Questo è quanto accade quando la presunzione incontra il delirio di onnipotenza: l’ignoranza ha la meglio, e della sportività rimane poco o niente. Durante gli ultimi due appuntamenti gara di F1, tra le tante polemiche a cui abbiamo assistito, ha destato stupore la questione collegata ad alcuni comportamenti scorretti adottati dalle varie tifoserie.
Episodi che presumibilmente si sono sempre verificati in maniera poco rilevante, tuttavia il focus si è spostato nella fattispecie degli ultimi weekend di gara, perché particolarmente significativi in tal senso: Monza il più recente e Zandvoort appena prima.
Dunque se il tempio della velocità ha da sempre rappresentato la culla dei tifosi Ferrari, al contrario l’Olanda ha visto di “recente” un aumento della popolarità di questo sport proprio grazie al grande talento del connazionale fuoriclasse Max Verstappen.
Durante l’appuntamento olandese infatti si è parlato di comportamento poco sportivo nei confronti dei piloti stessi, a causa dell’utilizzo smodato di fumogeni arancioni: motivo di festeggiamento e supporto del proprio pupillo da parte del devoto Orange Army, che però nel momento in cui arrivano ad essere addirittura lanciati in pista, perdono ogni possibile giustifica.
Tale gesto, oltre la sua pericolosità intrinseca data la conseguente scarsa visibilità, è stato ovviamente condannato anche dal diretto interessato: Max ha preso le distanze da tale dinamica, esortando le tifoserie ad un comportamento più appropriato, definendo simili atteggiamenti “stupidi” ed inconcepibili.
Chiaramente anche gli altri piloti sono stati d’accordo col suo pensiero, ribadendo con forza che determinate distrazioni in pista possono essere realmente pericolose, specie quando si corre ad elevate velocità.
Altro comportamento inammissibile, è stato quello relativo alla componente femminile delle tifoserie presente a Zandvoort: più di una testimonianza ha messo in luce degli atteggiamenti molesti (come palpate) nei confronti di alcune donne, supporters di Verstappen e non. Nel 2022 inutile anche solo commentarli, certi raccapriccianti episodi sessisti.
Giungendo a Monza poi, ulteriori scempi hanno parzialmente compromesso la serena riuscita della giornata di gara: virale da qualche giorno, il video di due energumeni che biascicando offese irripetibili ed aggiungendo imperativi come “Qua solo Ferrari deve essere” oppure “Questa è zona Ferrari. McLaren è ok, Verstappen no”, hanno intimato ad alcuni tifosi Red Bull di allontanarsi da lì, deponendo qualsiasi oggetto potesse essere relativo all’attuale campione del mondo in carica.
Quoziente intellettivo non pervenuto: è evidente che abbiano consentito l’accesso al parco proprio a qualsiasi specie animale, anche quelle dall’intelletto sottosviluppato.
Tuttavia questo solamente per citare l’episodio più clamoroso, ma in realtà c’è stato anche ben altro: in definitiva per i fan di Verstappen non si respirava un clima sereno, condito dalle molteplici offese urlategli contro dai tifosi di rosso vestiti.
Evidente manifestazione di tale dissenso, è stata la pioggia di fischi alla quale si è assistito sul finire della gara: il team principal Ferrari Mattia Binotto ha però precisato che in quella circostanza, i tifosi erano in disaccordo con quanto deciso dalla FIA sulla gestione gara, e non erano rivolti direttamente a Max per la sua vittoria.
Qualcuno ci crede?! Ammesso e non concesso che sia così, è anche scontato precisare che una percentuale dei tifosi fosse in disaccordo con la scelta della federazione di far finire la gara in un modo discutibile, ma è altrettanto ovvio che una buona componente volesse contestare la vittoria dell’ex numero 33 della F1.
Perché fingere che la tifoseria presente a Monza fosse in grado di accettare sportivamente tale vittoria, se poi sono gli stessi che negli anni hanno rivestito di fischi chiunque avesse fatto meglio della Rossa?! E dire che ce ne sono stati…
Basti pensare ad un passato recente: Lewis Hamilton durante l’appuntamento del 2018 fu accolto con un poco confortante striscione che recitava “Benvenuto all’inferno rosso”, e sistematicamente ricoperto di fischi alla sua puntuale ennesima vittoria.
Dunque perché difendere la propria tifoseria quando è evidente che non ci sia proprio niente da salvare? Se non saranno gli stessi protagonisti ad ammonire determinati atteggiamenti, si sta implicitamente autorizzando a continuare su quella linea comportamentale, se non a fare di peggio.
E credo che l’ultima cosa che il mondo della F1 voglia, sia il classico effetto tifoserie da stadio: personaggi che la domenica hanno il solo intento di imporre il proprio beniamino al di sopra degli altri (senza comprendere che chiunque supporti qualcuno di diverso dal proprio tifo, lo fa ugualmente per passione) lasciano realmente il tempo che trovano, e non sono utili neppure al proprio idolo.
Anzi, il pubblico di questo sport si è da sempre contraddistinto per la compostezza con la quale negli anni ha assistito alle corse: d’altronde anche questo potrebbe essere un rovescio della medaglia relativo alla recente gestione american style.
Un interessante spunto di riflessione su come sono cambiati gli spettatori nel corso evolutivo della F1: il crescente dato di persone interessate alle gare, implica necessariamente ci siano anche altrettanti uomini/donne che pensano di potersi approcciare a questo sport come se fosse il calcio (con tutto il rispetto che il pallone merita).
Quando il tutto però non può essere ridotto a prepotente tifoseria da quattro soldi: qui si sta parlando dell’eccellenza mondiale nella massima formula. E qualcuno dovrebbe spiegarglielo.
F1 Autore: Silvia Napoletano – @silvianap13
Foto: F1, Zandvoort Circuit, Circuito di Monza, Scuderia Ferrari F1
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" Ammesso e non concesso che sia così, è anche scontato precisare che una percentuale dei tifosi fosse in disaccordo con la scelta della federazione di far finire la gara in un modo discutibile, ma è altrettanto ovvio che una buona componente volesse contestare la vittoria dell’ex numero 33 della F1." Sono congetture tutte sue. Leggendo altri siti si ha l'impressione opposta di quella alla quale giunge lei. soprattutto leggendo i commenti di tanti tifosi che erano lì. E del resto "Libero fischio in libera piazza": volere pretendere che tutti si uniformino a quello che lei auspica è piuttosto inquietante. Si dimostra migliore Verstappen il quale commenta che è normale ricevere dei fischi dai tifosi più "caldi"... tra l'altro succedeva anche in passsato. Non ho visto il video e quindi non mi esprimo sull'episodio intimidatorio : se fosse vero con vera intenzione intimidatoria sarebbe da condannare.