Formula 1

La lezione d’etica professionale di Jean Todt

Premessa rapida ma doverosa: quello che leggerete è uno scritto deviante dalla natura di questa testata. Una riflessione sulla maniera in cui si intende informare il lettore. L’assist ci è offerto da Jean Todt, uomo che ha segnato, con la sua azione e le sue spiccate capacità gestionali, la storia della F1. Un personaggio pesante, determinante, condizionante. Un professionista che lascia traccia ogni qualvolta esprime un’idea.

Facciamo un passo indietro e torniamo al momento in cui è scaduto il mandato del manager francese in seno alla FIA. Negli attimi immediatamente successivi furono prodotte diverse congetture circa un clamoroso riaccasarsi di Todt alla corte di Maranello. Un’opzione affascinante ma che avrebbe generato non pochi contrasti operativi con la dirigenza impiantata e legittimata dalla proprietà. Todt – Ferrari è stata una delle tante suggestioni in una F1 troppo spesso alla ricerca di notizie. Che talvolta vengono create ad arte senza poggiarsi su solide basi fattuali.

I fatti hanno dato ragione chi non ha seguito il gossip e non ha ricercato i comodi consensi giocando con il cuore dei tifosi ferraristi. Un conto, infatti, è aver fatto analisi su un’eventualità mostrandone le criticità e le condizioni ostative alla buona riuscita, un altro è aver offerto il presunto abboccamento come notizia che attendeva solo la certificazione per avere i crismi dell’ufficialità.

Dopo molti mesi ed ulteriori fantasie fuoriuscite qua e là, è lo stesso ex presidente dell’ente di Place de la Concorde a fare chiarezza. La cosa è avvenuta a margine della tre giorni di dibattito organizzata a Trento dalla Gazzetta dello Sport.

Jean Todt, ex presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile

F1. Ferrari: Todt smentisce un clamoroso Ferrari-Bis

La Ferrari è stato il più bel capitolo della mia carriera – ha spiegato il dirigente di Pierrefort – È stato difficile, ma è stato anche bello. E per me questi sono concetti che vanno di pari passo, perché il bello dipende molto dalla difficoltà di quel che hai fatto. E così che si genera la soddisfazione. Nella mia esperienza in Rosso ho cinque rimpianti. Si tratta degli altrettanti campionati che avremmo dovuto vincere e non abbiamo vinto. Abbiamo commesso errori, ma è umano: chi non ne fa?“.

E poi la chiusura al paventato ritorno a Maranello, il passaggio che ha animato l’idea di produrre un articolo diverso da quelli che solitamente leggete sulle nostre colonne: “Molte notizie possono aver fuorviato l’opinione pubblica, ma questo fa parte di ciò con cui conviviamo. Bisogna fare attenzione alle notizie che circolano, spesso non sono veritiere. Una volta mi videro fare colazione con Andrea Agnelli, il giorno dopo scrissero che avrei potuto lavorare per la Juventus“.

Quando ero presidente della FIA ero regolarmente in contatto con John Elkann, con cui ho spesso parlato delle ambizioni della Ferrari. Ma c’è una differenza tra scambiare delle idee e pensare concretamente di tornare. I capitoli passati sono tutti belli, ma sono fatti per restare nella storia, non per ripetersi. Mi piace guardare avanti e non indietro“.

La coppia d’oro della Ferrari: Jean Todt e Michael Schumacher

F1. La lezione di Jean Todt

Quella di Jean Todt sembra quasi una lezione di etica giornalistica che troppo spesso è calpestata per ottenere facile consenso o, peggio ancora, per autoalimentare improbabili organi di informazione che basano la loro esistenza sul sensazionalismo acchiappa-like.

Qualcuno potrà contestare il fatto che questo è un testo sui generis, una riflessione poco consona con la mission che FormulaUnoAnalisiTecnica rincorre da anni. In realtà non è così. Il pezzo è uno sorta di promemoria a noi redattori. Un “reminder” che ci impone di mettere al centro delle analisi i fatti per quelli che sono. Sia che si tratti di ambito tecnico che di sfera sportiva. O piuttosto di valutazioni economiche e politiche afferenti al mondo del motorsport.


Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: FIA, Scuderia Ferrari

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Diego Catalano