La grande prestazione sciorinata da Red Bull nel Gran Premio del Belgio di F1 è stata per molti versi scioccante. Analizzando il passo gara di Max Verstappen nel attraverso il “Race Lap Analysis“, alla netta superiorità cronometrica si evince anche una grande costanza di rendimento, figlia di un degrado gomme molto ridotto rispetto alla concorrenza.
La speranza che le temperature più elevate registrate nel week end potessero riequilibrare, almeno parzialmente, i valori in campo nel corso della gara è purtroppo morta sul nascere.
In tal senso, la facilità con cui Max ha superato Sergio Perez durante il primo stint, fase della corsa dove le mescole Soft dell’olandese avrebbero dovuto soffrire al cospetto delle Medium calzate da Perez, esprime la dimensione della superiorità dimostrata dal campione del mondo incarica rispetto alla concorrenza.
La progressione di Verstappen è stata fenomenale. Ottavo al primo passaggio, sesto al quinto giro, terzo all’ottavo e infine primo alla dodicesima tornata. La stupefacente performance del binomio Max/RB18 si presta a diverse considerazioni. Quello di Spa-Francorchamps è probabilmente uno dei circuiti in grado di esaltare maggiormente le qualità dei bolidi austriaci, come testimoni la seconda posizione in solitaria di Sergio Perez.
L’olandese è in stato di grazia e gli aggiornamenti apportati alla sua monoposto nel corso della stagione sono probabilmente consoni al suo stile di guida, alla luce della forbice prestazionale che si è aperta rispetto al compagno di garage. La quarta power unit installata sulla vetture numero 1 ha probabilmente garantito qualche cavallo in più rispetto alle scorse gare. Tuttavia l’insieme dei fattori citati non sembra giustificare un margine così marcato rispetto ai competitor.
Le dichiarazioni di Ferrari e Mercedes sottendono, in modo poco velato, che Red Bull sia riuscita a individuare qualche soluzione che ha prodotto un salto prestazionale. Esclusa l’ipotesi del telaio alleggerito, che dovrebbe debuttare a Singapore, e in considerazione dell’inattività durante le due settimane nella pausa estiva imposta a tutti i team, risulta complesso identificare la motivazione tecnica di tale miglioramento.
E se la variabile fosse la tanto discussa direttiva tecnica TD039? In casa Ferrari l’ipotesi che il downgrade prestazionale dipenda da tale fattore viene fermamente rispedita al mittente, attraverso le dichiarazioni rilasciate dal team principal di origine svizzera a margine del fine settimana belga.
Vale la pena ricordare che, nel corso della gara, l’ingegnere di pista di Carlos Sainz, Riccardo Adami, ha ripetutamente ricordato allo spagnolo di stare alla larga dai bump per minimizzare l’usura del pattino, soggetto ai più meticolosi controlli previsti nella direttiva 039. Il dubbio che le scelte di setup conservative, mirate al rispetto del nuovo regolamento, possa aver penalizzato in qualche modo il Cavallino Rampante è legittimo, in relazione alle deludenti prestazioni nel T2 nel circuito di Spa.
Red Bull è invece convinta che tale scenario abbia tarpato le ali alla F1-75 e sia diventato un boomerang per i ferventi sostenitori della Mercedes. Helmut Marko non ha perso l’occasione per stuzzicare il team di Brackley. Lo ha fatto sostenendo che, probabilmente, gli uomini in grigio dovrebbero cambiare qualcosa sul telaio a causa delle nuove linee guida di Toto. In più aggiunge una provocazione: “Hanno lavorato molto bene questo fine settimana! Gli ringraziamo. Sembra che la Mercedes sia ulteriormente arretrata!“.
Alla stoccata dello storico consulente austriaco si unisce la dichiarazione al vetriolo di Christian Horner. Lo Spice boy rincara la dose affermando che direttive tecniche del genere dovrebbero essere emanate più spesso visto che, a quanto pare, rallentano gli altri e ci danno una mano”
Aldilà della velenosa dialettica che contraddistingue la comunicazione tra Red Bull e Mercedes, occorre chiedersi se il riferimento alla TD039 sia solo una delle numerose provocazioni bilaterali, oppure si tratti di un argomento spinoso sul quale il team di Milton Keynes possa esprimersi in totale serenità.
La precisazione Ferrari sull’ininfluenza della normativa nell’economia del deludente weekend, cosi come l’indubbia delusione del team Mercedes, sembrano dimostrare il contrario. La TD039 potrebbe essere l’occulta regia dello strapotere Red Bull, assai difficile da ammettere per chi si è dichiarato immune o ne ha perorato la causa senza trarne alcun vantaggio.
In tal senso, i prossimi round del mondiale potrebbero sgombrare il campo sul reale impatto del provvedimento anti-porpoising e sulle modifiche al regolamento tecnico in chiave 2023, ancora più invasive e pertanto penalizzanti per alcune filosofie aerodinamiche…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: Scuderia Ferrari – Oracle Red Bull Racing