Formula 1

Una F1 “troppo trasparente” alimenta polemiche evitabili?

Ci avviciniamo a gran velocità al Gran Premio d’Olanda di F1 ma alcune parole proferite durante la gara belga riecheggiano ancora nell’aria: “Mi ha colpito, che idiota! Sa guidare solo quando parte primo“. Questo i commento duro e certamente sopra le righe di Fernando Alonso quando ha incrociato le ruote con Lewis Hamilton, il rivale di sempre.

Che tra i due professionisti il rapporto non sia impostato su posizioni idilliache è un fatto arcinoto e vi sarebbero molti esempi da portare a supporto di questa tesi. Ma da qua a definirlo così burrascoso da pensare che sia in una Santa Barbara pronta ad esplodere ad ogni momento ce ne passa. L’episodio di Spa Francorchamps è l’ennesimo di una serie di scaramucce che hanno contraddistinto la carriera dei due che spesso si sono sovrapposte ed incrociate. Anche se, per lunghi anni, i protagonisti hanno potuto contare su mezzi dai potenziali molto diversi.

F1. Fernando Alonso (Alpine F1) saluta i tifosi

F1. Alonso si scaglia contro la “regia” del Circus

Ero sorpreso ed arrabbiato da quanto accaduto. Quando parli via radio comunichi con il tuo ingegnere e la tua squadra. Ed è un peccato che venga trasmesso tutto, perché viene riportata qualcosa detta nella concitazione del momento. Ora sto parlando in modo diverso, con più calma. Quando sei via radio, è solamente un commento rivolto alla squadra”. Così si è espresso a freddo Fernando Alonso dopo il “fattaccio”.

L’asturiano, in passato, aveva spiegato che la FOM lancia messaggi distorti sul suo modo di fare. Il pilota, in un’intervista di qualche tempo fa, ha sottolineato che non si lamenterebbe quanto in realtà pensi la gente: “Non passo assolutamente tanto tempo a parlare in radio. Sembra esserci una certa insistenza a trasmettere i miei team radio in diretta televisiva“.

Eppure, nonostante pensieri mitiganti espressi nel post gara, l’eco di quel team radio non si è esaurito. Toto Wolff, con classe ed ironia, ha replicato all’uscita con queste parole: “È vero, Lewis è partito davanti tante volte e ha conquistato sette titoli. Quindi sembra che la strategia funzioni“.

Frecciatina che marca le differenze tra due conducenti che si sono equivalsi nel 2007 e che negli anni successivi avrebbero preso strade differenti: Nando quella delle ricerca spasmodica di un sedile che gli permettesse di vincere un nuovo titolo; Lewis quella della gloria eterna visto che, ad oggi, è il pilota più vincente di sempre. E Wolff, con eleganza, ha fotografato questa evidenza.

Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) “vola” sulla vettura di Fernando Alonso (Alpine) durante il primo giro del Gran Premio del Belgio edizione 2022

F1. Alonso vs Hamilton: una comoda costruzione mediatica

L’uscita a caldo di Alonso è sembrata fuori luogo anche ad ex piloti che ora si occupano di comunicazione. E’ il caso di Martin Brundle, voce e volto di Sky Sports UK: “Il team radio di Fernando, anche se alimentato dalla rabbia e dall’adrenalina, è a mio avviso del tutto impreciso ed ingiusto. Lewis è uno dei piloti più corretti e puliti della storia della F1, non ha avuto bisogno di ricorrere a troppe scorrettezze data la sua inarrestabile velocità: basta tornare indietro con la mente al Gran Premio del Brasile dello scorso anno per ricordare come sia in grado di combattere lealmente e vincere“. Verità difficilmente controvertibili quelle espresse dall’ex Benetton ma che non fanno altro che alimentare un clima di tensione. Che esiste davvero?

Beh, la risposta è fermamente negativa. Il contesto è tutto. Le situazioni fanno la differenza. Hamilton e Alonso si sono ingaggiati a Les Combes, non proprio una curva semplicissima. Erano nel primo giro, con l’adrenalina della partenza ancora a livelli elevatissimi. Una condizione psicologicamente stressante nella quale il filtro tra cervello e lingua si disattiva. Ecco che le parole fluiscono senza controllo morale. Questa elementare evidenza sfugge quando si narrano i fatti.

Chi gestisce immagini e audio va a nozze con storie come queste. La regia della F1 taglia, cuce, monta. Crea ad arte pathos e tensione da offrire ad un pubblico dicotomizzato su posizioni lontane. Il tifo affamato, il venditore che offre foraggio: panem et circense. Un meccanismo elementare che si autoalimenta da sempre quando di mezzo ci sono guadagni mediatici.

Un congegno che, funzionando, definisce ruoli e dipinge caratteristiche umane: Alonso diventa l’irascibile irrispettoso con un lessico passa per sopra le righe, Hamilton passa per il driver lamentoso. Seguendo con attenzione gli on board dei due possiamo comprendere quanto siano lontane dal vero questo meta-narrazioni che la FOM alimenta.

Fernando Alonso, Esteban Ocon e Lewis Hamilton all’uscita da una riunione della GPDA

In una F1 che rincorre sempre di più lo spettacolo e storie da confezionare alimentando il modello Drive to Survive si rischia di perdere di vista il vero. I piloti, quando hanno la visiera abbassata, sono delle bestie feroci mosse dall’individualismo. Animali che cercano in ogni modo di avere la meglio sui propri simili. Ciò che accade nell’arena della pista termina là. Ieri ricorreva l’anniversario del botto di Spa tra Coulthard e Schumacher. Ricorderete le tensioni post evento che, nel tempo, si sono dissolte e sono sfociate in un rispetto umano che esisteva già prima del controverso incidete.

Probabilmente Hamilton e Alonso non andranno a cena insieme, né si percepiranno reciprocamente come grandi ed indivisibili amici. Ma, al di là delle frecciate vecchie, presenti e future, continueranno a rispettarsi da professionisti delle ruote scoperte e da grandi campioni quali sono. Domenica scorsa si è scritta un’altra pagina di un romanzo che, come tale, non vuole raccontare dinamiche concrete ma offrire una lettura più accattivante e avvincente. Ma non necessariamente aderente al vero. La F1 è un gran calderone mediatico nel quale bisogna essere abili a discernere il fatto dal mito.


Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1TV, Mercedes AMG F1, Alpine F1 Team

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