed assemblaggio dei V6 turbo-ibridi.

Questo se verrà confermata l’idea di produrre i componenti in Germania. Fattore provocatoriamente sottolineato ieri mattina dai vertici Audi, come a voler rimarcare che Mercedes non sia un vero costruttore tedesco. La sede deputata per le operazioni sarà quella di Neuburg, vicino a Ingolstadt, dove lo staff tedesco sarà guidato da quell’Adam Baker entrato in Audi nel 2021 dopo un periodo di tre anni come Direttore della sicurezza della FIA.

Valtteri Bottas, Alfa Romeo C42, GP Arabia Saudita 2022

Ci sarebbe anche un indizio logistico che avvicina Sauber ad Audi. La sede di Hinwil, difatti, è relativamente vicina alla struttura di Neuburg dell’Audi Sport. Le due basi distano circa circa 400 km. Cosa che favorirebbe anche una comoda riallocazione di personale nonché la necessaria interazione tra motoristi, telaisti, cambisti ed aerodinamici.

Elementi che supportano ulteriormente l’idea di un matrimonio che si consumerà a breve e che, indirettamente, potrebbe svuotare di poteri funzionali la sede di Milton Keynes che anche oggi non è altro che un supporto per Honda che continua ad operare a Sakura.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Alfa Romeo, Niccolò Arnerich

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Pubblicato da
Diego Catalano