La F1 ha ripreso la corsa ai titoli mondiali in palio ripartendo da uno degli storici circuiti di questo sport. Il tracciati di Spa-Francorchamps, la cosiddetta “Università della F1”, ha così ospitato il GP del Belgio, tappa numero quattordici del mondiale 2022. Proprio il circuito delle Ardenne, negli scorsi mesi, è stato però protagonista di alcune voci inerenti la sua possibile esclusione dal prossimo calendario. Nonostante i lavori di ammodernamento e messa in sicurezza, il futuro di Spa-Francorchamps è stato messo in dubbio.
Il GP del Belgio, proprio nel weekend che ha ospitato la gara, ha però tirato un sospiro di sollievo. Il Circus ha infatti annunciato ufficialmente la sua presenza nel calendario del 2023; un solo anno, per ora, che costringerà la F1 ad una nuova discussione in vista del mondiale 2024.
A fare le spese della conferma di Spa-Francorchamps potrebbe dunque essere il Sudafrica; le trattative per riportare la F1 nell’unico continente che manca in calendario sembrano infatti in stallo. La speranza però, come sostenuto da Lewis Hamilton, non deve assolutamente spegnersi.
Le discussioni inerenti al calendario del prossimo mondiale di F1 sembrano essere giunte al traguardo. Durante il weekend del GP del Belgio, il Circus ha infatti annunciato il rinnovo dello stesso per la prossima stagione. Una notizia che permette quindi di delineare meglio le future tappe che team e piloti dovranno affrontare. I dubbi che hanno accompagnato la prima parte di campionato sembrano dunque essere stai sciolti; il rinnovo di Spa-Francorchamps per il 2023 allontana infatti il possibile ingresso in calendario del GP del Sudafrica.
Nel corso dei mesi si è molto discusso sui futuri appuntamenti iridati visto il grande numero di candidati ad ospitare una gara di F1. Alle attuali 22 tappe si sono infatti aggiunte quelle di Qatar, Cina, Las Vegas e Sudafrica, portando quindi il possibile totale a 26; un numero, quest’ultimo, troppo alto visto che da regolamento il massimo consentito è di 24 gare. Ad essere messi in dubbio sono quindi stati tre dei GP attualmente presenti, ovvero Monaco, Francia e Belgio.
Il tracciato di Monte Carlo si è reso disponibile fin da subito ad accettare le nuove condizioni richieste, lasciando quindi fuori dal calendario il Paul Ricard e Spa-Francorchamps. Una possibilità, quella dell’esclusione del Belgio, che non è stata presa con entusiasmo dal mondo della F1. Le trattative sono poi proseguire fino all’annuncio del rinnovo del Belgio anche per il 2023. Una condizione che non solo esclude la Francia, ma che allontana anche il possibile ritorno sul tracciato di Kyalami.
Riportare la F1 in Africa, unico continente ad oggi non presente in calendario, è uno degli obiettivi che Stefano Domenicali si è prefissato di raggiungere. Il lavoro svolto negli ultimi mesi ha portato ad enormi passi avanti che, fin da subito, hanno permesso di credere all’ingresso di Kyalami già nel calendario 2023. Il rinnovo del GP del Belgio per la prossima stagione ha però allontanato tale possibilità.
Nonostante un accordo che sembrava quasi pronto, le trattative tra la F1 e il Sudafrica hanno infatti subìto un rallentamento. La mancanza del sostegno da parte del Governo sembra una delle maggiori causa; la F1 è infatti alla ricerca di certezze a lungo termine, una condizione al momento non garantita. L’annunciata presenza di Spa-Francorchamps nel 2023 sembra dunque aver spento le speranze per la prossima stagione, anche se nulla è ancora perduto.
Di tale speranza, anche se flebile, si è fatto portatore Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo, da sempre sostenitore del ritorno della F1 in Africa, non ha infatti abbandonato il possibile ingresso del circuito di Kyalami nel mondiale 2023. “Dobbiamo avere un GP lì”. Parole, quelle utilizzate da Hamilton, che esprimono una necessità che forse oggi alla F1 inizia a mancare. La continua ricerca di uno spettacolo volto a riempire le tasche del Circus ha infatti allontanato la F1 da quei concetti fondamenti di sport.
Avere un GP in Africa è importante non per i possibili guadagni, ma per il messaggio positivo che tale ingresso porterebbe. Una F1 pronta ad abbracciato l’intero globo non per gli zeri sul conto, ma per ridare importanza a quel “We race as one” che ad oggi appare dimenticato. Una speranza che Lewis Hamilton non è disposto ad abbandonare; un esempio, quello del sette volte iridato, che anche la F1 dovrebbe seguire, dimenticandosi, per una volta, dell’economia e pensando a che tipo si sport vuole essere.
Autore: Chiara Zambelli
Foto: F1, Mercedes AMG F1, Kyalami Circuit