Formula 1

Ferrari Driver Academy: futuro grigio dopo Charles Leclerc

L’evoluzione presa dal mercato piloti durante la pausa estiva ha costretto più di un team a rivedere le proprie scelte. Tra i piloti a rischio è così finito anche Mick Schumacher; il giovane tedesco potrebbe infatti vedere finita, per ora, la sua carriera in F1. Le voci sul possibile non rinnovo con Haas per il mondiale 2023 si sono infatti intensificate in seguito ad un altro rumor: il figlio d’arte e la Ferrari Driver Academy sembrano pronti alla separazione. Una decisone che avrebbe liberato Schumacher dal vincolo di Maranello portandolo in altre scuderie.

Quanto accaduto nel mercato estivo ha però cambiato le aspettative future, lasciando pochissime opzioni all’attuale pilota Haas. Il 2022 di Schumacher non è stato certo semplice, soprattutto se paragonato a quello del compagno. Il numero 47 della F1 ha poi migliorato le sue prestazioni in pista, rendendosi anche autore di ottime gare. Il risveglio del giovane Schumacher è però forse arrivato tardi in uno sport dove essere competitivi fin da subito è fondamentale. Il sogno di Schumacher sembra dunque allontanarsi; uno scenario che potrebbe un altro pilota della FDA fuori dalla strada della F1.

il tedesco Mick Schumacher (Haas) durante la stagione di F1 2022

F1. Mick Schumacher: Circus sempre più lontano?

La fregatura si dice essere sempre dietro l’angolo, e forse questa volta è toccata a Mick Schumacher. L’annuncio del ritiro di Vettel sembrava poter avvicinare Schumacher alla Aston Martin; un’opzione che la firma a sorpresa di Alonso ha cancellato. Il caso legato a Piastri ha in seguito aperto ad un possibile arrivo in Alpine. Il team francese ha però messo gli occhi su Gasly, escludendo così tutti gli altri, Schumacher compreso.

Il comunicato del non rinnovo di Latifi ha infine lasciato libero un ultimo sedile, anche se in casa Williams si nutre l’interesse per l’arrivo di un rookie. Se le ultime tendenze del mercato piloti dovesse confermarsi, le alternative per Mick Schumacher si ridurrebbero alla sola Haas. Il team guidato da Steiner è però in forte dubbio riguardo al futuro del giovane tedesco.

Il mondiale 2022 non è certo stato facile per Schumacher. L’arrivo di Magnussen, che nonostante l’assenza dalla F1 ha ricominciato con ottimi risultati, ha infatti messo in dubbio l’attuale posizione del numero 47. Incidenti vari, pochi punti e prestazioni spesso distanti da quelle del compagno hanno poi contribuito a mettere Mick nella complicata situazione. Il miglioramento avuto poi nel corso dell’anno sembra infatti non essere bastato.

Le voci nate negli ultimi mesi hanno così contribuito a rinforzare l’idea di una F1 senza Mick Schumacher. Da un lato, la separazione sarebbe naturale, visti i due anni di F1 sulle spalle che non lo rendono più un pilota junior. Dall’altro, l’addio alla FDA vedrebbe anche svanire quel sogno colorato di rosso. Una situazione che rappresenterebbe un’altra macchia nella storia della Academy, non tanto perché è uno Schumacher, quanto per la mancanza di talenti sfornati per la F1.

Charles Leclerc Campione F2 2017 da membro della Ferrari Driver Academy

F1. Una FDA “inefficace” dopo Charles Leclerc?

La ricerca del talento non è sempre semplice nel mondo del motorsport. Le differenze che esistono tra le categorie propedeutiche e la massima raggiungibile spesso infatti possono indurre ad abbagli di talento. Chi è bravo, per esempio, in F3 e F2, non è detto che riesca ad ottenere lo stesso risultato in F1. Al contrario, il divario tra le categorie “minori” e il Circus è talmente grande da essere un’enorme incognita per chi ha mostrato un determinato talento. La pressione sulle spalle, la richiesta di impegno e di sforzo fisico rappresentano infatti un enorme ostacolo da superare.

Risulta dunque più semplice avere un bravo pilota, ma decisamente ridimensionato rispetto al raro talento che poteva aver mostrato. I vari programmi junior che i team hanno costruito negli anni hanno così lo scopo di mettere quel po’ di pressioni in già ai giovani che sognano la F1. Non sempre accade, ma entrare per esempio nella FDA significa aprirsi una strada in direzione Ferrari, così come accade con i junior program di Mercedes, Red Bull e degli altri team.

Nyck De Vries (Williams) sostitusice il convalescente Alexander Albon nel Gp d’Italia 2022

Se negli anni dalla FDA sono passati piloti come Perez o Bianchi, rivelatisi scelte corrette per quanto richiede la F1, il post Leclerc è sembrato invece un po’ meno produttivo. Il monegasco resta comunque la cosiddetta eccezione che conferma la regola: un talento come il suo non ha infatti ritrovato eguali nelle scelte fatte dalla Academy. I promettenti giovani si rivelano spesso fuochi di paglia per quello che richiede il Circus, costringendo il team a direzionarli verso altri campionati, più adatti e meno impegnativi, dove dunque i piloti riescono ad esprimere meglio le loro qualità.

Entrare nella Ferrari Driver Academy non è infatti una strada che porta automaticamente alla F1. Le scelte fatte negli ultimi anni lo dimostrano, con un lavoro di preparazione all’esigente Circus che sembra mancare. Una condizione forse dovuta anche alla poca competitività che il team di Maranello ha mostrato in F1, portando così ad un ridimensionamento delle aspettative che si è riflesso in ogni campo. Ricerca dei giovani talenti compresa.


Autore: Chiara Zambelli

Foto: F1, Scuderia Ferrari, Haas, Williams Racing

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